Svalutare il dollaro per rivalutare l’oro
Ecco tutte le novità sui mercati finanziari della settimana.
Le notizie principali
I mercati USA hanno chiuso in calo a causa delle tariffe di Trump, ma l’economia resta in espansione, con i consumi e la manifattura che si stanno riprendendo, facendo crescere gli utili societari.
La BoE ha tagliato i tassi al 4.5% e ridotto le stime di crescita per il 2025 allo 0.75%. Il rallentamento del mercato del lavoro potrebbe favorire la Banca Centrale ma nuovi tagli ai tassi restano incerti.
Gli USA hanno aggiunto 143.000 posti a Gennaio, meno del previsto, ma la disoccupazione è scesa al 4% e i salari sono aumentati, mettendo sotto pressione la Fed.
L’oro continua a segnare nuovi record, spinto da tensioni geopolitiche e timori inflazionistici. La rivalutazione delle riserve auree USA potrebbe generare 800 miliardi di dollari, riducendo il bisogno di nuovo debito.
La settimana passata
La settimana appena trascorsa ha dovuto smaltire la preoccupazione derivante dalle tariffe di Trump, riuscendoci solo in parte. Infatti tutti i principali indici americani sono scesi, con Dow Jones e NASDAQ entrambi giù del -0.5%, seguiti dall’S&P500 al -0.2%.
L'economia degli Stati Uniti continua ad espandersi anche nel 2025, confermando il trend del 2024. Nel 2024 la crescita del PIL è stata del 2.8%, mentre durante il primo trimestre del 2025 è prevista una espansione del 2.9%, superiore alla media dell'1.5-2.0%.
I consumatori continuano a sostenere l'economia, con una spesa in beni e servizi che ha registrato un incremento del 4.2% nell’ultimo trimestre del 2024, il tasso più elevato dell'anno.
Anche il settore manifatturiero mostra segnali di ripresa: l’indice PMI indica una crescita, la prima dal 2022, suggerendo un rafforzamento della produzione industriale.
Un elemento chiave per la performance del mercato azionario è la crescita degli utili, previsti in aumento del 10-15% nel 2025, il livello più alto dal 2021. La stagione degli utili per il quarto trimestre 2024 conferma questa tendenza: il 77% delle società dell'S&P 500 ha superato le aspettative, nonostante alcune aziende tech abbiano fatto meno bene.
La Banca Centrale inglese deve fare i conti con un crescita lenta
Durante la settimana la Banca d'Inghilterra ha ridotto le previsioni di crescita per il 2025 e ha abbassato i tassi di interesse di un quarto di punto, portandoli al 4.5%, nel tentativo di ravvivare l’economia.
Le nuove stime prevedono una crescita del PIL dello 0.75% nel 2025, la metà rispetto alle previsioni precedenti, mentre l'inflazione è attesa in aumento prima di scendere. Probabilmente la crescita economica sarà debole nei prossimi due trimestri, con una ripresa nella seconda metà dell'anno.
Il taglio dei tassi è stato approvato all'unanimità dal Comitato di politica monetaria, con sette membri favorevoli a un quarto di punto e due a una riduzione di mezzo punto. La BoE ha stimato un calo del PIL dello 0.1% nell'ultimo trimestre del 2024, ma prevede una crescita dell’1.5% nel 2026 e 2027.
Nel mercato del lavoro, la decisione di aumentare i contributi per l’assicurazione nazionale dei datori di lavoro potrebbe influire su occupazione e prezzi più del previsto, portando il tasso di disoccupazione al 4.8% nel 2025, 0.5 punti in più rispetto alle precedenti previsioni.
I mercati ora si aspettano due ulteriori tagli dei tassi quest'anno, con una probabilità del 40% di un terzo taglio, che porterebbe il tasso di riferimento intorno al 4%. Tuttavia, la BoE ha avvertito che adotterà un approccio prudente alle riduzioni dei tassi, quindi difficilmente assisteremo a 3 tagli o più quest’anno.
Le previsioni della BoE indicano un aumento dell'inflazione al 3.7% nel terzo trimestre del 2025, principalmente a causa del rincaro dell’energia, con un calo al 2.5% nel 2026 e al 2% nel 2027.
Sebbene il Regno Unito potrebbe essere esentato da alcuni dazi previsti per l’UE, il Canada e il Messico, una maggiore frammentazione economica globale potrebbe rallentare la crescita, con effetti sull’inflazione difficili da prevedere.
Gli Stati Uniti aggiungono nuovi lavoratori
L’economia degli Stati Uniti ha registrato un incremento di 143.000 nuovi posti di lavoro nel mese di Gennaio, un numero inferiore alle aspettative di 170.000 nuove unità, ma il calo della disoccupazione e l’aumento consistente dei salari hanno evidenziato la solidità del mercato del lavoro.
Il dato di Gennaio risulta in parte mitigato da una revisione del Bureau of Labor Statistics che ha rivisto al rialzo il dato di Dicembre, portandolo da 256.000 a 307.000 impieghi.
Economisti e analisti finanziari hanno posto l’accento sulla riduzione del tasso di disoccupazione, che è sceso dal 4.1% al 4% a Gennaio, rafforzando la posizione della Federal Reserve nel mantenere un approccio cauto sui tagli ai tassi di interesse e facendo calare i principali listini mondiali.
Questi dati sono stati pubblicati poco dopo la decisione della Federal Reserve di mantenere invariati i tassi tra il 4.25% e il 4.5%, nonostante le pressioni del Presidente Donald Trump per un allentamento della politica monetaria.
La retribuzione oraria media ha registrato un incremento del 4.1% su base annua, segnalando la resilienza del mercato del lavoro americano.
Un’analisi dettagliata ha rivelato che la maggior parte delle nuove assunzioni nell’ultimo anno ha riguardato lavoratori nati all’estero, con circa 1,9 milioni di nuovi occupati su un totale di 2,7 milioni. Una revisione delle politiche d’immigrazione potrebbe avere un impatto negativo nel mercato del lavoro.
Le revisioni dei dati precedenti per il 2024 si sono rivelate migliori delle previsioni iniziali, con molti analisti che temevano un rallentamento più marcato nella creazione di posti di lavoro, quando in realtà quest’ultimo si è dimostrato più solido di quanto inizialmente ipotizzato.
Svalutare il dollaro per rivalutare l’oro
La corsa dell’oro sembra inarrestabile: Un'altra settimana e un nuovo record, con gli analisti di tutto il mondo che cercano di capire quando la corsa si arresterà.
Le tensioni geopolitiche e i timori per l'inflazione, amplificati dalle politiche tariffarie, sono tra i motivi più evidenti dell'aumento della domanda. Tuttavia, c'è un altro fattore meno evidente: le riserve di oro degli Stati Uniti sono valutate a soli 42 dollari l'oncia nei bilanci nazionali.
Ad oggi il prezzo di mercato attuale è pari a 2.800 dollari l'oncia, e se venissero rivalutate, potrebbero generare circa 800 miliardi di dollari da destinare al Tesoro, riducendo così la necessità di emettere nuovi titoli di debito.
Scott Bessent, Segretario del Tesoro, ha dichiarato di voler ottimizzare il bilancio statunitense, puntando anche sulle attività oltre che sulle passività, con l’obiettivo di abbassare i rendimenti dei titoli di Stato a 10 anni.
Il Tesoro deve trovare nuove soluzioni creative per coprire il costo delle nuove proposte di legge che potrebbero aggiungere fino a 5.5 miliardi di dollari al deficit primario e incrementare i costi degli interessi di 1.3 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni.
Bessent, inoltre, potrebbe essere costretto a intervenire anche sul valore del dollaro, svalutandolo: l’idea è che il dollaro sia sopravvalutato, penalizzando l’industria statunitense. Una svalutazione della valuta, favorita da un aumento del prezzo dell'oro, potrebbe contribuire a riequilibrare la situazione economica.
Robert Rubin, ex Segretario del Tesoro, avverte che una manipolazione del dollaro potrebbe avere conseguenze imprevedibili, ma l'attuale contesto politico ed economico sta portando idee un tempo impensabili a essere seriamente considerate.
In questo scenario di incertezza, non siamo sorpresi di vedere l’oro preferito rispetto ad altre asset class, incluso il bitcoin.
La settimana che verrà
Calendario Economico
La prossima settimana si terranno le due consuete testimonianze della Fed di fronte ai parlamentari e senatori. Sono occasioni utili per comprendere meglio le prossime decisioni della Fed. In UK verranno pubblicati i risultati della crescita del PIL per il 2024.
Ecco alcuni degli eventi più interessanti della prossima settimana:
Martedì 11/2
17.00 Testimonianza Jerome Powell: Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell testimonierà davanti al Congresso la prossima settimana, la prima volta che risponderà alle domande dei legislatori da Luglio, ha annunciato giovedì la banca centrale.
Mercoledì 12/2
14.00 MBA Mortgage Applications (7 Febbraio): Negli Stati Uniti, il sondaggio settimanale sulle richieste di mutui MBA è una panoramica completa del mercato dei mutui a livello nazionale e copre tutti i tipi di operatori del settore, comprese le banche commerciali, gli istituti di credito e le società di mortgage banking. L'intero mercato è rappresentato dall'Indice di mercato, che copre tutte le richieste di mutuo presentate durante la settimana, sia per l'acquisto che per il rifinanziamento. L'indagine copre oltre il 75% di tutte le richieste di mutui residenziali al dettaglio negli Stati Uniti.
15.30 Tasso d’inflazione USA (Gennaio): Gli economisti prevedono che l’inflazione rimarrà solida al 2.9% come nel mese precedente, mentre l’inflazione core potrebbe scendere leggermente al 3.1%.
17.00 Seconda testimonianza Jerome Powell: Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell testimonierà davanti al Congresso la prossima settimana, la prima volta che risponderà alle domande dei legislatori da Luglio, ha annunciato giovedì la banca centrale.
Giovedì 13/2
9.00 Tasso di crescita del PIL UK (Q4): Gli analisti si aspettano di leggere una crescita del PIL nel quarto trimestre del -0.1% rispetto al trimestre precedente.
15.30 PPI USA (Gennaio): Negli Stati Uniti, l'Indice dei prezzi alla produzione per la domanda finale misura la variazione dei prezzi dei beni venduti per il consumo personale, l'investimento di capitale, la pubblica amministrazione e l'esportazione. È composto da sei indici di prezzo principali. Per Gennaio ci si aspetta una crescita rispetto a Dicembre del +0.3%.
15.30 US Initial Jobless Claims (8 Febbraio): Le richieste iniziali di disoccupazione hanno un grande impatto sui mercati finanziari perché, a differenza dei dati sulle richieste continuate che misurano il numero di persone che richiedono sussidi di disoccupazione, le richieste iniziali di disoccupazione misurano la disoccupazione nuova ed emergente.
Venerdì 14/2
15.30 Vendite retail USA (Gennaio): Negli Stati Uniti, la variazione annuale delle vendite al dettaglio confronta le vendite aggregate di beni e servizi al dettaglio in un determinato mese con lo stesso mese dell'anno precedente. Si prevede una crescita del +3.7% rispetto all’anno precedente.
16.15 Produzione industriale USA (Gennaio): Negli Stati Uniti, la produzione industriale misura la produzione delle imprese integrate nel settore industriale dell'economia. Il settore manifatturiero è il più importante e rappresenta il 78% della produzione totale. Le previsioni sono di una crescita del +0.9% rispetto all’anno precedente.
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