Titoli di stato americani in calo
Ecco tutte le novità sui mercati finanziari della settimana.
Le notizie principali
L'aumento dei rendimenti dei treasuries è stato innescato dallo spostamento del "term premium" per la parte lunga della curva dei rendimenti, influenzato da fattori come il rischio paese percepito, l'aspettativa di inflazione futura e le emissioni future previste, con la presidente della Federal Reserve di Dallas, Lorie Logan, che considera questo come una possibile ragione per fermare gli aumenti dei tassi d'interesse, mentre crescenti deficit e la sensibilità degli investitori ai rendimenti a breve termine contribuiscono alla volatilità di mercato.
Netflix ha registrato un significativo aumento degli abbonati nel terzo trimestre, mentre Tesla ha sofferto un calo del 44% nei profitti trimestrali a causa di tagli di prezzo e sfide nella produzione del Cybertruck. Questi risultati hanno portato le azioni Netflix a crescere di un 16% e Tesla a perdere un 9%.
La strategia finanziaria classica 60-40 è stata messa in discussione a causa dell'ascesa dei tassi d'interesse e dell'alta inflazione, con un impatto negativo sia sulle azioni che sulle obbligazioni. Tuttavia, nonostante le sfide recenti, il portafoglio 60-40 rimane rilevante, poiché le obbligazioni possono ancora offrire protezione in scenari economici negativi inaspettati e rendimenti più interessanti rispetto agli ultimi anni.
La settimana passata
La scorsa settimana è stata decisamente agitata sui mercati finanziari. La notizia più significativa è stata la dichiarazione di Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, riguardo alla probabile necessità di rallentare l'economia per moderare l'inflazione che continua a rimanere a livelli elevati.
Questa dichiarazione non è stata ben accolta dai mercati, che hanno reagito in modo negativo, portando i rendimenti dei treasuries nella parte superiore della curva a salire in modo significativo. La sola comunicazione di Powell ha portato come vedremo a una maggiore restrizione monetaria e queste previsioni negative sui mercati possono influenzare indirettamente la realtà economica.
Nella settimana il Dow Jones ha perso il 2,6%, l’S&P 500 il 3% e il Nasdaq un 3,8%, ma ci sono state perdite consistenti anche sul mercato obbligazionario, dove il TLT (Treasuries 20+; Mod Duration ~ 16) ha perso il 3,6%; con la parte alta della curva USA che si è stabilizzata su nuovi massimi di rendimento superiori al 5% annuo.
Titoli di stato americani in calo
La principale conseguenza di questa situazione è stata un notevole aumento dei rendimenti dei treasuries. Questo movimento è frutto del movimento dal cosiddetto "term premium", il premio richiesto per investire nella parte alta della curva dei rendimenti, su scadenze più lunghe, anziché scadenze brevi. La parte lunga della curva dei rendimenti è influenzata da una serie di fattori, tra cui il rischio paese percepito, il rischio inflazione futuro previsto e le emissioni future attese. Recentemente, la presidente della Federal Reserve di Dallas, Lorie Logan, ha sottolineato come questo movimento possa rappresentare un argomento a favore di un arresto degli aumenti dei tassi d'interesse.
Un fattore rilevante è il crescente deficit: la crescita delle emissioni di debito pubblico, sebbene potrebbe non avere immediati effetti negativi, solleva maggiori preoccupazioni sul lungo termine. Un problema correlato è il fatto che gli investitori privati sono particolarmente sensibili ai rendimenti di breve termine, con rischio di liquidazione di posizioni, in caso di movimenti avversi sul breve periodo. Questo crea un maggiore momentum sul mercato, in quanto quando i prezzi scendono, questi tendono a vendere, mentre quando salgono, sono più propensi all'acquisto. Questa amplifica i movimenti di mercato. Infine, c'è l'aspetto legato all'economia e all'inflazione. L'attesa di inflazione futura più elevata sta spingendo gli investitori a essere cauti e a richiedere un rendimento maggiore sui treasuries.
Le prime trimestrali
Netflix e Tesla sono state tra le aziende più grandi a riportare i risultati dell’ultimo trimestre nel corso dell’ultima settimana.
Netflix ha registrato un notevole aumento dei suoi abbonati, con un incremento di 8,8 milioni nel terzo trimestre rispetto ai 2,4 milioni del terzo trimestre dell'anno precedente, anche grazie alla nuova politica che vieta la condivisione di account. Inoltre, la società ha annunciato un aumento dei prezzi negli Stati Uniti, portando il costo del piano base da $9,99 a $11,99 e il costo del piano premium da $19,99 a $22,99. Questa notizia ha avuto un impatto positivo sul prezzo delle azioni di Netflix, che sono salite del 16% e hanno chiuso al livello più alto da più di un mese.
D'altra parte, Tesla ha visto una flessione del 44% nei suoi profitti trimestrali, dovuta a tagli di prezzo e sconti mirati a stimolare la domanda per i suoi modelli più datati. Il CEO Elon Musk ha inoltre avvertito delle "enormi sfide" nel processo di scalare la produzione del Cybertruck, svelato nel 2019, ma che ha affrontato costi aggiuntivi e modifiche di design. Tesla prevede di iniziare a consegnare il camion ai clienti alla fine di Novembre. I risultati insoddisfacenti per il mercato hanno portato a un calo di prezzo del 9,3% per le azioni Tesla.
Il 60-40 è rotto?
La strategia finanziaria 60-40, composta per il 60% da azioni e il 40% da obbligazioni sta iniziando a mostrare segni di cedimento. La classica allocazione 60-40 è scesa del 14% rispetto ai massimi del 2021, principalmente a causa dell'ascesa dei tassi d'interesse, che sta influenzando negativamente sia le azioni che le obbligazioni. Questo ha un impatto negativo importante per chi ha necessità di un flusso da investimenti.
La tradizionale strategia d'investimento, in cui le azioni tendono a crescere in periodi di prosperità economica e le obbligazioni a svolgere un ruolo difensivo nei momenti difficili, non ha funzionato come in passato. Questo perché la logica del 60-40 ha un ottimo funzionamento in periodi di bassa inflazione. Debolezze economiche, accompagnate da alta inflazione sono al contrario bearish per i bond e le azioni, visti tassi base attesi in crescita, e utili attesi piatti, soprattutto considerato il fatto che nel 2021 le obbligazioni avevano tassi ai minimi storici e le azioni avevano multipli ai massimi storici. Le aspettative di tassi d'interesse più elevati e di un'inflazione persistente stanno sfidando questa strategia, creando un contesto di mercato notevolmente diverso rispetto alla normalità degli scorsi anni.
In realtà il tradizionale portafoglio 60-40, malgrado l’inefficacia nel 2022 e 23, resta più che mai attuale. Con tassi più elevati, le obbligazioni possono offrire la classica protezione in caso di scenari economici negativi inattesi, e nel frattempo garantire tassi di rendimento molto più interessanti rispetto agli ultimi 15 anni.
In un video sul canale avevamo parlato del 60-40 a fine 2021 e di nuovo nel 2023.
La settimana che verrà
La prossima settimana sarà importantissia da un punto di vista di eventi che possono dare una direazione ai mercati. Da una parte, sia negli USA che in Area Euro avremo dati riguardanti politica monetaria e inflazione (PCE / Core PCE USA e decisione sui tassi d’interesse BCE) . Dall’altra la stagione delle trimestrali entra nel vivo con i risultati di Microsoft, Alphabet, Meta e Amazon.
Calendario Economico
Ecco alcuni degli eventi più interessanti della prossima settimana:
Martedì 24/10
Dati PMI (Purchasing Managers’ Index) USA Manifatturiero, Servizi, Composite (Ottobre): come abbiamo raccontato in passato, questo dato ci permette di avere un’idea dell’andamento nei settori manifatturiero e servizi. L’attesa è di letture appena al di sotto di 50, che indicherebbero una leggera contrazione dell’andamento aziendale.
Mercoledì 25/10
22.35 Speech Jerome Powell: Powell parlerà alla Moynihan Lecture on Social Science and Public Policy, evento dove alcuni degli intellettuali pubblici più influenti negli Stati Uniti parlano delle sfide più urgenti del mondo.
Giovedì 26/10
14.15 Decisione tassi e Press Conference BCE: dopo vari rialzi, l’attesa è che la banca centrale europea mantenga in occasione di questa riunione i tassi base stabili al 4.5%.
14.30 Prima Stima Pil USA (Q3): viene rilasciata la prima stima sul Pil americano. L’attesa è di un rialzo del Pil del 4,2%, contro il 2,1% registrato nel Q2.
14.30 Crescita ordini beni durevoli MoM (Sett): ordini per beni con durata attesa di almeno 3 anni. Crescita attesa all’1,5% contro lo 0,2% del mese di Agosto.
Venerdì 27/10
14.30 PCE / Core PCE USA (Settembre): il dato più importante per la Fed (ma meno importante per il mercato, in quanto anticipato dal CPI) verrà rilasciato in settimana. L’attesa è di PCE e Core PCE in ribasso rispetto al mese passato, con una crescita mese su mese dello 0,3% per entrambi.
16.00 Michigan Consumer Sentiment (Ottobre): l'Indice delle aspettative dei consumatori è uno dei leading indicator che abbiamo a disposizione, si concentra su tre aree: come i consumatori considerano le prospettive della propria situazione finanziaria, come considerano le prospettive dell'economia generale nel breve periodo e come considerano le prospettive dell'economia nel lungo periodo. L’attesa è di un ribasso a 63 rispetto al 68,1 del mese scorso.
Ultimi video usciti sul mio canale Youtube
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A inizio anno avevo scommesso con Darko una cena, vedendo chi riusciva a prevedere dove sarebbe arrivato l’S&P500 entro fine anno (o chi si avvicinava di più). Per adesso sta vincendo lui e in questo video, vorrei rivedere la situazione del mercato americano analizzando l'evoluzione dei tre mesi passati e la situazione econonomica attuale.
Terzo appuntamento della rubrica "Rispondo alle domande più interessanti di Reddit Italia Personal Finance". In questo video ho selezionato le domande più votate di questo mese, ed ho risposto alle domande che mi hanno colpito di più. Sono tanti i quesiti interessanti da andare a snocciolare.