L'inflazione nel Regno Unito fa salire i mercati
Ecco tutte le novità sui mercati finanziari della settimana.
Le notizie principali
Il mercato è salito ben più velocemente di quanto successo storicamente.
L’inflazione nel Regno Unito scende e i costruttori di case esultano.
Per la prima volta dal 2015, l’inflazione del Giappone è più alta di quella americana.
Netflix fa crescere gli abbonati ma lo sciopero ad Hollywood potrebbe farli scendere.
Tesla continua ad avere margini sopra la media degli altri costruttori, ma la parola d’ordine è una sola: vendere!
La settimana passata
La settimana appena trascorsa è stata caratterizzata da una certa spaccatura tra i principali listini americani. Da una parte il Dow Jones è salito del 2,1% sospinto dai dati positivi sull’inflazione di giugno, seguito dall’S&P500 al +0,7% mentre il NASDAQ è sceso del -0,6% sui risultati delle trimestrali di Netflix e Tesla. Il petrolio continua a salire, raggiungendo i 76,91$ al barile e mettendo un freno ad una delle voci che hanno abbassato di più il CPI.
I titoli azionari hanno recuperato la maggior parte del calo del 26% registrato tra gennaio e ottobre dell'anno scorso. Questo aumento è stato sostenuto dai dati macroeconomici piuttosto promettenti, e dalla politica monetaria più accomodante.
Rispetto ai dati storici, il recupero del 2023 è stato più forte, segnando un certo ottimismo che gli investitori ripongono nell’economia americana. A guidare la ripresa sono state le large cap, meno dipendenti da una possibile recessione, mentre le small cap hanno arrancato.
È altresì vero che le small-cap siano salite di quasi il 7% in meno di tre settimane, senza dubbio in risposta alle minori pressioni sui costi e ai segnali di ripresa economica. La sovraperformance sostenuta delle small-cap è uno degli indicatori tipici di una ripresa economica.
Altri segnali rilevanti provengono dal mercato del lavoro. Sebbene il mercato del lavoro rimanga in ottima forma rispetto agli standard storici, ci sono i primi segnali che indicano l'emergere di una certa debolezza. La media mobile a tre settimane delle richieste di disoccupazione iniziali è aumentata di quasi il 20% negli ultimi sei mesi.
L'inflazione nel Regno Unito fa salire i mercati
Alle volte, due economie apparentemente molto simili, per partner commerciali e posizione geografica, possono fornire dati contrastanti.
È quanto successo al Regno Unito, che dopo la recente revisione dell’inflazione core in Europa (più alta del 0,2% rispetto al dato di tre settimane fa), ha invece comunicato un’inflazione più bassa delle aspettative.
L’inflazione è aumentata del 7,9% a giugno rispetto a un anno prima. Si tratta di un forte calo rispetto al 8,7% segnato a maggio e il rallentamento, superiore alle aspettative degli economisti, è dipeso da un'ampia diminuzione del prezzo dei carburanti.
I prezzi dei generi alimentari sono aumentati del 17,3% a giugno rispetto a un anno prima. Si tratta di un livello ancora elevato, ma l'inflazione alimentare è scesa dal picco del 19% di aprile.
L'inflazione core, che esclude i prezzi dei generi alimentari e dell'energia, è stata del 6,9% a giugno, in calo rispetto al 7,1% del mese precedente.
Il rallentamento dell'inflazione di giugno ha spinto verso l’alto i mercati azionari e in particolare il settore dei costruttori di case.
Questo settore è stato particolarmente colpito dall’aumento feroce dei tassi d’interesse, che hanno toccato quota 5% dal 0,1% di fine 2021. Per la fine dell’anno le aspettative più rosee prevedono un tasso del 5,8%.
La domanda di nuove case è scesa di quasi un terzo nell'anno fino al 30 giugno, poco dopo che il costruttore Berkeley Group ha dichiarato che le vendite di nuove proprietà sono diminuite del 15% a parità di condizioni nell'anno fino alla fine di aprile.
Alla diminuzione delle vendite di nuove proprietà va aggiunto il crollo del prezzo delle case. A giugno i prezzi delle case sono scesi al ritmo annuale più veloce dal 2011, mentre il tasso medio su un mutuo fisso a due anni ha raggiunto la scorsa settimana il 6,66%, il livello più alto dal 2008.
I dati positivi sull’inflazione avranno un impatto di breve periodo sul settore immobiliare, ma maggio potrebbe aver rappresentato un fondo del mercato, aprendo ad interessanti opportunità d’investimento.
L’inflazione contagia anche il Giappone
A dispetto di quanto si sta verificando nelle economie occidentali, dove l’inflazione ha toccato il suo picco e si avvia verso la discesa, il Giappone sta vivendo un processo inverso, con l’inflazione che supera per la prima volta in otto anni quella degli Stati Uniti.
Le pressioni sui prezzi in Giappone, che ha lottato contro la deflazione per la maggior parte degli ultimi trent'anni, si sono rivelate più ampie e più solide del previsto. Il Giappone rimane l'unica banca centrale al mondo con tassi d'interesse negativi e qualsiasi inversione di questa strategia avrebbe implicazioni enormi per i mercati finanziari globali.
L'inflazione annuale è salita dal 3,2% di maggio al 3,3% di giugno, secondo i dati pubblicati venerdì. L'aumento, dovuto principalmente agli energetici, è stato in linea con le aspettative del mercato, ma comunque ha portato molti dubbi sulle prossime mosse della banca centrale giapponese.
A dicembre, la banca centrale giapponese ha dichiarato che avrebbe permesso ai rendimenti delle obbligazioni a 10 anni di fluttuare di 0,5 punti percentuali al di sopra o al di sotto del suo obiettivo di zero, ampliando la precedente banda di 0,25 punti percentuali.
Un eventuale restrizione della politica monetaria potrebbe sorprendemente rafforzare lo yen con vari operatori costretti progressivamente a coprirsi. Infatti il carry trade short JPY - long USD è utilizzato da vari istituzionali per ottenere una leva in modo economico; ciò ha dato i suoi frutti: da inizio 2022 gli investitori hanno ottenuto una remunerazione sempre superiore sul dollaro, insieme a un rafforzamento della moneta americana rispetto alla giapponese.
Le trimestrali di Netflix e lo sciopero di Hollywood
A distanza di molti mesi da quando Netflix ha registrato una perdita netta di utenti, possiamo giudicare se le strategie adottate dall’azienda sono state un successo o un fallimento.
In questo trimestre l’azienda ha registrato una crescita di 6 milioni di utenti, il doppio di quanto si aspettavano gli analisti. Questo risultato così positivo è dovuto alla politica dell’azienda di vietare la condivisione di password, evitando account condivisi.
Negli Stati Uniti, Netflix ha comunicato ai clienti che se vogliono condividere la propria password, devono pagare 7,99 dollari al mese per aggiungere una persona al di fuori della propria abitazione, oppure 6,99 dollari se sono disposti ad avere un account con pubblicità.
Oltre a questa strategia, l’azienda ha introdotto un nuovo piano con le pubblicità e cominciato a dismettere il piano basic senza ads negli Stati Uniti e in UK, cercando quindi di spostare gli utenti verso piani più remunerativi.
Secondo gli analisti, la strategia di vietare gli account condivisi potrebbe avere un effetto positivo solo nel breve periodo. Uno dei pericoli principali è invece rappresentato dallo sciopero degli addetti ai lavori di Hollywood.
Molti lavoratori hanno incolpato Netflix di aver dato il via a una rivoluzione dello streaming che ha reso difficile per gli sceneggiatori guadagnarsi da vivere. Inoltre molti attori sono preoccupati dai recenti sviluppi dell’IA e dal rischio di perdere i loro diritti d’immagine.
Netflix ha già annunciato che si aspetta di investire di meno a causa dello sciopero in corso, con effetti positivi sul cash flow dell’azienda, ma con rischi a lungo termine sulla qualità e quantità dei contenuti portati dalla piattaforma.
I risultati complessivi dell’azienda non sono stati particolarmente positivi. Il fatturato trimestrale di Netflix è salito a 8,2 miliardi di dollari, con un aumento del 3% rispetto a un anno fa, ma appena al di sotto delle previsioni di 8,3 miliardi di dollari.
La società ha previsto che il fatturato salirà a 8,5 miliardi di dollari nel trimestre in corso, mancando le previsioni degli analisti per 8,7 miliardi di dollari.
Tesla, bene ma non benissimo
Nonostante l’azienda abbia ribadito il suo obiettivo di vendere 1,8 milioni di auto nel 2023 e pur mantenendo una profittabilità superiore rispetto a quella che si aspettavano gli analisti, Tesla comincia ad accusare il peso dell’inflazione.
Il margine di profitto lordo delle attività automobilistiche della società, escludendo l'effetto dei crediti normativi, è sceso al 18,2% negli ultimi tre mesi, un calo marcato rispetto al 18,8% del primo trimestre del 2023 e al 26,2% di un anno fa.
Parte del crollo legato ai margini è dovuto al taglio dei prezzi delle vetture, che ha stimolato le vendite nel secondo trimestre. Anche agli attuali livelli, i margini di profitto lordo di Tesla superano quelli della maggior parte delle case automobilistiche tradizionali.
Musk ha dichiarato agli analisti che se i tassi di interesse dovessero aumentare ulteriormente quest'anno, Tesla ridurrebbe nuovamente i prezzi in modo che i costi di finanziamento non rendano le sue auto più costose per i clienti.
L’obiettivo di breve termine dell’azienda è vendere più macchine possibili, per arrivare al target di 1,8 milioni di vetture. Il motivo dietro questa strategia è che il valore dei veicoli aumenterà una volta che Tesla avrà perfezionato il suo software di guida autonoma completa.
Musk ha dichiarato che Tesla spenderà "circa 1 miliardo di dollari" nel prossimo anno per il suo nuovo hardware di addestramento dell'intelligenza artificiale, noto come Dojo.
La settimana che verrà
La prossima settimana sarà ricca di eventi importanti e significativi per il mercato. In Europa e negli Stati Uniti verranno decisi i probabili aumenti dei tassi d’interesse di riferimento da parte delle due banche centrali. In aggiunta, verranno pubblicati i dati del PCE e altri indicatori utili per prevedere l’andamento dell’economia.
Calendario Economico
Ecco alcuni degli eventi più interessanti della prossima settimana:
Martedì 25/7
14.30 CB Consumer confidence (Luglio): Il Conference Board (CB) Consumer Confidence misura il livello di fiducia dei consumatori nell'attività economica. Si tratta di un indicatore anticipatore in quanto può prevedere la spesa dei consumatori, che svolge un ruolo importante nell'attività economica complessiva. Letture più elevate indicano un maggiore ottimismo dei consumatori.
Per il mese di luglio l’indice è previsto in rialzo a 111,5 rispetto ai 109,7 di giugno, a dimostrazione di un rafforzamento della fiducia nei consumatori.
Mercoledì 26/7
13.00 MBA Mortgage Applications (21 Luglio): Negli Stati Uniti, il sondaggio settimanale sulle richieste di mutui MBA è una panoramica completa del mercato dei mutui a livello nazionale e copre tutti i tipi di operatori del settore, comprese le banche commerciali, gli istituti di credito e le società di mortgage banking. L'intero mercato è rappresentato dall'Indice di mercato, che copre tutte le richieste di mutuo presentate durante la settimana, sia per l'acquisto che per il rifinanziamento. L'indagine copre oltre il 75% di tutte le richieste di mutui residenziali al dettaglio negli Stati Uniti.
20.00 Decisione della Fed sui tassi d’interesse (Luglio): Dopo un giugno di pausa, con la Fed che aveva deciso di non alzare ulteriormente i tassi, i mercati avevano avuto modo di correre per diverse settimane. A luglio, ci si aspetta un aumento di 25 punti base, portando il tasso al 5,5%. Questo potrebbe essere il penultimo rialzo prima della fine dell’anno, per poi vedere un abbassamento dei tassi a partire dal 2024, con lo stabilizzarsi dell’inflazione.
Giovedì 27/7
14.15 Decisione BCE sui tassi d’interesse (Luglio): È molto probabile che la BCE seguirà le mosse della Fed come fatto più volte durante quest’anno. Gli analisti si aspettano un aumento di 25 punti base, portando il tasso di riferimento a 4,25%.
14.30 US Initial Jobless Claims (22 Luglio): Le richieste iniziali di disoccupazione hanno un grande impatto sui mercati finanziari perché, a differenza dei dati sulle richieste continuate che misurano il numero di persone che richiedono sussidi di disoccupazione, le richieste iniziali di disoccupazione misurano la disoccupazione nuova ed emergente. Le nuove richieste di disoccupazione sono state in calo per diversi mesi a dimostrazione di un mercato del lavoro estremamente forte dove la domanda superava l’offerta. Un mercato di questo tipo spinge i salari verso l’alto aumentando notevolmente l’inflazione. Ad oggi gli effetti degli aumenti dei tassi non si vedono ancora in modo marcato nel mercato del lavoro (con un tasso di disoccupazione molto basso) perché le initial jobless claims restano sotto le 300 K unità.
14.30 Ordini di beni durevoli (Giugno): Gli ordini di beni durevoli si riferiscono ai nuovi ordini effettuati ai produttori per la consegna di beni durevoli destinati a durare almeno tre anni. Gli analisti si aspettano un altro mese in crescita al +0,5% dopo un mese di maggio molto positivo al +1,7%.
Venerdì 28/7
14.30 Indice PCE (giugno): Negli Stati Uniti, l'Indice dei prezzi della spesa per consumi personali fornisce una misura dei prezzi pagati per l'acquisto di beni e servizi a livello nazionale. Mentre l'Indice dei prezzi al consumo presuppone un paniere fisso di beni e utilizza pesi di spesa che non cambiano nel tempo per diversi anni, l'Indice dei prezzi della spesa per consumi personali utilizza un indice a catena e si basa sui dati di spesa del periodo corrente e del periodo precedente (noto come Indice dei prezzi di Fisher). Gli analisti si aspettano un PCE al 3,8% e un PCE core del 4,2% in calo di 40 punti base rispetto a maggio.
Ultimi video usciti sul mio canale Youtube
Oggi parliamo di quattro errori che condizionano i tuoi rendimenti in un percorso di investimento, soprattutto in un percorso di investimento nel mercato azionario. Si tratta di errori che ho visto fare da tantissimi, che ho fatto io a mia volta in passato e quindi è molto utile conoscerli per cercare di evitarli. Non siamo dei computer, ma persone fatte di emozioni che agiscono in un mondo logico, governato dalle emozioni illogiche.
Come ogni trimestre sul canale cerchiamo di rianalizzare quanto successo sul mercato azionario e fare un'analisi generale sui mercati americani per quanto riguarda azioni americane ed economia americana. Facciamo questo parallelamente con il canale di Darko. Interessante vedere entrambi perché avremo sicuramente due opinioni diverse e contrastanti.
In questo video parleremo di fondi pensione, TFR, aliquote e come calcolare i possibili rendimenti grazie a un template Excel che ho creato apposta per voi. Vi spiegherò brevemente tutti i campi che ho messo all'interno di questo file in modo che potrete inserire i vostri dati per calcolare e confrontare i vari rendimenti in base agli scenari proposti.