Perché il Carry Trade sullo Yen ha scosso i Mercati Finanziari?
Ecco tutte le novità sui mercati finanziari della settimana.
Le notizie principali
La scorsa settimana l'S&P 500 ha attraversato forti oscillazioni, iniziando con un crollo dovuto a timori di recessione e all'aumento dei tassi in Giappone, ma ha poi recuperato anche grazie a dati positivi sul lavoro, chiudendo la settimana con una lieve perdita dello 0,04%.
L’aumento dei tassi da parte della Banca del Giappone ha ridotto la redditività del principale carry trade sui mercati finanziari, causando una significativa volatilità nei mercati.
I dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione di giovedì hanno mostrato un calo rispetto alle aspettative, suggerendo un raffreddamento graduale del mercato del lavoro, il che ha portato a una reazione positiva dei mercati e a un aumento dei rendimenti dei Treasury sopra il 4%.
Nonostante il successo dei nuovi film e un aumento nei ricavi dell'intrattenimento, Disney ha registrato un calo delle azioni a causa di risultati deludenti nei parchi a tema e sta affrontando sfide economiche, pur espandendo il settore crocieristico e ottenendo buoni risultati nel settore streaming.
La settimana passata
Il sentimento degli investitori ha viaggiato sulle montagne russe nella scorsa settimana, passando dalla profonda negatività all'inizio della settimana a un'onda di ottimismo verso la fine.
Il crollo di lunedì è stato innescato da una combinazione di preoccupazioni per una possibile recessione, derivanti dal rapporto sul lavoro negli Stati Uniti per luglio, e dal caos in Giappone, dovuto all'inaspettato aumento dei tassi di interesse da parte della Banca del Giappone e allo smantellamento del carry trade sullo yen. Questo ha portato l'S&P 500 a subire un calo del 3%, registrando la sua peggiore giornata di trading da settembre 2022 a causa di una svendita globale. Tuttavia, l'indice ha iniziato a recuperare nel corso della settimana, con un significativo rimbalzo giovedì, alimentato dai dati positivi sul mercato del lavoro: il calo delle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, il più marcato da settembre, ha contribuito a smorzare i timori di recessione. Giovedì è stata la giornata migliore per l'S&P 500 dal novembre 2022. Alla fine della settimana, l'S&P 500 ha chiuso in maniera sostanzialmente stabile, con una perdita settimanale dello 0,04%, la più contenuta degli ultimi sei anni.
Perché il Carry Trade sullo Yen ha scosso i Mercati Finanziari?
Per carry trade si intende l’operazione con cui un investitore prende in prestito valuta su un mercato in cui i tassi di interesse sono bassi, come il Giappone e la Cina in questo momento, per investirla in paesi in cui i tassi sono più alti, come il Messico. Il carry trade nella sua forma più essenziale è composto da:
Prestito di valuta short, a basso tasso d’interesse;
Investimento ai tassi monetari della valuta long, ad alto tasso d’interesse.
Questo non esclude che una strategia di carry trade venga utilizzata anche per investire in altri asset, ad esempio nel mercato azionario o in obbligazioni a più lunga durata.
Lo yen è stata per molti anni la principale valuta utilizzata dagli investitori per finanziarsi a causa dei bassissimi tassi d’interesse del Giappone (per vari anni anche sotto zero).
Alla luce della sua definizione, quindi, il meccanismo risulta profittevole a condizione che la valuta presa in prestito non si apprezzi più del differenziale tra rendimento nella valuta long e costo della valuta short.
La strategia di guadagno sul differenziale dei tassi di interesse ha portato risultati positivi per gli investitori che utilizzavano lo yen per finanziarsi a basso costo, ma la situazione ha subito un’inversione di rotta a luglio, poco prima del secondo taglio dei tassi d’interesse da parte della Banca del Giappone, che con una decisione storica, ha alzato i tassi sopra lo 0, arrivando a tassi base dello 0.25%.
Gli hedge funds negli USA si sono trovati costretti a ridurre improvvisamente il rischio su queste posizioni per soddisfare i propri modelli, anche a seguito di notizie macro negative per i mercati, relative principalmente al mercato del lavoro. Tanti operatori, si sono quindi trovati:
Con meno liquidità, “risucchiata” dai tassi base più alti sullo yen;
Con un livello di rischio da ridurre all’interno del portafoglio.
Tutto ciò ha influito, inevitabilmente, portando a un’importante correzione (da un certo punto di vista “salutare”), in particolare con un’altissima volatilità.
Quanto grande è il carry trade?
Non è possibile definire i volumi di queste transazioni, poiché a differenza delle altre effettuate sul mercato azionario, esse non sono tracciate a livello centrale.
Tuttavia, un modo per valutare la popolarità del carry trade è quello di guardare i contratti tracciati dalla Commodity Futures Trading Commission. I dati mostrano che all’inizio di Luglio gli hedge funds e gli investitori speculativi detenevano 180.000 contratti, per un ammontare totale di circa 14 miliardi di dollari.
Date le ultime notizie, la settimana scorsa le posizioni degli investitori hanno visto un taglio di circa 6 miliardi di dollari, e ciò ha causato una grandissima volatilità nei mercati finanziari e valutari.
A tal proposito è interessante considerare che il VIX, indice che quantifica le aspettative di volatilità sul mercato, ha subito una significativa crescita nella giornata di lunedì, avvicinandosi a livelli che non si erano registrati dal periodo Covid.
Un altro modo per quantificare la grandezza del carry trade è quello di guardare la previsione dei prestiti in yen della Banca del Giappone che ha raggiunto mille miliardi di dollari a Marzo, con una crescita del 21% rispetto al 2021.
Gran parte di questa crescita dei prestiti deriva dal mercato interbancario, dove le banche prestano denaro tra di loro e a società non finanziarie come i gestori patrimoniali.
Il mercato del lavoro si raffredda, ma non eccessivamente
Nel giorno di giovedì sono stati pubblicati i dati relativi alle richieste dei sussidi di disoccupazione che hanno toccato quota 233.000 unità, un dato inferiore rispetto alle 241.000 stimate dagli analisti.
Tuttavia, la pubblicazione della settimana precedente è stata rettificata a 250.000, contro le 249.000 dichiarate.
I mercati, da sempre sensibili alle notizie macroeconomiche e particolarmente preoccupati in queste ultime settimane da una possibile recessione, hanno reagito positivamente alla pubblicazione dei dati. Complessivamente abbiamo avuto 7.000 richieste in meno del previsto (8.000 della settimana in corso - 1.000 di rettifica della precedente). Il mercato del lavoro si sta raffreddando, ma non sembra che questo avvenga in modo così drastico.
Questo ha avuto un impatto anche sul mercato dei Treasury, il cui rendimento decennale è sobbalzato di nuovo al di sopra del 4%, dopo aver toccato minimi del 3,7%, spinti dalla paura di una recessione imminente.
Tutto questo va a confermare quanto visto nei dati sul lavoro della scorsa settimana: un mercato del lavoro in raffreddamento, ma senza forti indebolimenti.
I parchi tematici affossano Disney
Collegare il nome della storica società holliwoodiana alla nostra infanzia è piuttosto frequente. Disney si è resa protagonista in quest’ultimo anno della produzione di due film che hanno riscontrato molto successo, “Inside Out 2” e “Deadpool & Wolverine”. In particolare il debutto del primo a metà giugno, ha dato una bella spinta al business nel terzo semestre fiscale della società.
La multinazionale ha annunciato mercoledì che i ricavi derivanti dalla parte di intrattenimento sono aumentati del 4% rispetto allo scorso anno, raggiungendo quota 10,58 miliardi di dollari, superando anche le previsioni di Wall Street.
Tuttavia, questo risultato positivo dell’intrattenimento, non ha un impatto significativo sull’economia Disney, al giorno d’oggi. Il settore dei parchi a tema della società, al contrario, ha registrato un utile operativo e un fatturato deludenti per il trimestre in corso, a causa di una limitata crescita degli ingressi che non si vedeva dai tempi del Covid.
Per questo motivo nella giornata di mercoledì le azioni sono scese del 4%, come illustrato dal grafico.
Nel corso del 2024, dopo un’iniziale sovra-performance rispetto all’indice S&P500, il titolo ha avuto un lento declino a partire dal primo trimestre di quest’anno.
I profitti dei parchi nazionali ed internazionali hanno rappresentato il 54% del reddito operativo totale nell’ultimo anno fiscale conclusosi a settembre, rispetto a un contributo medio di circa il 26% nei 5 anni prima del covid.
Non solo il mondo televisivo e dei parchi, ma anche altri fattori hanno assunto un ruolo di rilevante importanza per la compagnia statunitense. Disney opera nel mercato crocieristico da oltre trent’anni, ma per molto tempo non ha avuto un ruolo significativo all’interno di esso. Tuttavia, è notizia recente che l’azienda ha deciso di espandersi, aggiungendo tre navi da crociera alle cinque già in suo possesso.
Questo importante investimento avrà un forte impatto in termini di costi durante il prossimo anno, secondo quanto dichiarato mercoledì dal direttore finanziario Hugh Johnston. Il settore crocieristico ha riscontrato un importante numero di prenotazioni anche per il prossimo anno, favorendo prospettive ottimiste per il settore.
Disney è riuscita ad ottenere, contro le previsioni di Wall Street, risultati importanti per quanto riguarda il settore streaming, con la sottoscrizione di 700.000 abbonamenti a Disney+. I consumatori si sono dimostrati fortemente interessati al film “Inside Out” del 2015, con ben 100 milioni di visualizzazioni.
La settimana che verrà
Calendario Economico
Sul mercato statunitense i risultati della prossima settimana saranno determinanti per le decisioni della Fed relative ai tassi. Infatti PPI e CPI potrebbero confermare la tendenza di riduzione dell’inflazione, dando il via ai primi tagli dei tassi in area USD. In Europa avremo le seconde stime relative ai dati relativi all’andamento economico nel secondo trimestre, dopo le stime flash rilasciate due settimane fa.
Ecco alcuni degli eventi più interessanti della prossima settimana:
Martedì 13/08
11.00 ZEW Economic Sentiment Index (Agosto): Nell’area dell’Euro, l’indice del sentimento economico, misura il livello di ottimismo che gli analisti hanno circa l’andamento del mercato nei 6 mesi successivi. L’analisi si basa sulle opinioni di 350 analisti finanziari. L’indice è costruito come la differenza tra le previsioni ottimistiche e pessimistiche riguardo lo sviluppo del mercato. L’indicatore misura su una scala da -100 a 100 la fiducia nei mercati, con un valore di 0 che indica neutralità.
Nel mese di luglio l’indicatore ha misurato 43,7, che segnala ottimismo, ma in calo rispetto ai due precedenti di maggio e giugno, rispettivamente pari a 47 e 51,3.
14.30 USA PPI MoM (Luglio): L’indice dei prezzi alla produzione è un indicatore inflazionistico che misura il cambiamento medio dei prezzi di vendita, praticati da produttori nazionali di beni e servizi. Il PPI considera tre aree di produzione: industria, materie prime e fase di lavorazione.
Da luglio dello scorso anno, i dati dell’indice oscillano tra lo 0,6% e il -0,3%, con una previsione per il prossimo dato in uscita dello 0,1%, che potrebbe confermare la riduzione dell’inflazione.
Mercoledì 14/08
11.00 Eurozona PIL 2nd Est (Q2): L’area dell’euro è un’unione politica e monetaria che racchiude 19 Paesi, tra i quali hanno un peso specifico importante la Germania, la Francia, l’Italia e la Spagna, che influenzano il dato inerente al PIL e alla sua crescita.
L’attesa è di una crescita dello 0,5% YoY e 0,3% QoQ.
14.30 USA Tasso d’inflazione YoY (Luglio): il CPI fornisce informazioni utili relative all’inflazione. I dati del CPI core, aiutano a distinguere aumenti o diminuzioni persistenti dei prezzi rispetto a fluttuazioni temporanee.
Dal Luglio dello scorso anno, i dati relativi all’inflazione core sono in netta decrescita, toccando quota 3,3 nel report relativo a giugno.
Le previsioni per i dati relativi all’inflazione core indicano un’ulteriore decrescita dal 3,3% al 3,2%, che sarebbe un nuovo indicatore positivo per la lotto all’inflazione da parte della Fed. Allo stesso modo, l’inflazione complessiva è prevista in decrescita dal 3% dello scorso mese al 2,9%.
Giovedì 15/08
1.50 Giappone Crescita PIL preliminare (Q2): Il tasso di crescita annualizzato del PIL indica la crescita del PIL che si registrerebbe se il tasso di variazione trimestre su trimestre fosse mantenuto costante.
L’ultimo dato ha segnato un -1,8%, mentre le previsioni sulla crescita del PIL per il Q2 sono di 2,1%.
14.30 USA Vendite al dettaglio MoM (Luglio): Le vendite al dettaglio rappresentano una misura mensile di tutti i beni venduti al dettaglio, su una base a campione in base a punti vendita di dimensione differente. E’ considerato come un indicatore collegato alla crescita dell’economia USA, quindi correlato alla fiducia dei consumatori.
Il dato relativo a Giugno, ha segnato uno 0%, mentre si prevede per questo mese una piccola crescita allo 0,3%, segnalando una fiducia dei consumatori stabile.
Venerdì 16/08
14.30 Concessioni Edilizie Prel (Luglio): Le concessioni edilizie negli USA si riferiscono alle approvazioni rilasciate dalle giurisdizioni locali prima che la costruzione di un edificio nuovo ed esistente possa avvenire legalmente.
Non tutte le aree negli Stati Uniti necessitano di un permesso di costruzione.
In sintesi, i permessi edilizi hanno un ruolo di fondamentale importanza per capire l’andamento del mercato immobiliare.
Si stima un piccolo ribasso da 1,455 M a 1,44M.
16.00 Michigan Consumer Sentiment Prel (Agosto): L’indice delle aspettative dei consumatori si concentra su tre aree: prospettive della propria situazioni finanziaria per i consumatori, prospettive dell’economia nel breve e nel lungo termine.
L’ultimo dato relativo a Luglio indica aspettative pari a 66,4, l’attesa è di un dato stabile, pari a 66,7.
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