L'industria cinese è stata danneggiata dai dazi
Ecco tutte le novità sui mercati finanziari della settimana.
Le notizie principali
A maggio, la costruzione residenziale negli Stati Uniti è scesa ai minimi da cinque anni, con una riduzione del 9.8% nei nuovi cantieri. I costruttori sono sotto pressione a causa di alti tassi ipotecari e di incertezze economiche.
A maggio, la produzione industriale cinese è rallentata al 5.8%, mentre le vendite al dettaglio sono aumentate del 6.4%. Tuttavia, le incertezze commerciali e la debolezza del mercato immobiliare continuano a pesare sull’economia.
La Federal Reserve ha deciso di mantenere il tasso di interesse invariato tra il 4.25% e il 4.5%, citando incertezze economiche e rischi inflazionistici. Le previsioni indicano però due possibili riduzioni dei tassi entro fine anno.
La Russia è vicina alla recessione, con il ministro dell'Economia Reshetnikov che conferma un raffreddamento economico dovuto agli effetti esauriti della spesa per la difesa e all'inflazione elevata. Nonostante il taglio dei tassi, la crescita rimane incerta.
La settimana passata
L’ultima settimana si è chiusa con i principali indici americani che sono rimasti sostanzialmente invariati: Il NASDAQ ha guadagnato il +0.2%, mentre il Dow Jones non ha subito variazioni. L’S&P500 ha perso il -0.2%, con il petrolio che continua a salire, chiudendo a 73.96$ al barile.
Il mercato immobiliare statunitense sta affrontando un periodo di sofferenza. A maggio, la costruzione residenziale negli Stati Uniti ha toccato i minimi da cinque anni, a causa della combinazione di diversi fattori, tra cui i prezzi dei materiali e tassi ipotecari elevati e un surplus di abitazioni invendute.
I nuovi cantieri (housing starts) sono diminuiti del 9.8% rispetto al mese precedente, portandosi a un tasso annualizzato destagionalizzato di 1.26 milioni di unità (100.000 in meno di quelle previste dagli analisti), il valore più basso registrato da quando la pandemia di Covid-19 ha fermato i progetti edilizi nel 2020.
Anche i permessi per nuove costruzioni sono calati più del previsto, scendendo a un tasso annualizzato di 1.38 milioni di unità, il livello più basso da giugno 2020.
Il presidente Donald Trump ha criticato il presidente della Fed, Jay Powell, per non aver abbassato i tassi di interesse, ma gli economisti sono di un altro avviso.
Per questi ultimi, il rallentamento del settore edilizio è causato dall'incertezza generata dalla guerra commerciale intrapresa da Trump, che ha aumentato i costi dei materiali da costruzione.
I dati negativi arrivano dopo un sondaggio della National Association of Home Builders e Wells Fargo, che ha evidenziato una discesa del sentiment tra i costruttori, il più basso dal 2022.
Le famiglie americane hanno difficoltà a permettersi nuove abitazioni con questi prezzi, e i costruttori sono sotto pressione per ridurre i prezzi e aumentare gli incentivi, a discapito dei propri margini di profitto.
Sul fronte mutui i problemi sono numerosi: i tassi sui mutui trentennali sono scesi al 6.84% nella settimana terminata il 13 giugno, rispetto al 6.93% della settimana precedente. Questi tassi avevano raggiunto un picco di quasi l’8% nel 2023 e non sono scesi sotto il 6% da settembre dello stesso anno.
L'industria cinese è stata danneggiata dai dazi
A maggio, la produzione industriale in Cina è cresciuta del 5.8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, segnando un rallentamento rispetto al 6.1% di aprile e non raggiungendo le previsioni del 5.9%.
Si tratta della crescita più bassa dal novembre scorso, segno che l’economia cinese sta affrontando un rallentamento significativo dovuto all’incertezza provocata dai dazi americani e dalla persistente debolezza del mercato immobiliare, che continua a influire sull'economia.
Sorprendentemente, le vendite al dettaglio hanno registrato un aumento del 6.4% a maggio, ben oltre il 5.1% di aprile e le previsioni di un’espansione del 5.0%. Si tratta della crescita più rapida dal dicembre 2023, suggerendo una ripresa della domanda interna.
Tuttavia, questo incremento non ha convinto né gli investitori né gli analisti che la crescita della Cina si riprenderà rapidamente, dopo gli ultimi anni al di sotto delle aspettative.
La fragile tregua commerciale tra Stati Uniti e Cina, che ha permesso di sbloccare l’esportazione di alcune terre rare fondamentali per gli USA, non è sufficiente a invertire la tendenza al rallentamento.
Inoltre, la persistente debolezza del settore immobiliare, con i prezzi delle case che continuano a stagnare, continua a pesare sulle prospettive economiche.
A complicare ulteriormente la situazione, le esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti sono crollate del 34.5% a maggio, il calo più netto dal febbraio 2020. Le esportazioni totali sono aumentate del 4.8%, ma il mercato statunitense resta uno dei più importanti per il paese.
Da mesi il governo cinese sta cercando di stimolare l’economia attraverso vari interventi. Sebbene questi stimoli abbiano avuto un impatto positivo nelle vendite di elettrodomestici, il settore immobiliare, che conta per il 25% del PIL del paese, non ha visto alcun miglioramento.
Inoltre, la Cina sta affrontando una crescente pressione deflazionistica, di cui abbiamo parlato più volte. I dati sugli investimenti in beni fissi mostrano un aumento del 3.7% nei primi cinque mesi dell’anno, inferiore alle aspettative di un 3.9% e al 4.0% registrato nei primi quattro mesi del 2023.
Il tasso di disoccupazione è sceso al 5.0% a maggio, rispetto al 5.1% di aprile, ma questo miglioramento non nasconde le difficoltà strutturali che l’economia cinese sta affrontando.
Gli analisti rimangono scettici sulla possibilità che l’economia possa raggiungere l’obiettivo di crescita del 5% quest'anno, nonostante gli stimoli fiscali
La Fed non modifica i tassi, ma ipotizza due tagli entro la fine dell’anno
Nell’ultima riunione di mercoledì, la Federal Reserve ha deciso di mantenere invariato il tasso di riferimento tra il 4.25% e il 4.5%. Era una scelta attesa, ma tutt’altro che banale, soprattutto se confrontata con i deludenti risultati del PIL statunitense.
Nel comunicato diffuso dal FOMC si legge che “l’incertezza sulle prospettive economiche si è ridotta, ma rimane elevata”. È una frase significativa, che mostra una latente preoccupazione da parte dei funzionari.
Il contesto macroeconomico resta delicato: l’inflazione, pur in calo, non è ancora tornata stabilmente verso l’obiettivo del 2%, e alcune recenti dinamiche politiche, in particolare l’impatto dei nuovi dazi commerciali voluti dall’ex presidente Trump, rischiano di alimentare nuove pressioni sui prezzi.
La Fed ha il mandato di perseguire due obiettivi: la stabilità dei prezzi e la crescita stabile dell’economia. In questa fase, per la Fed è più importante il primo obiettivo: se le imprese iniziano a trasferire sui consumatori l’aumento dei costi legato ai dazi, il rallentamento dell’inflazione rischia di interrompersi.
Tagliare ora significherebbe esporsi al rischio di un nuovo surriscaldamento dei prezzi, proprio quando il processo di disinflazione sembra faticosamente in corso.
Nonostante ciò, le proiezioni trimestrali pubblicate dalla stessa Fed indicano la possibilità di due tagli dei tassi entro la fine dell’anno, ciascuno da 25 punti base. È lo stesso scenario previsto a marzo, prima dell’annuncio dei dazi.
È una notizia positiva, perché suggerisce che la direzione di medio termine potrebbe comunque essere orientata verso un allentamento, ma solo se le condizioni lo permetteranno.
In questo quadro, le pressioni politiche non mancano. Trump ha più volte chiesto pubblicamente un abbassamento dei tassi e non ha esitato a criticare duramente Jerome Powell.
Per ora, quindi, tutto resta fermo. La Fed osserva, valuta, pondera. E anche se il mercato continua a sperare in un taglio entro fine anno, l’unica certezza è che ogni passo sarà misurato
La Russia si trova sull’orlo della recessione
La Russia è vicina a una recessione, come ha ammesso il ministro dell’Economia Maxim Reshetnikov giovedì, per la prima volta pubblicamente dall’invasione dell’Ucraina.
A San Pietroburgo, durante una conferenza, Reshetnikov ha dichiarato che i dati suggeriscono un raffreddamento economico e le aspettative aziendali suggeriscono che la recessione è ormai imminente.
La causa principale di questa crisi è da ricercarsi nell’evoluzione dell’economia Russa: il presidente Putin, negli ultimi anni, ha spinto per un incremento record della spesa per la difesa, con un aumento del 25% che ha raggiunto i 13,1 trilioni di rubli (167 miliardi di dollari).
Questa spesa ha avuto un iniziale effetto positivo, stimolando due anni consecutivi di crescita del PIL superiore al 4% dopo la contrazione del 2022, il primo anno di guerra. Ha contribuito ad aumentare i salari medi e a ridurre la disoccupazione: ma quest’anno, gli effetti benefici sembrano essersi esauriti definitivamente.
Reshetnikov ha anche criticato la politica monetaria della banca centrale, sostenendo che l’inflazione persistente, vicina al 10%, ha ridotto gli investimenti. Ha affermato che il ministero potrebbe rivedere la previsione di crescita del 2.5% a causa delle future decisioni sui tassi di interesse.
La banca centrale, infatti, prevede una crescita compresa tra l’1% e il 2% per il 2025, che ad oggi non sembra una previsione plausibile.
La pressione politica sulla governatrice della banca centrale, Elvira Nabiullina, di ridurre più velocemente i tassi di interesse, si sta facendo sempre più insistente, anche da parte di molte aziende.
La banca centrale ha tagliato i tassi di un punto percentuale al 20% all’inizio di questo mese, citando una riduzione dell’inflazione annuale al 9.8% a giugno, ma ha ribadito l’intenzione di perseguire il suo obiettivo di inflazione del 4%.
Putin ha sostenuto la politica monetaria restrittiva di Nabiullina, nonostante le critiche crescenti da parte della lobby industriale russa. Una inflazione così elevata è un rischio enorme per un paese come la Russia.
Tuttavia, ora anche il presidente sembra aspettarsi una sorta di compromesso. Mercoledì, Putin ha detto ai principali funzionari economici che il suo obiettivo è “garantire una crescita equilibrata dell’economia e i suoi cambiamenti strutturali”.
Tutte le informazioni che si reperiscono sull’andamento dell’economia russa devono essere prese con le pinze, in quanto le fonti da cui provengo sono spesso sotto l’influenza del governo. Ad oggi nessuno può dire con esattezza quale sia la condizione dell’economia russa, ma le parole del ministro dell’economia non sono sicuramente positive per il paese.
La settimana che verrà
Calendario Economico
Settimana prossima saranno pubblicati i dati del mercato immobiliare americano, che sta vivendo un periodo di stagnazione. Venerdì, oltre ai dati del sentiment dei consumatori europei sulla condizione economica del vecchio continente, verranno comunicati i risultati del PCE americano di maggio.
Ecco alcuni degli eventi più interessanti della prossima settimana:
Lunedì 23/6
16.00 Vendite di case esistenti USA YoY (maggio): Negli Stati Uniti, le vendite di immobili esistenti avvengono al momento della chiusura dei mutui. La chiusura del mutuo avviene solitamente 30-60 giorni dopo la stipula del contratto di vendita. Questo include case unifamiliari, condomini e cooperative. Il numero di vendite di case esistenti è previsto in calo al 3.9M di unità, centomila in meno di maggio 2024.
Martedì 24/6
16.00 CB Consumer confidence USA (giugno): Il Consumer Confidence Survey® riflette le condizioni economiche prevalenti e i probabili sviluppi nei mesi a venire. Questo rapporto mensile descrive dettagliatamente gli atteggiamenti dei consumatori, le intenzioni di acquisto, i programmi di vacanza e le aspettative dei consumatori su inflazione, prezzi delle azioni e tassi di interesse. L’indice è previsto in calo a 97, un punto in meno rispetto al dato precedente.
Mercoledì 25/6
13.00 MBA Mortgage Applications (20 giugno): Negli Stati Uniti, il sondaggio settimanale sulle richieste di mutui MBA è una panoramica completa del mercato dei mutui a livello nazionale e copre tutti i tipi di operatori del settore, comprese le banche commerciali, gli istituti di credito e le società di mortgage banking. L'intero mercato è rappresentato dall'Indice di mercato, che copre tutte le richieste di mutuo presentate durante la settimana, sia per l'acquisto che per il rifinanziamento. L'indagine copre oltre il 75% di tutte le richieste di mutui residenziali al dettaglio negli Stati Uniti.
16.00 Vendite di nuove case YoY USA (maggio):La vendita di una nuova casa avviene con la firma di un contratto di vendita o l'accettazione di una caparra. La casa può trovarsi in qualsiasi fase di costruzione: non ancora iniziata, in costruzione o già completata. Le vendite di nuove case rappresentano circa il 10% del mercato immobiliare statunitense. Le vendite di nuove case unifamiliari sono estremamente volatili di mese in mese e i dati preliminari sono soggetti a notevoli revisioni poiché si basano principalmente sui dati relativi ai permessi di costruire. Anche in questo caso la previsione è di un calo delle vendite, indicatore di un mercato immobiliare stagnante, a 0.7M di unità.
Giovedì 26/6
14.30 US Initial Jobless Claims (21 giugno): Le richieste iniziali di disoccupazione hanno un grande impatto sui mercati finanziari perché, a differenza dei dati sulle richieste continuate che misurano il numero di persone che richiedono sussidi di disoccupazione, le richieste iniziali di disoccupazione misurano la disoccupazione nuova ed emergente.
14.30 Ordini di beni durevoli USA MoM (maggio): Gli ordini di beni durevoli si riferiscono ai nuovi ordini inoltrati ai produttori per la fornitura di beni durevoli destinati a durare almeno tre anni. La previsione è di un aumento di +0.2% rispetto al mese di aprile, dove il dato era calato del -6.3% causa dazi.
14.30 Dato finale PIL USA (Q1): Le stime del PIL nel primo trimestre sono di una contrazione del -0.2%.
Venerdì 27/6
11.00 Economic sentiment EU (giugno): Nell'area dell'euro, l'indicatore del sentiment economico è una misura composita (media=100) che calcola il livello di fiducia tra: produttori (40% dell'indice); fornitori di servizi (30%); consumatori (20%); rivenditori (5%) e costruttori (5%). Gli analisti stimano un calo a 92.6 rispetto ai 94.8 di maggio.
14.30 Indice PCE USA (maggio): Negli Stati Uniti, l'Indice dei Prezzi per la Spesa per Consumi Personali fornisce una misura dei prezzi pagati per gli acquisti nazionali di beni e servizi. Mentre l'Indice dei Prezzi al Consumo presuppone un paniere fisso di beni e utilizza pesi di spesa che non cambiano nel tempo per diversi anni, l'Indice dei Prezzi per la Spesa per Consumi Personali utilizza un indice a catena e si basa sui dati di spesa del periodo corrente e di quello precedente (noto come Indice Fisher Price). Gli economisti prevedono un leggero aumento del PCE al 2.2%, comunque in linea con quanto la Fed desidera vedere.
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