Ora tutti hanno paura di una recessione
Ecco tutte le novità sui mercati finanziari della settimana.
Le notizie principali
La Fed ha deciso di abbassare i tassi d’interesse a Settembre, mentre si alzano alcune voci di protesta.
La recessione comincia ad essere una grande paura per gli investitori, che si aspettano una riduzione dei tassi dell’1% entro la fine dell’anno.
L’inflazione europea è stata più alta delle aspettative ma la BCE non è allarmata.
Come organizzare una manipolazione elettorale in un grande paese? Ve lo spieghiamo noi.
La settimana passata
La Fed ora è chiara su quando abbasserà i tassi d’interesse
La decisione della Federal Reserve di non abbassare i tassi nella riunione di Luglio era scontata. Tuttavia è interessante notare come la banca centrale abbia annunciato che potrebbe iniziare a ridurre i tassi di interesse già a Settembre.
Il presidente della Fed, Jay Powell, ha dichiarato in una conferenza stampa che il Federal Open Market Committee (FOMC) ha "discusso seriamente" di una riduzione dei tassi già a partire dalla prossima riunione di Settembre.
Powell ha dichiarato che: "I dati sull'inflazione del secondo trimestre hanno rafforzato la nostra fiducia e ulteriori dati positivi la rafforzerebbero ulteriormente," confermando le sensazioni positive provenienti dai dati degli ultimi mesi.
Questi commenti rappresentano il segnale più chiaro che la banca centrale si sta preparando a un cambiamento di politica, oltre due anni dopo aver intensificato la lotta contro l'inflazione. Solo un evento fuori dall'ordinario potrebbe al momento impedire una riduzione dei tassi a Settembre.
Reputiamo molto importante sottolineare come il FOMC non consideri più l'inflazione come il problema principale, ma che anche l'aumento della disoccupazione è al centro delle sue considerazioni politiche.
La conferenza stampa si è focalizzata molto sui rischi bilaterali. Powell ha parlato del mercato del lavoro in modo molto più approfondito rispetto al passato, rimarcando con enfasi che la Fed non necessita di assistere ad un ulteriore peggioramento dei dati del lavoro per ritenere di avere il controllo sull'inflazione.
Donald Trump, candidato repubblicano alla presidenza, ha recentemente avvertito Powell di non tagliare i tassi prima delle elezioni di Novembre, affermando che, se fosse stato eletto, avrebbe permesso a Powell di completare il suo mandato solo se "faceva la cosa giusta."
La richiesta di Trump manifesta una velata minaccia alla posizione di Powell come presidente della Fed.
Gli operatori prevedono con quasi certezza due o tre tagli nel corso del 2024, il primo dei quali a Settembre, con probabilità del 96.7% per tre tagli entro Dicembre.
La banca centrale sta cercando di ottenere un "atterraggio morbido," riportando l'inflazione all'obiettivo senza precipitare l'economia in recessione.
Finora sembra che ci stia riuscendo, con la pressione sui prezzi in calo senza un forte aumento dei licenziamenti, perché i datori di lavoro riducono le assunzioni invece di tagliare i posti di lavoro esistenti. Tuttavia i dati dell’ISM manifatturiero, pubblicati giovedì, ci dicono che il settore è sempre più in contrazione, pessimo segnale per l’economia statunitense.
Nel caso di una flessione più significativa, Powell ha detto che la banca centrale risponderà, ma ha chiarito che non sta prendendo in considerazione la possibilità di tagliare i tassi con incrementi di mezzo punto percentuale.
Ora tutti hanno paura di una recessione
La finanza ha dei tratti meravigliosi. Uno stesso dato, letto in due momenti diversi, può generare reazioni completamente diverse. Fino a poche settimane fa, si leggevano i dati del mercato del lavoro sperando di vedere un rallentamento. Ora si è terrorizzati dallo spettro della recessione.
Il mercato del lavoro statunitense ha registrato un raffreddamento superiore alle previsioni nel mese di Luglio, con soli 114.000 nuovi posti di lavoro e un aumento del tasso di disoccupazione.
Secondo il Bureau of Labor Statistics, i dati pubblicati venerdì sono stati ben al di sotto delle aspettative degli economisti, che prevedevano 175.000 nuovi posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione è aumentato al 4,3%, segnando il quarto incremento mensile consecutivo.
Gli analisti ora si aspettano di vedere 3 o 4 tagli entro la fine dell’anno. Quest’ultimo risultato sarebbe possibile solo con uno o due tagli di mezzo punto, dato che la Fed ha solo tre riunioni prima di gennaio.
Il presidente della Fed, Jay Powell, ha dichiarato mercoledì che una mossa così drastica "non è attualmente in considerazione".
Il rapporto arriva in un momento non positivo per gli utili delle aziende, che si sono dimostrati al di sotto delle aspettative, specialmente nei settori tecnologici e di consumo. Gli investitori ora temono di assistere ad una recessione degli Stati Uniti e i mercati stanno reagendo di conseguenza.
La prossima riunione della Fed sarà l'ultima prima delle elezioni presidenziali di Novembre, in cui la vicepresidente e candidata democratica Kamala Harris cercherà di far valere i risultati economici dell'amministrazione Biden.
L'inflazione è notevolmente diminuita dal picco del 2022, avvicinandosi all'obiettivo del 2% della Fed, e i funzionari vogliono evitare di danneggiare l'economia ritardando troppo i tagli dei tassi.
La Fed non crede che il mercato del lavoro costituisca più un elemento di pressione inflazionistica, con un aumento dei salari di appena lo 0,2%. Secondo il presidente Powell: "Non vorrei vedere un ulteriore raffreddamento del mercato del lavoro". L’idea di un atterraggio morbido è allettante, ma i casi di successo nel recente passato non sono stati molti.
Finora, le aziende hanno risposto all'aumento dei tassi riducendo i posti di lavoro vacanti anziché licenziare. Il numero di posti di lavoro vacanti è diminuito a Giugno, scendendo a circa 8 milioni, 4 in meno rispetto al picco del 2022. Il timore è che una volta che alcune aziende inizieranno a licenziare, altre seguiranno.
Il rapporto di venerdì ha mostrato aumenti occupazionali nei settori della sanità, edilizia, trasporti e magazzinaggio, mentre le assunzioni sono rimaste ferme in settori come manifatturiero, vendite al dettaglio, tempo libero e ospitalità.
L’inflazione europea al di sopra delle aspettative
L'ultimo dato sull'inflazione, pubblicato mercoledì, è stato del 2.6%, superiore all'aumento del 2.5% del mese precedente e alle previsioni degli economisti, che avevano previsto un andamento stabile della pressione sui prezzi.
L'aumento dei costi energetici e dei beni ha contribuito all'incremento dell'inflazione complessiva nei 20 Paesi dell'Eurozona, allontanando le probabilità di un taglio dei tassi nella prossima riunione di Settembre.
Alcuni esperti sostengono che il rallentamento dell'inflazione dei servizi, sarebbe sufficiente per giustificare un taglio di un quarto di punto.
I mercati continuano a considerare probabile un taglio a Settembre, con gli swap che indicano una probabilità del 65% di una riduzione dei costi di prestito. Il prezzo degli swap è cambiato poco martedì, sebbene la probabilità sia scesa dall'80% di qualche settimana fa.
I responsabili delle politiche hanno dichiarato che l'inflazione sarà "irregolare" per gran parte dell'anno. Alcuni temono ancora che i prezzi dei servizi possano continuare a crescere troppo rapidamente, mantenendo l'inflazione alta.
Che l’estate avrebbe influenzato l’inflazione si sapeva già. I grandi eventi sportivi e culturali, insieme alla stagione turistica estiva, avrebbero fatto aumentare i prezzi di molti servizi richiesti, come hotel e voli.
L'inflazione energetica è passata dallo 0,2% di Giugno all'1,3% di Luglio. La crescita dei prezzi di alimentari, alcolici e tabacco è rallentata al 2,3%, mentre i costi degli altri beni sono aumentati dello 0,8%.
Guida pratica per falsare un’elezione nazionale
In questo periodo storico di profondo malessere sociale ed economico potreste avere la brillante idea di improvvisarvi autocrati: è una soluzione che vi sconsigliamo caldamente, ma se voleste diventarlo, ecco a voi una guida pratica.
Poniamo di trovarci in un paese dove la maggior parte della popolazione vive in estrema povertà, con un’inflazione galoppante e un settore privato molto ristretto e osteggiato.
Mettiamo anche che il potere che si vuole mantenere abbia radici profonde, negli anni ‘90, e che gran parte della ricchezza dello stato provenga dalle materie prime, come il petrolio. In economia si parla di “male olandese” quando si vuole indicare uno stato che a causa della sua grande ricchezza di materie prime, non riesce a sviluppare altri settori e diventa ostaggio del prezzo di quelle risorse.
Mettiamo anche che il candidato che vi vuole sfidare sia un 74 enne dell’opposizione, ai più sconosciuto, ma supportato per il suo ruolo di leader dell’opposizione. Una condizione, a questo punto, è quella di aver fatto ritirare la precedente candidata, facendo cadere su di lei l’ombra dei brogli elettorali, interdicendola dall'esercizio di qualsiasi ufficio pubblico per un periodo di 15 anni.
Una volta fissati tutti i presupposti, si può iniziare a manipolare le elezioni.
Per prima cosa consigliamo di creare enormi ritardi fittizi alle urne, in modo da spingere le persone a tornare a casa e non votare.
Il secondo passo consiste nello spingere a votare come volete voi i dipendenti dello stato. Polizia, esercito, amministrazione pubblica, gruppi paramilitari: insomma tutta la parte della popolazione sul vostro libro paghe.
Il terzo step consiste nel fare regali. Tanti regali.
E se i regali non dovessero bastare c’è sempre la violenza. L’ultimo passaggio va applicato solo nel caso in cui i precedenti non vi abbiano garantito la maggioranza. Ci sono tanti modi per falsare le schede elettorali e non dare la possibilità all’opposizione di poter controllare.
Tutto questo è quanto successo in Venezuela, dove il volere pubblico ha democraticamente eletto il leader dell’opposizione Edmundo Gonzalez Urrutia. L’opposizione è riuscita abilmente a raccogliere l’81.7% dei risultati dei singoli seggi nel paese, aggregandoli con risultati parziali che non lasciano dubbi sul risultato e la loro vittoria. Tutti questi risultati sono verificabili online, seggio per seggio. Il presidente Maduro d’altro canto si è auto-eletto vincitore, ma a oggi si rifiuta di consegnare le ricevute di voto per singolo seggio, perché a suo dire “sono state distrutte da hacker della Macedonia del Nord”.
Se si osservano i dati ufficiali (a sinistra) e quelli pubblicati dall’opposizione (a destra) si vede la precisione al decimale dei primi, assolutamente irrealistica in un conteggio di milioni di voti e altro segno di manipolazione (amatoriale).
Il popolo venezuelano ha risposto con proteste esplose in tutto il paese, represse dal regime con la violenza. Decine di ragazzi sono stati assassinati, centinaia sequestrati e vari membri dell’opposizione sono stati portati nel principale centro di tortura del paese “El Helicoide”.
Gli Stati Uniti hanno riconosciuto la vittoria di Edmundo Gonzalez, insieme ad altri paesi latino-americani, mentre i soli soliti noti, Russia e Cina, si sono congratulati con Maduro per la “vittoria” delle elezioni “democratiche”.
La settimana che verrà
Calendario Economico
La prima settimana di Agosto non sarà caratterizzata da eventi particolarmente rilevanti. Ricordiamo che venerdì verranno pubblicati i dati sull’inflazione cinese, mentre lunedì gli Stati Uniti rilasceranno i dati dell’ISM dei servizi.
Trimestrali
Lunedì 5/08: Palantir, Realty Income, Berkshire Hathaway
Martedì 6/08: Uber, Airbnb, Reddit
Mercoledì 7/08: Shopify, Disney, Novo nordisk, CVS,
Giovedì 8/08: Datadog, Novavax,
Ecco alcuni degli eventi più interessanti della prossima settimana:
Lunedì 5/08
16.00 ISM Services PMI (Luglio): Il Report On Business® dell'ISM non manifatturiero si basa sui dati raccolti dai responsabili degli acquisti e delle forniture a livello nazionale. Le risposte al sondaggio riflettono l'eventuale variazione del mese in corso rispetto al mese precedente. Per ciascuno degli indicatori misurati (attività commerciale, nuovi ordini, arretrati di ordini, nuovi ordini di esportazione, variazione delle scorte, sentiment sulle scorte, importazioni, prezzi, occupazione e consegne ai fornitori), il rapporto mostra la percentuale che riporta ciascuna risposta e l'indice di diffusione. Una lettura dell'indice superiore al 50% indica che l'economia non manifatturiera in quell'indice è generalmente in espansione; una lettura inferiore al 50% indica che è generalmente in calo. Gli ordini ai produttori di servizi rappresentano circa il 90% dell'economia statunitense. Gli analisti prevedono un risultato di 51, in leggera espansione e in risalita rispetto ai 48.8 di Giugno.
Mercoledì 7/08
13.00 MBA Mortgage Applications (2 Agosto): Negli Stati Uniti, il sondaggio settimanale sulle richieste di mutui MBA è una panoramica completa del mercato dei mutui a livello nazionale e copre tutti i tipi di operatori del settore, comprese le banche commerciali, gli istituti di credito e le società di mortgage banking. L'intero mercato è rappresentato dall'Indice di mercato, che copre tutte le richieste di mutuo presentate durante la settimana, sia per l'acquisto che per il rifinanziamento. L'indagine copre oltre il 75% di tutte le richieste di mutui residenziali al dettaglio negli Stati Uniti.
Giovedì 8/08
14.30 US Initial Jobless Claims (3 Agosto): Le richieste iniziali di disoccupazione hanno un grande impatto sui mercati finanziari perché, a differenza dei dati sulle richieste continuate che misurano il numero di persone che richiedono sussidi di disoccupazione, le richieste iniziali di disoccupazione misurano la disoccupazione nuova ed emergente. Le nuove richieste di disoccupazione sono state in calo per diversi mesi a dimostrazione di un mercato del lavoro estremamente forte dove la domanda superava l’offerta. Un mercato di questo tipo spinge i salari verso l’alto aumentando notevolmente l’inflazione. Ad oggi gli effetti degli aumenti dei tassi non si vedono ancora in modo marcato nel mercato del lavoro (con un tasso di disoccupazione molto basso) perché le initial jobless claims restano sotto le 300 K unità.
Venerdì 9/08
3.30 Tasso d’inflazione cinese (Luglio): In Cina, i componenti più importanti del paniere dell'IPC sono gli alimenti (31.8% del peso totale) e l'abitazione (17.2%). Gli articoli per la ricreazione, l'istruzione e la cultura rappresentano il 13.8%; i trasporti e le comunicazioni il 10%, l'assistenza sanitaria e gli articoli personali il 9.6%, l'abbigliamento l'8.5%; le strutture domestiche, gli articoli e i servizi il 5.6%; il tabacco, i liquori e gli articoli il restante 3.5%. Il paniere dell'IPC viene rivisto ogni cinque anni sulla base delle indagini condotte sulle famiglie. Le revisioni riflettono i nuovi modelli di spesa e lo sviluppo economico, secondo l'Ufficio nazionale di statistica.
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