Molti pensano che la BCE si debba fermare
Ecco tutte le novità sui mercati finanziari della settimana.
Le notizie principali
L’economia sta rallentando come voleva la Fed e i mercati continuano a salire.
Gli ultimi verbali della BCE chiudono le possibilità di assistere ad un ulteriore taglio dei tassi a Luglio.
Temu e Shein potrebbero essere danneggiate dall’abolizione dell’esenzione da dazi doganali, per spedizioni poco costose.
In Turchia sta scendendo l’inflazione dopo che i tassi sono stati portati al 50%.
La settimana passata
Si è chiusa una settimana molto positiva per i titoli tecnologici, che fanno volare il Nasdaq ad un +3,5%, seguito dal S&P500 al +2%. A chiudere troviamo il Dow Jones, che in questi ultimi mesi ha fatto fatica a tenere il passo degli altri indici, salendo solo del +0,7% questa settimana.
Gli ultimi dati ci indicano che l’economia americana sta rallentando insieme all’inflazione.
I due indicatori chiave della crescita economica degli Stati Uniti sono i rapporti mensili dell'ISM sui settori manifatturiero e dei servizi.
A Giugno, entrambi gli indicatori si trovano al di sotto di 50, segnale di contrazione. Se per il settore manifatturiero non si tratta di una novità, in quanto per 19 mesi su 20 abbiamo avuto una contrazione, il settore dei servizi è sempre stato il punto di forza dell’economia.
Negli Stati Uniti, i servizi contribuiscono a oltre il 70% del prodotto interno lordo. A differenza del settore manifatturiero, i dati ISM sui servizi sono stati in espansione per 17 degli ultimi 20 mesi, ma negli ultimi mesi sono passati in contrazione.
Anche sul fronte del mercato del lavoro stiamo assistendo al rallentamento tanto auspicato dalla Fed. I tassi di apertura e di abbandono dei posti di lavoro si sono attenuati di recente, con entrambe le metriche che si sono attestate sui minimi dell'anno o quasi.
Inoltre, il rapporto sui posti di lavoro non agricoli di Giugno ha indicato 206.000 nuovi posti di lavoro aggiunti, al di sopra delle aspettative di 190.000, ma al di sotto dei 218.000 posti di lavoro rivisti del mese scorso.
Infine non possiamo non citare il tasso di disoccupazione statunitense che è salito al 4,1% dal 4% di Maggio. Ci troviamo ancora molto distanti dalle medie di lungo periodo del 5,5% però il dato ha superato la soglia del 4%.
Molti pensano che la BCE si debba fermare
La decisione di abbassare i tassi d’interesse era stata invocata da molti paesi dell’Unione e infine è arrivata il 6 Giugno.
Sembrerebbe, tuttavia, che da quanto emerge nel rapporto ufficiale dell'incontro dello scorso mese, alcuni membri della Banca Centrale Europea hanno sollevato dubbi sulla possibilità di ridurre ulteriormente i tassi di interesse a Giugno, considerando i movimenti opposti dell’inflazione e dei salari.
Christine Lagarde ha precisato che solo uno dei 26 componenti del Consiglio, identificato poi come il governatore della banca centrale austriaca Robert Holzmann, si era opposto alla riduzione.
Nei verbali però, emerge come "alcuni membri" del Consiglio ritengano appropriato "mantenere i tassi di interesse invariati", evidenziando che "la crescita dei salari ha superato le aspettative e l'inflazione appare più stabile, soprattutto grazie ai servizi". La posizione della BCE è di supportare questa proposta.
Questi documenti fanno impennare le probabilità di non assistere ad un taglio dei tassi nella riunione di metà Luglio. I mercati si aspettano ancora circa due riduzioni di un quarto di punto percentuale quest'anno dalla banca di Francoforte.
L'inflazione nell'Eurozona ha smesso di diminuire a Maggio, risalendo al 2,6% a causa dell'aumento dei prezzi dei servizi e della crescita record dei salari nel primo trimestre, vicino al 5%. Nella lotta all’inflazione è fondamentale non accelerare troppo nel ridurre i tassi, per non rischiare di bruciare tutto il lavoro fatto.
I membri del Consiglio che hanno esitato "ritengono che i rischi per le prospettive di inflazione siano orientati verso l'alto, in parte perché i rischi al ribasso sono diminuiti rispetto all'ultima riunione, grazie alla ripresa economica in corso e all'aumento dei rischi geopolitici".
I critici sostengono che "un leggero sottorendimento dell'inflazione sarebbe molto meno costoso di un continuo superamento, soprattutto perché l'ancoraggio delle aspettative di inflazione non dovrebbe essere dato per scontato", suggerendo che un taglio dei tassi "non è pienamente coerente con il principio della dipendenza dai dati".
I primi dati parziali sull’inflazione europea di Giugno sono discordanti. Da una parte assistiamo all’aumento dell’inflazione core, che è salita dal 2,8% di Maggio al 2,9% di Giugno, mentre l’inflazione scende al 2,5% dal 2,6% registrato a Maggio.
Come fanno Shein e Temu a non pagare i dazi
Una minaccia silenziosa ma che ora ha preso la forma di uno tsunami: i rivenditori in Europa e negli Stati Uniti stanno guardando con preoccupazione al loro futuro a causa di prodotti di abbigliamento e articoli per la casa a prezzi stracciati provenienti dai mercati online cinesi.
Da una parte troviamo Shein, specializzato in fast-fashion, che sta erodendo rapidamente quote di mercato a Zara e H&M. Dall’altra Temu, che offre una vasta gamma di prodotti, dai mobili scontati all'elettronica, è sempre più famosa grazie a politiche di marketing aggressive sui social.
Temu e Shein riescono a mantenere prezzi così bassi anche grazie alla spedizione diretta ai consumatori in piccoli pacchetti, evitando così i dazi doganali. L'UE, gli Stati Uniti e il Regno Unito applicano regole "de minimis" che stabiliscono una soglia monetaria al di sotto della quale gli articoli importati sono esenti dai dazi.
Queste esenzioni mirano a evitare di imporre costi elevati alle piccole imprese e alle famiglie per le spedizioni di basso valore. Le procedure doganali per questi articoli sono spesso antieconomiche.
Al momento la soglia da cui si iniziano a imporre dei dazi è di 150 euro e la Commissione europea sta considerando di abolirla. Anche i politici americani stanno valutando di ridurre o eliminare l'altro limite di 800 dollari.
La ratio dietro questa operazione è di carattere economico, per evitare la concorrenza sleale per i rivenditori locali, e di tipo sociale-ambientale, visto che i due colossi cinesi non sembrano particolarmente interessati al rispetto dei diritti umani e ambientali.
Un recente studio dimostra che 18 dei 19 giocattoli acquistati da Temu rappresentavano un serio rischio per la sicurezza dei bambini.
Shein e Temu hanno semplicemente perfezionato un modello di business che sfrutta una scappatoia legale. Amazon ha annunciato l'intenzione di seguirne l'esempio spedendo direttamente dai magazzini cinesi per ridurre i costi di acquisto dei prodotti.
Questa strategia sembra però avere due pecche: sebbene i rivenditori cinesi competano bene sul prezzo, i tempi di consegna sono più lunghi e i prodotti non sempre durano.
L’eliminazione della soglia dei 150 euro avrà un effetto negativo sul commercio internazionale, in particolar modo per le piccole aziende e i consumatori che si troveranno a dover pagare di più i prodotti. Inoltre i rapporti già tesi con la Cina potrebbero complicarsi ancora di più
I giganti cinesi dell'e-commerce devono essere incentivati e obbligati a rispettare gli standard di sicurezza dei prodotti e del lavoro se vogliono vendere nei mercati occidentali. Tuttavia, abolire le esenzioni dai dazi doganali potrebbe non essere una soluzione efficace.
È necessario che le piattaforme si uniformino agli standard qualitativi europei: i marketplace dovrebbero essere trattati come importatori ufficiali, con l'obbligo di condurre una “due diligence” sulla qualità e l'approvvigionamento dei prodotti.
L’inflazione turca rallenta dopo 8 mesi
Il tasso di inflazione in Turchia è sceso per la prima volta in otto mesi, un anno dopo che Ankara ha avviato una politica monetaria estremamente restrittiva.
A Giugno i prezzi al consumo sono aumentati del 71,6% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, un incremento inferiore alle previsioni e in calo rispetto al massimo di quasi due anni del 75,5% registrato a Maggio. Parliamo comunque di un’iperinflazione devastante per le tasche della popolazione più povera.
Questi piccoli successi sono il prodotto del nuovo programma, che sta gradualmente attirando di nuovo investitori stranieri, grazie all’aumento dei tassi d’interesse. La banca centrale ha alzato il tasso principale dall'8,5% del Giugno 2023 al 50% di Marzo 2024, nel tentativo di contenere la crescita incontrollata dei prezzi.
Tra le componenti più importanti che si sono ridotte troviamo i costi di abbigliamento e calzature e i costi di trasporto, mentre i prezzi degli alloggi hanno continuato a crescere in modo significativo nel mese di Giugno.
Tuttavia, diversi economisti hanno notato una discrepanza significativa tra i dati ufficiali e un'altra serie di dati che misura i prezzi a Istanbul, dove vive un quinto della popolazione turca.
La Camera di Commercio di Istanbul (ITO) ha rilevato che a Giugno i prezzi sono aumentati a un tasso annuo di circa l'82% a Istanbul. Quindi i numeri nazionali sembrano essere estremamente più bassi di quelli della capitale.
Gli economisti locali e internazionali prevedono un ulteriore calo dell'inflazione nei prossimi mesi, che potrebbe portare a una riduzione dei tassi nel corso dell'anno o all'inizio del 2025.
Le imprese locali si aspettano che l’inflazione scenda al 44% entro la fine dell’anno, anche se per i prossimi 5 anni assisteremo probabilmente ad un’inflazione sopra il 10%.
L’aumento vertiginoso dei tassi d’interesse sta rallentando l’economia turca. Le vendite al dettaglio di auto e veicoli commerciali leggeri sono diminuite del 5,3% a Giugno rispetto all'anno precedente.
Per quanto riguarda il settore industriale turco, stiamo assistendo ad una contrazione per il terzo mese consecutivo a Giugno, con le aziende che hanno aumentato i prezzi al ritmo più lento degli ultimi quattro anni e mezzo.
La settimana che verrà
La prossima settimana sarà densa di eventi. Jerome Powell testimonierà di fronte al senato l’andamento della politica monetaria americana. Dopo due giorni verrà comunicato anche l’andamento dell’inflazione negli Stati Uniti che seguirà la pubblicazione dei dati cinesi che si terrà di mercoledì.
Calendario Economico
Ecco alcuni degli eventi più interessanti della prossima settimana:
Martedì 9/7
17.00 Testimonianza presidente Fed: Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell terrà la sua testimonianza semestrale sulla politica monetaria il 9 Luglio presso la commissione bancaria del Senato. Powell terrà la stessa testimonianza presso la commissione Servizi Finanziari della Camera il giorno successivo. Entrambe le audizioni durano in genere ore, con i legislatori di entrambi gli schieramenti che interrogano Powell su una serie di argomenti, dalla politica dei tassi di interesse allo stato del sistema bancario.
Mercoledì 10/7
3.30 Inflazione Cina (Giugno): Gli analisti prevedono una crescita lieve dell’inflazione anno su anno, che dovrebbe passare dallo 0,3% al 0,4%, mentre la crescita mese su mese è prevista invariata.
13.00 MBA Mortgage Applications (5 Luglio): Negli Stati Uniti, il sondaggio settimanale sulle richieste di mutui MBA è una panoramica completa del mercato dei mutui a livello nazionale e copre tutti i tipi di operatori del settore, comprese le banche commerciali, gli istituti di credito e le società di mortgage banking. L'intero mercato è rappresentato dall'Indice di mercato, che copre tutte le richieste di mutuo presentate durante la settimana, sia per l'acquisto che per il rifinanziamento. L'indagine copre oltre il 75% di tutte le richieste di mutui residenziali al dettaglio negli Stati Uniti.
Giovedì 11/7
14.30 US Initial Jobless Claims (29 Giugno): Le richieste iniziali di disoccupazione hanno un grande impatto sui mercati finanziari perché, a differenza dei dati sulle richieste continuate che misurano il numero di persone che richiedono sussidi di disoccupazione, le richieste iniziali di disoccupazione misurano la disoccupazione nuova ed emergente. Le nuove richieste di disoccupazione sono state in calo per diversi mesi a dimostrazione di un mercato del lavoro estremamente forte dove la domanda superava l’offerta. Un mercato di questo tipo spinge i salari verso l’alto aumentando notevolmente l’inflazione. Ad oggi gli effetti degli aumenti dei tassi non si vedono ancora in modo marcato nel mercato del lavoro (con un tasso di disoccupazione molto basso) perché le initial jobless claims restano sotto le 300 K unità.
14.30 Inflazione USA (Giugno): Gli analisti si aspettano che l’inflazione possa calare ulteriormente al 3,1% dopo la lettura positiva di Maggio. L’inflazione core è prevista costante al 3,4% ma se dovesse esserci una lettura inferiore si tratterebbe di un ottimo risultato per i mercati.
Venerdì 27/6
14.30 PPI MoM (Giugno): Negli Stati Uniti, l'inflazione dei prezzi alla produzione al mese per la domanda finale misura le variazioni mese su mese dei prezzi delle merci vendute per i consumi personali, gli investimenti di capitale, la pubblica amministrazione e le esportazioni. Gli analisti si aspettano una crescita rispetto al mese precedente del +0,1%.
16.00 Michigan consumer sentiment prel (Luglio): L'Indice delle aspettative dei consumatori si concentra su tre aree: come i consumatori considerano le prospettive della propria situazione finanziaria, come considerano le prospettive dell'economia generale nel breve periodo e come considerano le prospettive dell'economia nel lungo periodo. Si prevede una lettura a rialzo dell’indice che dovrebbe raggiungere il valore di 68,5, in crescita rispetto al 68,2 di Giugno.
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