L’inflazione negli Stati Uniti non scende più
Ecco tutte le novità sui mercati finanziari della settimana.
Le notizie principali
I mercati scendono spaventati dai dati sull’inflazione: le tariffe di Trump potrebbero aggravare questa situazione, ma solo temporaneamente.
L’inflazione cresce in linea con le aspettative, riducendo l’esigenza della Fed di abbassare i tassi d’interesse. In una prospettiva simile a quella vissuta negli anni ‘70, Powell non vuole commettere gli stessi errori.
La Cina ha pubblicato gli ultimi dati sulla sua economia, che sono moderatamente positivi. Continua la crisi nera del mercato immobiliare ma, allo stesso tempo, crescono i consumi dei cittadini anche grazie alle manovre del governo.
In Perù è stato varato un nuovo porto commerciale, che diventerà un nuovo centro globale per il traffico merci nel pacifico. La Cina ha finanziato il progetto, ritagliandosi un ruolo fondamentale come partner commerciale del paese.
La settimana passata
L’ultima settimana ha visto i principali indici americani perdere punti, principalmente a causa dei dati deludenti sull’inflazione di Ottobre. Il NASDAQ, l’indice più sensibile ai tassi, è sceso del -3.1%, seguito dall’S&P500 al -2.1% e dal Dow Jones al -1.2%.
L’inflazione, di cui parleremo più avanti nella newsletter, sembra spaventare molto i mercati. L’elezione di Trump, con le sue promesse elettorali relative alle tariffe, potrebbero mettere sotto pressione i prezzi e vanificare il lavoro della Fed.
L'imposizione di dazi, sia che si tratti di dazi generalizzati o di un'escalation delle tariffe cinesi, potrebbero essere compensati da due fattori.
Il primo riguarda l’impatto che le tariffe hanno sui prezzi. Tipicamente quando si impongono tariffe sui beni, queste tendono ad avere un impatto una tantum sul prezzo delle importazioni.
A meno che non si instauri una guerra dei dazi, i prezzi saliranno fino ad un plateau, dove si raggiunge un nuovo punto di equilibrio.
Il secondo fattore riguarda la tendenza dei prezzi a tornare verso il basso dopo l’introduzione dei dazi. Un esempio reale dell'impatto delle tariffe sui beni è quello delle lavatrici che si è verificato nel gennaio 2018.
L'amministrazione aveva imposto tariffe del 20%-50% sulle lavatrici residenziali di grandi dimensioni, con scadenza nel 2023. Dopo una breve impennata dei prezzi, i prezzi al consumo di questi beni sono scesi e le tariffe non hanno avuto alcun effetto a lungo termine.
L’inflazione negli Stati Uniti non scende più
Gli economisti si aspettavano un’inflazione in aumento e così è stato confermato dai dati. L'inflazione negli Stati Uniti è salita al 2.6% a Ottobre, come previsto dalle stime degli analisti.
Escludendo le componenti volatili come cibo ed energia, l'indice dei prezzi al consumo "core" è rimasto stabile al 3.3% su base annua. Tuttavia, i prezzi core mensili sono cresciuti dello 0.3% per il terzo mese consecutivo, a dimostrazione che l’inflazione non è completamente sotto controllo.
Alcuni funzionari della Fed sostengono che ora il rischio di un aumento dell’inflazione si fa più concreto mentre si riducono le probabilità di un rapido deterioramento del mercato del lavoro. Questo implica che diminuiscono di conseguenza le motivazioni per un abbassamento dei tassi repentino.
La Fed sta cercando di raggiungere un livello di tasso "neutrale", che consenta di contenere l’inflazione senza deprimere eccessivamente la domanda. Dopo l’elezione di Trump, i mercati temono un’accelerazione dell’inflazione, con un conseguente aumento dei rendimenti dei Treasury.
Al momento le previsioni sui tassi segnalano una probabilità dell’80% di una riduzione di un quarto di punto a Dicembre, rispetto al 60% prima della diffusione dei dati.
Su base mensile, i prezzi sono aumentati dello 0.3%, in linea con i report precedenti: la metà di questo incremento deriva da una crescita del 0.4% dei costi abitativi. I prezzi dell'energia sono rimasti stabili dopo un calo dell'1.9% a Settembre.
Secondo Powell, l’inflazione potrebbe seguire un percorso instabile per il prossimi due anni prima di stabilizzarsi al 2%.
L’inflazione potrebbe risentire negativamente delle proposte politiche di Trump, come l’imposizione di tariffe doganali, la riduzione delle tasse e il rimpatrio di immigrati.
Come sta andando l’economia cinese
Gli ultimi dati rilasciati dall’Ufficio Nazionale di Statistica cinese mostrano un quadro piuttosto incerto. Se da una parte le vendite al dettaglio sono cresciute del 4.8% ad Ottobre, segnando il maggiore incremento degli ultimi otto mesi, dall’altra la produzione industriale è cresciuta “solo” del 5.3%, al di sotto delle aspettative.
Il mercato immobiliare continua ad essere un grande problema. I prezzi delle nuove abitazioni in 70 città principali sono diminuiti dello 0.5% rispetto a Settembre, segnando il sedicesimo mese consecutivo di ribassi.
Su base annua, i prezzi delle nuove case sono scesi del 5.9%, il calo più significativo dal 2015, danneggiando i patrimoni di gran parte dei cinesi, che da sempre sono grandi amanti del mattone. Gli investimenti nel settore immobiliare sono diminuiti del 10.3% nei primi dieci mesi dell’anno.
La nomina di Trump a nuovo presidente degli Stati Uniti non può che essere un serio problema per il governo cinese. Tra i pochi segnali positivi del report troviamo le esportazioni, che a Ottobre hanno registrato il miglior aumento degli ultimi due anni.
Pechino ha fissato un obiettivo di crescita economica intorno al 5% per il 2024, uno dei più bassi degli ultimi decenni.
Per raggiungerlo, il governo si sta affidando a manovre di sostegno alla spesa dei consumatori. Il rallentamento del settore immobiliare ha intensificato le pressioni deflazionistiche e compromesso la fiducia dei consumatori, che tuttavia hanno aumentato i consumi in quest’anno.
Il rilancio definitivo dei consumi non può però verificarsi fino a quando il mercato immobiliare rimarrà in questa situazione.
Il megaporto peruviano cambierà il commercio mondiale
La Cina negli ultimi anni ha investito massicciamente in infrastrutture in America Latina e in Africa. L’ultima di queste è stata il porto di Chancay, un imponente hub costruito dalla Cina sulla costa del Pacifico peruviano destinato a rivoluzionare il commercio regionale.
BYD ha fornito i veicoli mentre Huawei ha installato le sue torri 5G. Il tutto verrà gestito da Cosco Shipping, il colosso statale cinese che ha iniziato a gestire Chancay da giovedì.
Secondo i funzionari locali, il porto trasformerà il Perù, noto per la produzione di rame e frutta, in una sorta di Singapore del Sud America, modificando le rotte commerciali lungo il pacifico grazie alla possibilità di accogliere grandi imbarcazioni nelle sue acque profonde.
La Cina, che ha investito 3,6 miliardi di dollari nel progetto, potrebbe compromettere la sovranità del Perù sul porto. Gli Stati Uniti, preoccupati per l’influenza crescente della Cina in America Latina, temono che il porto possa essere utilizzato anche per operazioni militari cinesi.
Il ministro dei trasporti peruviano, Raúl Pérez-Reyes, ha minimizzato le critiche, sostenendo che il porto rimarrà sotto la supervisione delle autorità doganali e portuali nazionali.
Il porto, grazie alla sua profondità, sarà in grado di accogliere alcune delle navi più grandi al mondo. Attualmente, nessun altro porto lungo la costa del Pacifico sudamericano offre questa capacità, rendendolo di fatto l’unica alternativa per queste imbarcazioni.
Il tempo ridotto stimato per il trasporto tra il Perù e la Cina sarà di 10 giorni, eliminando la necessità di fare scalo in porti come Manzanillo in Messico o Long Beach in California. Anche i carichi provenienti dal Brasile, che spesso transitano verso l’Asia attraversando il Canale di Panama, risparmieranno tempo.
Il progetto Chancay rientra nella progetto “via della seta” cinese e si aggiunge a un portafoglio di investimenti cinesi in Perù, tra cui la proprietà della miniera di rame Las Bambas, le attività elettriche di Lima acquisite da China Southern Power Grid e una diga idroelettrica gestita da China Three Gorges Corporation.
La Cina ha sostituito gli Stati Uniti come principale partner commerciale del Perù. Nel 2023, il commercio tra i due paesi ha raggiunto i 23.1 miliardi di dollari, principalmente grazie all’esportazione di rame, ferro e farina di pesce, mentre le esportazioni verso gli Stati Uniti si sono fermate a 9.1 miliardi di dollari.
La settimana che verrà
Calendario Economico
La prossima settimana non sarà caratterizzata da eventi rilevanti. Tuttavia sottolineiamo il dato che verrà comunicato martedì sull’inflazione definitiva nell’area euro nel mese di Ottobre.
Trimestrale della settimana
Martedì 12/11: Shopify, Home Depot, Spotify,
Mercoledì 13/11: Cisco, Nvidia
Giovedì 14/11: Disney, JD.com
Ecco alcuni degli eventi più interessanti della prossima settimana:
Martedì 19/11
12.00 Tasso d’inflazione finale EU (Ottobre): Gli analisti si aspettano che l’inflazione finale di Ottobre sia in crescita al 2% anno su anno, mentre l’inflazione core è prevista costante al 2.7%.
15.30 Permessi di costruzione USA (Ottobre): I permessi di costruzione si riferiscono alle approvazioni rilasciate dalle giurisdizioni locali prima che la costruzione di un edificio nuovo o esistente possa avvenire legalmente. Non tutte le aree degli Stati Uniti richiedono un permesso di costruzione.
Mercoledì 20/11
13.00 MBA Mortgage Applications (15 Novembre): Negli Stati Uniti, il sondaggio settimanale sulle richieste di mutui MBA è una panoramica completa del mercato dei mutui a livello nazionale e copre tutti i tipi di operatori del settore, comprese le banche commerciali, gli istituti di credito e le società di mortgage banking. L'intero mercato è rappresentato dall'Indice di mercato, che copre tutte le richieste di mutuo presentate durante la settimana, sia per l'acquisto che per il rifinanziamento. L'indagine copre oltre il 75% di tutte le richieste di mutui residenziali al dettaglio negli Stati Uniti.
Giovedì 21/11
15.30 US Initial Jobless Claims (16 Novembre): Le richieste iniziali di disoccupazione hanno un grande impatto sui mercati finanziari perché, a differenza dei dati sulle richieste continuate che misurano il numero di persone che richiedono sussidi di disoccupazione, le richieste iniziali di disoccupazione misurano la disoccupazione nuova ed emergente.
17.00 Vendita case esistenti USA (Ottobre): Negli Stati Uniti, le vendite di case esistenti avvengono quando i mutui vengono chiusi. La chiusura dell'ipoteca avviene solitamente 30-60 giorni dopo la chiusura del contratto di vendita. Comprendono case unifamiliari, condomini e cooperative.
Venerdì 22/11
15.00 Michigan consumer sentiment finale (Novembre): L'Indice delle aspettative dei consumatori si concentra su tre aree: come i consumatori considerano le prospettive della propria situazione finanziaria, come considerano le prospettive dell'economia generale nel breve periodo e come considerano le prospettive dell'economia nel lungo periodo. Ogni indagine mensile contiene circa 50 domande di base, ognuna delle quali analizza un aspetto diverso degli atteggiamenti e delle aspettative dei consumatori. Gli analisti prevedono un dato finale di 73.
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