L’inflazione è sulla traiettoria giusta
Ecco tutte le novità sui mercati finanziari della settimana.
Le notizie principali
I mercati ora si aspettano 4 tagli nel 2024, con i primi che partiranno a Giugno.
Nonostante dei risultati al di sopra delle aspettative, l’inflazione continua a scendere lungo la giusta traiettoria.
Giappone e Regno Unito si trovano entrambe in recessione tecnica: una non può alzare i tassi, l’altra non riesce ad abbassarli
Il progetto di Milei sembra star funzionando, con l’inflazione argentina di Gennaio più bassa delle attese.
La settimana passata
Dopo diverse settimane passate a correre, gli indici americani hanno fatto un passo indietro. Durante la settimana, i dati dell’inflazione hanno raffreddato il sentimento degli investitori. A segnare la peggiore performance è il NASDAQ con il -1,3% seguito dal S&P500 al -0,4% e dal Dow Jones al -0,1%.
Il petrolio sale leggermente del 1,8%, superando quota 78$. Dall'inizio dell’anno sta già registrando un +9%.
Una delle principali conseguenze dei dati sull'inflazione della settimana scorsa, che sono risultati più alti del previsto, è stata la revisione delle prospettive del mercato riguardo ai tagli dei tassi della Fed.
Precedentemente i mercati ipotizzavano circa cinque riduzioni dei tassi, a partire dalla riunione della Fed di Maggio. Adesso, si prevedono circa quattro tagli dei tassi, forse a partire dalla riunione di Giugno.
Probabilmente queste aspettative sono più in linea con la prospettiva della Fed di 3 o 4 tagli al massimo nel 2024.
L’inflazione è sulla traiettoria giusta
Precedentemente abbiamo accennato al fatto che la pubblicazione dei dati sull’inflazione statunitense abbiano deluso gli investitori, più alti delle previsioni degli analisti, che vedevano un CPI al 2,9% con un tasso core del 3,7%.
L’inflazione registrata a Gennaio è stata invece del 3,1% con un tasso core che è rimasto invariato rispetto a Dicembre, al 3,9%.
L’impatto forte sul risultato dell’inflazione è dipeso dalle abitazioni, l'assicurazione auto e le spese sanitarie. Gli alloggi, in particolare i costi degli affitti, hanno contribuito in modo significativo all'aumento dell'inflazione di base, registrando un incremento dell'indice dello 0,6% nel mese di Gennaio.
Questa componente è salita del 6% in un anno, tuttavia, gli affitti registrati nel paniere tendono ad essere in ritardo rispetto alla situazione reale. I dati ci dicono che queste componenti si raffredderanno nei prossimi mesi.
Settimana scorsa sono anche stati comunicati i risultati dell'inflazione del PPI, che misura i prezzi ricevuti dai produttori di beni e servizi interni. A Gennaio, l'inflazione del PPI è stata dell'0,9% su base annua, sopra le stime dello 0,6%, ma al di sotto del 1% registrato a Dicembre.
L'inflazione core del PPI (escludendo alimentari ed energia) è stata del 2%, superiore alle previsioni dell'1,6% e al 1,8% registrato a Dicembre. Tuttavia, va tenuto presente che l'inflazione del PPI è già scesa al di sotto del target del 2%, ridimensionando in modo significativo dai massimi del quasi 12% nel 2022.
Dopo la diffusione dei dati martedì, la probabilità di un taglio dei tassi a Maggio, riflessa nei mercati dei futures, è scesa dal 50% al 30%, mentre le possibilità di un taglio a Marzo sono state praticamente azzerate.
Contrazioni e recessioni
Giappone e Regno Unito stanno vivendo un periodo di difficoltà. Entrambe queste nazioni hanno registrato una recessione tecnica, a causa di una contrazione del prodotto interno lordo per il secondo trimestre consecutivo.
Il prodotto interno lordo del Giappone è sceso dello 0,4% su base annua nel quarto trimestre e dello 0,1% su base trimestrale, a causa di un calo della domanda interna e della spesa pubblica.
Il calo è in forte contrasto con le stime degli analisti, che prevedevano un leggero aumento tra lo 0,2 e lo 0,3 per cento. Questi dati non aumentano di certo le probabilità che il paese possa uscire definitivamente dalla politica monetaria dei tassi negativi, che caratterizza l’economia da diversi anni.
Un piccolo aumento delle esportazioni ha contribuito a compensare una contrazione più ampia, ma comunque il PIL del terzo trimestre è stato rivisto al ribasso, con un calo del 0,8% rispetto al 0,7% precedentemente registrato (il 3,3% su base annua).
La BoJ ha mantenuto i tassi di interesse overnight a meno 0,1% nell'ultima riunione di Gennaio e la probabilità di un aumento dei tassi ad aprile è scesa al 63%, rispetto al 70% di prima della comunicazione dei risultati.
Il Regno Unito non se la sta passando meglio. Il prodotto interno lordo è sceso dello 0,3% negli ultimi tre mesi del 2023, dopo un calo dello 0,1% nel terzo trimestre, assestando un duro colpo al governo di Rishi Sunak.
I dati stanno spingendo il cancelliere Jeremy Hunt, a vagliare la possibilità di tagliare miliardi di sterline dai piani di spesa pubblica nel bilancio del mese prossimo per finanziare i tagli fiscali promessi durante le elezioni.
I dati sono ancora peggiori se consideriamo che nel corso dell’anno la popolazione del Regno Unito è cresciuta. La produzione pro capite ha subito una contrazione dello 0,7% nel 2023, dopo essere diminuita in ogni trimestre dello scorso anno e non essere cresciuta dall'inizio del 2022.
Come per gli Stati Uniti, anche in questo caso gli analisti si aspettano ora che i primi tagli dei tassi arrivino verso Giugno, con una probabilità del 65% e prevedono circa tre tagli di un quarto di punto da parte della Banca d'Inghilterra nel 2024.
Nel 2023, l'economia ha ristagnato, crescendo solo dello 0,1%. Questo dato è ben al di sotto dell'espansione del 2,5% registrata negli Stati Uniti e più debole della crescita dello 0,5% dell'Eurozona.
Come Milei sta abbassando l’inflazione
Iperinflazione. Michael Burry ne aveva parlato riferendosi al rischio che gli Stati Uniti finissero in questa condizione venendo poi smentito dai fatti. Un paese che sicuramente si trova in questa condizione è l'Argentina, che ha raggiunto un’inflazione annuale del 254,2%, anche se il ritmo mensile si è leggermente ridotto.
Milei, è stato eletto a Novembre con l'impegno di porre fine alla crisi cronica dell'inflazione. Lo scorso mese aveva dichiarato che il suo obiettivo era portare l’inflazione mensile al di sotto del 25% a Gennaio. Se ci fosse riuscito, questo avrebbe dimostrato la bontà della sua strategia.
Mercoledì sono stati pubblicati i dati dall’agenzia nazionale di statistica, ed è stato sorprendente vedere come l’inflazione di Gennaio sia cresciuta “solo” del 20,6% leggermente meno di Dicembre, quando i prezzi sono aumentati del 25,5% in seguito alla forte svalutazione del peso argentino.
Tutto ciò ha un prezzo però. Secondo il FMI il PIL argentino scenderà del 2,8% quest’anno, e ciò aiuterà a contenere l’aumento dei prezzi.
Il piano di Milei consiste nell’effettuare forti tagli alla spesa pubblica. I tagli ai sussidi per l'energia e i trasporti rischiano di far schizzare verso l’alto i prezzi nei prossimi mesi, con le aziende che rischieranno di raddoppiare o quadruplicare le bollette dell'energia a partire da Febbraio, a seconda delle loro dimensioni.
Le tariffe degli autobus e della metropolitana, ad esempio, sono destinate ad aumentare fino al 360% nei prossimi mesi, colpendo soprattutto i cittadini più poveri.
La settimana che verrà
La prossima settimana non presenterà molti eventi rilevanti. Tra i principali sottolineiamo la pubblicazione dei verbali FOMC, che sono sempre molto attesi dagli investitori, e la presentazione dei dati sull’inflazione europea, che potrebbe far oscillare molto i mercati.
Il calendario delle trimestrali della prossima settimana:
Martedì: Walmart, Home depot, Teladoc, Realty income
Mercoledì: NVIDIA, Rivian, Etsy, Lucid
Giovedì: Moderna, Fiverr, Wayfair, Block, Mercadolibre, Carvana
Calendario Economico
Ecco alcuni degli eventi più interessanti della prossima settimana:
Mercoledì 21/2
13.00 MBA Mortgage Applications (16 Febbraio): Negli Stati Uniti, il sondaggio settimanale sulle richieste di mutui MBA è una panoramica completa del mercato dei mutui a livello nazionale e copre tutti i tipi di operatori del settore, comprese le banche commerciali, gli istituti di credito e le società di mortgage banking. L'intero mercato è rappresentato dall'Indice di mercato, che copre tutte le richieste di mutuo presentate durante la settimana, sia per l'acquisto che per il rifinanziamento. L'indagine copre oltre il 75% di tutte le richieste di mutui residenziali al dettaglio negli Stati Uniti.
20.00 Verbali FOMC (Febbraio): Negli Stati Uniti, l'autorità di fissare i tassi di interesse è divisa tra il Consiglio dei governatori della Federal Reserve (Board) e il Federal Open Market Committee (FOMC). Il Consiglio decide le variazioni dei tassi di sconto dopo le raccomandazioni presentate da una o più Federal Reserve Bank regionali. Il FOMC decide le operazioni di mercato aperto, compresi i livelli desiderati di moneta della banca centrale o il tasso di mercato dei federal funds desiderato. I verbali FOMC sono estremamente utili per comprendere il pensiero del comitato.
Giovedì 22/2
11.00 Inflazione EU (Gennaio): Gli analisti prevedono un’inflazione di Gennaio per l’eurozona pari al 2,8% in calo rispetto al 2,9% di Dicembre. L’inflazione core dovrebbe scendere al 3,3% dal 3,4% del mese precedente.
14.30 US Initial Jobless Claims (17 Febbraio): Le richieste iniziali di disoccupazione hanno un grande impatto sui mercati finanziari perché, a differenza dei dati sulle richieste continuate che misurano il numero di persone che richiedono sussidi di disoccupazione, le richieste iniziali di disoccupazione misurano la disoccupazione nuova ed emergente. Le nuove richieste di disoccupazione sono state in calo per diversi mesi a dimostrazione di un mercato del lavoro estremamente forte dove la domanda superava l’offerta. Un mercato di questo tipo spinge i salari verso l’alto aumentando notevolmente l’inflazione. Ad oggi gli effetti degli aumenti dei tassi non si vedono ancora in modo marcato nel mercato del lavoro (con un tasso di disoccupazione molto basso) perché le initial jobless claims restano sotto le 300 K unità.
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