L'uomo più potente del mondo contro l’uomo più ricco al mondo
Ecco tutte le novità sui mercati finanziari della settimana.
Le notizie principali
L’MSCI World ha toccato un nuovo massimo storico, sostenuto da dati economici solidi e utili aziendali in crescita, nonostante il clima geopolitico incerto. Nei prossimi mesi, dazi e politica fiscale USA potrebbero riportare volatilità.
La BCE ha tagliato i tassi di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 2%, con l’inflazione ora vicina all’obiettivo. Lagarde avverte che le decisioni future dipenderanno dai dati e dalle tensioni geopolitiche.
Lo scontro tra Elon Musk e Donald Trump si è trasformato in una faida politica ed economica, con ripercussioni sui mercati e accuse personali reciproche. La rottura mette in discussione l’alleanza tra politica e e il mondo Tech.
A Maggio l’economia USA ha superato le attese con 139.000 nuovi posti, ma il mercato del lavoro mostra segnali di raffreddamento e crescente fragilità. La Fed resta cauta, mentre l’incertezza pesa su occupazione e inflazione.
La settimana passata
Anche in questa settimana si sono registrate delle performance positive sui principali indici americani. Il NASDAQ è cresciuto del +2.2%, seguito dall’S&P500 al +1.5% e dal Dow Jones al +1.2%. Il petrolio torna a quota 64$ al barile dopo essersi avvicinato alla soglia dei 60$.
L’indice MSCI All Country World, che rappresenta l’andamento delle borse mondiali, ha raggiunto il massimo storico: un risultato tutt’altro che scontato, soprattutto considerando contesto del commercio globale.
Dopo il minimo toccato l’8 aprile, il rimbalzo è stato sorprendente: l’S&P 500 è salito di quasi il 20% in meno di due mesi, rimanendo al di sotto dei suoi massimi storici.
I fondamentali macroeconomici, seppur in rallentamento, restano solidi. Le preoccupazioni legate ai dazi si sono attenuate, il focus delle politiche economiche si è spostato verso stimoli fiscali e tagli alle imposte, e i dati economici stanno superando le attese.
A ciò si aggiungono utili aziendali in crescita, che continuano a sostenere le valutazioni, già tornate ai livelli pre-correzione.
Nei prossimi mesi, si profilano alcuni eventi che potrebbero riportare volatilità nei mercati. A luglio e agosto scadranno le sospensioni temporanee sui dazi imposti da Stati Uniti e Cina, e il rischio di una nuova escalation commerciale non è da escludere.
Le trattative tra le due potenze restano complesse, con Trump e Xi Jinping che fanno fatica a trovare un accordo. Non è da escludere che, per evitare rotture premature, le scadenze vengano posticipate per dare respiro alle trattative.
Sul fronte monetario, l’attenzione resta puntata sulla Federal Reserve. Se fino a due mesi fa i mercati scommettevano su un taglio dei tassi già a giugno, oggi quella possibilità è praticamente azzerata.
Settembre sembra ora il primo appuntamento utile per un eventuale taglio, e non si esclude che, in presenza di un peggioramento del mercato del lavoro, possano essercene due entro la fine dell’anno.
Negli ultimi giorni, è cresciuto d’intensità il dibattito sul bilancio federale. Dopo l’approvazione alla Camera del disegno di legge fiscale soprannominato “Big Beautiful Bill”, il provvedimento è passato al Senato.
La misura prevede l’aumento del tetto del debito pubblico, con una scadenza urgente: il Tesoro ha avvertito che senza un accordo entro metà luglio si rischia l’insolvenza.
La BCE ha portato i tassi al 2%
La Banca Centrale Europea ha annunciato un nuovo taglio dei tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 2% a partire dall’11 giugno. Si tratta della quarta riduzione effettuata nel 2025 e dell’ottava dalla metà del 2024.
La decisione è arrivata in un contesto in cui l’inflazione si sta stabilizzando attorno al target del 2%, mentre le nuove stime vedono un’inflazione media del 2% nel 2025, dell’1,6% nel 2026 e di nuovo del 2% nel 2027.
La presidente della BCE, Christine Lagarde, ha confermato che il consiglio è stato “quasi unanime” sulla decisione, con una sola voce contraria. Tuttavia, ha ribadito che la banca centrale non ha un percorso predefinito sui tassi e che le decisioni continueranno a essere guidate dai dati economici.
A rafforzare il quadro, anche il rafforzamento dell’euro rispetto al dollaro, che rende più economico per l’Unione importare beni.
La presidente, in discorso da falco, ha citato le tensioni geopolitiche e i dazi americani come possibili elementi destabilizzanti, che potrebbero frenare gli investimenti e penalizzare l’export europeo nel breve termine.
La BCE sembra convinta che la crescita nel medio periodo potrebbe provenire dagli investimenti pubblici in difesa e infrastrutture. Anche la solidità del mercato del lavoro e la crescita dei redditi reali stanno sostenendo la domanda interna, contribuendo alla tenuta dell’economia.
Christine Lagarde ha ribadito l’importanza del controllo dei conti pubblici dei singoli stati. misura necessaria per rafforzare la tenuta finanziaria dell’Unione.
La numero uno della BCE ha lasciato aperta la possibilità che nella prossima riunione del 24 luglio i tassi restino fermi, almeno fino a settembre. “
L'uomo più potente del mondo contro l’uomo più ricco al mondo
Cosa succede quando l’uomo più ricco del mondo e l’uomo più potente del mondo litigano? Niente di particolarmente positivo. Pur non trattandosi di una notizia macroeconomica, ci teniamo a trattare questo argomento, perché getta una luce nuova sul rapporto tra il presidente degli USA e i miliardari che lo hanno sostenuto durante la campagna.
Il conflitto è esploso pubblicamente quando Musk ha criticato aspramente il piano fiscale da 2.400 miliardi di dollari promosso da Trump, definendolo una "abominazione ripugnante" e accusandolo di aumentare il deficit federale e penalizzare l'industria dei veicoli elettrici.
La risposta di Trump non si è fatta attendere, minacciando il suo ex alleato di revocare i contratti governativi con le aziende di Musk, come Tesla e SpaceX.
La disputa ha avuto ripercussioni immediate sui mercati: le azioni di Tesla hanno subito un crollo del 14%, cancellando oltre 150 miliardi di dollari di capitalizzazione e riducendo la fortuna personale di Musk di circa 34 miliardi.
Musk, in una serie di tweet molto polemici, ha insinuato legami tra Trump e il caso Epstein, alimentando ulteriormente la tensione.
Nel frattempo, Musk ha accennato alla possibilità di fondare un nuovo partito politico, denominato "The America Party", cercando di attrarre l'80% degli elettori che si considerano moderati.
Ora sono numerose le azioni che Trump può rivolgere contro Musk. Sicuramente un tema caldo è quello delle assunzioni di droghe da parte del proprietario di SpaceX: in quanto fornitore della Nasa, l’amministratore deve essere sottoposto a periodici controlli, che potrebbero ora intensificarsi e diventare più stringenti.
Steve Bannon ha chiesto un’indagine formale sullo status legale di Musk, affermando di credere che sia un “immigrato illegale” e debba essere espulso dagli Stati Uniti, nonostante Musk sia cittadino statunitense e originario del Sudafrica.
Anche Musk possiede delle informazioni riservate sul conto del Presidente, che potrebbe utilizzare come arma nei confronti della Casa Bianca, oltre alla sua influenza su molti elettori attraverso la piattaforma X.
Il mercato del lavoro americano nasconde delle insidie
Nel mese di maggio l’economia statunitense ha creato 139.000 nuovi posti di lavoro, superando le attese degli analisti che prevedevano circa 120.000 unità. Nonostante un dato superiore alle stime, continua il trend che vede il mercato del lavoro americano raffreddarsi.
Anche la revisione al ribasso del dato di aprile, con 147.000 nuove posizioni rispetto alle stime iniziali, sembra confermare questo trend, mentre la disoccupazione è rimasta stabile al 4.2%, vicino ai minimi storici.
Mentre i mercati azionari hanno reagito positivamente ai dati, sul fronte obbligazionario i rendimenti dei Treasury sono saliti, riflettendo la diffidenza degli investitori verso un taglio imminente dei tassi da parte della Fed.
Uno dei segnali più critici arriva dal settore pubblico federale, che ha perso 22.000 posti in un solo mese. Dal gennaio scorso, il Doge, precedentemente guidato da Elon Musk, ha tagliato 59.000 posti di lavoro nel settore pubblico.
Alcuni indicatori fanno temere un indebolimento più profondo del mercato del lavoro: il tasso di occupazione rispetto alla popolazione complessiva è sceso al 59.7%, il livello più basso dalla pandemia, mentre la misura alternativa della disoccupazione, che comprende anche chi ha rinunciato a cercare lavoro, è risalita al 4.5%, al massimo post-Covid.
Donald Trump ha celebrato i dati, chiedendo alla Fed di abbassare i tassi di un punto percentuale. Tuttavia, rispetto a sei mesi fa, il ritmo delle assunzioni è sceso, l’aumento dei salari si è lievemente attenuato e solo l’inflazione ha mostrato un calo tangibile (dal 2.7% di novembre al 2.3% di aprile).
Gli economisti ritengono comunque probabile che la Fed mantenga i tassi invariati nel breve, per valutarne gli impatti sull’economia.
Altri dati confermano un generale indebolimento della situazione economica statunitense. l’indice dei servizi dell’ISM ha mostrato una contrazione inaspettata, mentre le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono salite ai massimi da ottobre.
Tutti questi dati sono direttamente collegati con la scelta di intraprendere una guerra commerciale con la Cina e il resto del mondo. Le aziende americane, per compensare l’aumento dei costi, potrebbero scaricare i rincari sui consumatori, alimentando una nuova fiammata inflazionistica.
La settimana che verrà
Calendario Economico
La prossima settimana sarà priva di eventi rilevanti, eccezione fatta per la comunicazione dei dati sull’inflazione statunitense, che dovrebbe tornare a crescere a seguito dei primi effetti dei dazi.
Ecco alcuni degli eventi più interessanti della prossima settimana:
Lunedì 9/6
3.30 Tasso d’inflazione Cina YoY (maggio): Il tasso d’inflazione cinese è previsto al -0.2%, perdurando in territorio deflazionistico da febbraio del 2025.
Martedì 10/6
10.00 Produzione industriale Italia YoY (aprile): Per dodici mesi la produzione industriale italiana si è contratta rispetto al 2024. Anche aprile segnerà una contrazione che gli esperti stimano al -2.0%.
Mercoledì 11/6
13.00 MBA Mortgage Applications (6 giugno): Negli Stati Uniti, il sondaggio settimanale sulle richieste di mutui MBA è una panoramica completa del mercato dei mutui a livello nazionale e copre tutti i tipi di operatori del settore, comprese le banche commerciali, gli istituti di credito e le società di mortgage banking. L'intero mercato è rappresentato dall'Indice di mercato, che copre tutte le richieste di mutuo presentate durante la settimana, sia per l'acquisto che per il rifinanziamento. L'indagine copre oltre il 75% di tutte le richieste di mutui residenziali al dettaglio negli Stati Uniti.
14.30 Tasso d’inflazione YoY USA (maggio): Gli analisti prevedono che l’inflazione statunitense aumenterà al 2.5% rispetto all’anno precedente. Il dato sarà sicuramente influenzato dai dazi dell’amministrazione Trump e aiuterà a delineare l’impatto di queste misure nei prossimi mesi.
Giovedì 12/6
14.30 PPI YoY USA (maggio): L’inflazione dei prezzi alla produzione negli Stati Uniti è prevista in calo al 2.3%.
14.30 US Initial Jobless Claims (7 giugno): Le richieste iniziali di disoccupazione hanno un grande impatto sui mercati finanziari perché, a differenza dei dati sulle richieste continuate che misurano il numero di persone che richiedono sussidi di disoccupazione, le richieste iniziali di disoccupazione misurano la disoccupazione nuova ed emergente.
Venerdì 13/6
11.00 Produzione industriale EU YoY (aprile): La produzione industriale europea, dopo essere cresciuta a febbraio e a marzo, è prevista in crescita anche ad aprile, ad un +2.5%.
16.00 Michigan consumer sentiment prel USA (giugno): L'Indice delle Aspettative dei Consumatori si concentra su tre aree: la percezione dei consumatori delle prospettive relative alla propria situazione finanziaria, la percezione delle prospettive dell'economia generale a breve termine e la loro visione delle prospettive dell'economia a lungo termine. Ogni sondaggio mensile contiene circa 50 domande chiave, ciascuna delle quali analizza un diverso aspetto degli atteggiamenti e delle aspettative dei consumatori. I campioni per i sondaggi sui consumatori sono statisticamente progettati per essere rappresentativi di tutte le famiglie americane, escluse quelle in Alaska e Hawaii. Ogni mese vengono condotte almeno 500 interviste telefoniche. Le aspettative sono di un ulteriore calo dell’indice, che dall’inizio dell’anno è passato dal 71.1 al 52.2 di maggio.
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