La miglior settimana dell’euro dal 2009
Ecco tutte le novità sui mercati finanziari della settimana.
Le notizie principali
I mercati reagiscono con prudenza al rallentamento economico e gli investitori privilegiano i settori difensivi e il comparto obbligazionario, mentre i titoli tecnologici continuano a scendere.
Le borse crollano dopo dati occupazionali deludenti e i timori sulle tariffe di Trump. La disoccupazione sale al 4.1% negli Stati Uniti, principalmente a causa dei licenziamenti nel settore pubblico. Crescono istruzione privata e sanità.
La BCE taglia i tassi al 2.5% ma segnala cautela in futuro. Gli economisti segnalano un calo della probabilità di un secondo taglio nel 2025, mentre la BCE rivede al ribasso le stime di crescita per l’Europa.
L’euro sale del 4.5% sul dollaro spinto dagli stimoli fiscali tedeschi e dal rallentamento dei tagli dei tassi nel prossimo futuro. I dati economici negativi potrebbero spingere la Fed ad aumentare i tagli dei tassi nel 2025, danneggiando il dollaro.
La settimana passata
Settimana horror per la borsa americana, con tutti i principali indici che calano sensibilmente: Il NASDAQ perde circa il -3.5% seguito dal S&P500 a -3.1% e dal Dow Jones a -2.4%. Anche il petrolio scende, sul timore di un rallentamento degli Stati Uniti, attestandosi intorno ai 67$ al barile.
I mercati, di fronte ad un possibile rallentamento economico, stanno reagendo con prudenza. Uno degli elementi più rilevanti riguarda i cambiamenti settoriali. Gli investitori stanno adottando un approccio più difensivo, privilegiando settori che reagiscono meglio durante le recessioni, come la sanità e beni di consumo di prima necessità.
I titoli tecnologici e quelli a maggiore crescita, che hanno trainato il mercato per anni, stanno invece subendo il peso dell’incertezza.
Si osserva inoltre un parziale spostamento dell'attenzione dalle azioni statunitensi a quelle internazionali, con un crescente interesse per i titoli tecnologici in Europa e Cina.
Sul fronte obbligazionario, gli investitori si stanno posizionando per ridurre la volatilità dei portafogli. Il rendimento del decennale americano, che aveva sfiorato il 4.8% a Gennaio, è sceso intorno al 4.3% a causa dei timori sulla crescita economica.
Le correzioni di mercato sono comuni, e rappresentano occasioni interessanti. Ogni anno, flessioni dei mercati comprese tra il 5-15% sono abituali. Al momento non sembrano intravedersi segnali chiari di recessioni imminenti, anche se rimane una possibilità da tenere in considerazione.
Il miglior approccio per gli investitori di lungo periodo rimane quello di mantenersi investiti, diversificare bene il proprio portafoglio e sfruttare la volatilità per ribilanciare.
Il DOGE di Musk taglia il personale pubblico
Quella appena trascorsa è una delle peggiori settimane dal 2022 e il rapporto deludente sull’occupazione ha contribuito ad allarmare le borse, intensificando i timori sull’impatto delle tariffe imposte da Donald Trump sull'economia americana.
Secondo il Bureau of Labor Statistics, nel mese di Febbraio sono stati creati 151.000 nuovi posti di lavoro, meno delle 160.000 unità stimate dagli economisti intervistati da Reuters. Inoltre, il dato di Gennaio è stato rivisto al ribasso di 18.000 unità, attestandosi a 125.000.
Il tasso di disoccupazione è salito al 4,1% a Febbraio, superando le previsioni che indicavano una stabilità al 4%. La disoccupazione rimane ai livelli frizionali, tuttavia la combinazione con i dati sui posti di lavoro aggiunti, rende questo rapporto complessivamente negativo.
Il report sull'occupazione arriva al termine di una settimana instabile, in cui Trump ha prima annunciato l’imposizione di tariffe del 25% su Canada e Messico, per poi tornare sui suoi passi e prolungare la tregua fino ai primi di Aprile.
Il settore pubblico, nel mese di Febbraio, ha perso 10.000 posti di lavoro, a causa dei tentativi (a volte maldestri) del DOGE di ridurre gli sprechi. Questo taglio rappresenta il maggior calo dell’occupazione nel settore pubblico dal Giugno 2022.
Secondo alcuni economisti, i dati sono stati, in qualche modo, mitigati dalla forza dei settori dell'istruzione privata e dei servizi sanitari, dove sono stati aggiunti molti dei nuovi posti di lavoro.
La BCE rallenta il passo e le borse approvano
Questa settimana la Banca Centrale Europea ha annunciato un nuovo taglio di 25 punti base al tasso di riferimento, portandolo al 2.5%, e ha anche segnalato un possibile rallentamento nel percorso di riduzione dei tassi di interesse. Il taglio è il sesto da quando la BCE ha iniziato ad allentare la politica monetaria a Giugno.
Tuttavia, il linguaggio adottato dalla BCE nell’ultima riunione, suggerisce un approccio più cauto, portando gli analisti a rivedere le stime per i futuri tagli. Sebbene il mercato preveda ancora un ulteriore taglio dello 0.25% quest’anno, la probabilità di un secondo intervento nel 2025 è scesa dal 85% al 70%.
Nonostante non ci siano state obiezioni alla riduzione del tasso, il governatore austriaco Robert Holzmann si è astenuto dal voto.
La BCE, nelle sue proiezioni, non ha incluso ancora il piano di investimenti annunciato dal governo tedesco, e ha rivisto al ribasso le stime di crescita per il 2025, 2026 e 2027. Attualmente, prevede un’espansione del PIL dell’Eurozona dello 0.9% per il 2024, in calo rispetto all’1.1% previsto a Dicembre.
La presidente della BCE ha sottolineato che le incertezze globali, dovuto per lo più alle scelte statunitensi, stanno frenando gli investimenti e che la competitività in calo pesa sulle esportazioni.
Tuttavia, ha aggiunto che la maggiore spesa pubblica potrebbe stimolare la crescita, pur avendo anche un effetto inflattivo.
La miglior settimana dell’euro dal 2009
Era dal tempo della crisi dei mutui subprime che l’euro non registrava una settimana così positiva rispetto al dollaro. A guidare questo poderoso rialzo, sono state le aspettative degli investitori sul pacchetto di stimoli fiscali tedesco e il conseguente rafforzamento dell’economia dell’Eurozona.
In una settimana l’euro si è rafforzato sul dollaro di oltre il 4.5%, riflettendo le previsioni di un recupero economico in Europa e nonostante la decisione della BCE di abbassare ulteriormente i tassi d’interesse.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha annunciato un piano di investimenti destinato alla difesa e alle infrastrutture, con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza regionale e sostenere l’Ucraina.
La BCE invece ha indicato un possibile rallentamento nei futuri tagli, consentendo agli investitori di aggiornare le loro previsioni su possibili future riduzioni dei tassi.
Come abbiamo più volte sottolineato le politiche di Trump, sebbene possano garantire guadagni a breve termine per gli americani, li penalizzeranno nel futuro. L’approccio aggressivo di Trump dimostrato con l’Ucraina sta spingendo i paesi dell’Unione a collaborare di più, riducendo la necessità di interventi monetari aggressivi da parte della BCE.
L’Eurozona sembra destinata a un’accelerazione della crescita, proprio mentre gli Stati Uniti affrontano dati economici deludenti e l’incertezza legata alle politiche tariffarie.
Dall’altra parte dell’Atlantico prevedono che la Fed taglierà i tassi tre volte quest’anno, mentre in precedenza ci si aspettava al massimo due riduzioni. Anche il report negativo sull’occupazione americana, unito alle stime negative del PIL statunitense del primo trimestre, hanno contribuito a modificare la visione degli addetti ai lavori.
Diverse banche d’investimento hanno rivisto le loro stime e non prevedono più che l’euro possa scendere alla parità con il dollaro.
Fino a pochi giorni fa, gli analisti stimavano una stagnazione dell’economia tedesca, mentre ora Goldman Sachs prevede una crescita fino al 2% nel prossimo anno, rispetto alla precedente previsione dello 0,8%.
La settimana che verrà
La prossima settimana avrà un grande tema: Inflazione. Verranno pubblicati i dati del CPI e del PPI statunitense, che potrebbero sorprendere positivamente in un momento in cui i mercati stanno faticando. L’Europa pubblicherà i dati sulla produzione industriale, prevista ancora una volta in calo.
Calendario Economico
Ecco alcuni degli eventi più interessanti della prossima settimana:
Martedì 11/3
16.00 JOLTS Job Openings (Gennaio): Negli Stati Uniti, le offerte di lavoro si riferiscono a tutte le posizioni aperte (non occupate) l'ultimo giorno lavorativo del mese. Le posizioni aperte fanno parte del Job Openings and Labor Turnover Survey (JOLTS). L'indagine raccoglie dati da circa 16400 aziende non agricole, tra cui rivenditori e produttori, nonché enti governativi federali, statali e locali nei 50 Stati e nel Distretto di Columbia. Il JOLTS valuta la domanda di lavoro non soddisfatta nel mercato del lavoro statunitense e ha guadagnato attenzione nel 2014 come indicatore del mercato del lavoro preferito dalla presidente della Federal Reserve Janet Yellen. Le previsioni sono di un calo, da 7.6M di unità di dicembre, a 7.5M di Gennaio.
Mercoledì 12/3
13.00 MBA Mortgage Applications (7 Marzo): Negli Stati Uniti, il sondaggio settimanale sulle richieste di mutui MBA è una panoramica completa del mercato dei mutui a livello nazionale e copre tutti i tipi di operatori del settore, comprese le banche commerciali, gli istituti di credito e le società di mortgage banking. L'intero mercato è rappresentato dall'Indice di mercato, che copre tutte le richieste di mutuo presentate durante la settimana, sia per l'acquisto che per il rifinanziamento. L'indagine copre oltre il 75% di tutte le richieste di mutui residenziali al dettaglio negli Stati Uniti.
14.30 Tasso d’inflazione USA (Febbraio): L’inflazione statunitense è prevista in calo a +2.9% rispetto all’anno scorso, un leggero calo se confrontato con il +3% di Gennaio. L’inflazione core dovrebbe scendere al +3.1%, con un calo più sostanziale rispetto al 3.3% registrato a Gennaio.
15.45 Decisione tassi d’interesse della Bank of Canada: Gli analisti si aspettano un calo dei tassi in Canada a 2.75%
Giovedì 13/3
12.00 Produzione industriale EU (Gennaio): Nell'area dell'euro, la produzione industriale misura la produzione delle imprese integrate nel settore industriale dell'economia, come l'industria manifatturiera, l'industria mineraria e i servizi di pubblica utilità. Le previsioni sono di un calo del -1.7%.
14.30 US Initial Jobless Claims (8 Marzo): Le richieste iniziali di disoccupazione hanno un grande impatto sui mercati finanziari perché, a differenza dei dati sulle richieste continuate che misurano il numero di persone che richiedono sussidi di disoccupazione, le richieste iniziali di disoccupazione misurano la disoccupazione nuova ed emergente.
14.30 PPI YoY USA (Febbraio): Negli Stati Uniti, l'Indice dei prezzi alla produzione per la domanda finale misura la variazione dei prezzi dei beni venduti per il consumo personale, l'investimento di capitale, la pubblica amministrazione e l'esportazione. È composto da sei indici di prezzo principali. Gli analisti stimano un calo al +3.4% rispetto al 3.5% registrato a Gennaio.
Venerdì 14/3
16.00 Michigan Consumer Sentiment prel USA (Marzo): L'Indice delle aspettative dei consumatori si concentra su tre aree: come i consumatori considerano le prospettive della propria situazione finanziaria, come considerano le prospettive dell'economia generale nel breve periodo e come considerano le prospettive dell'economia nel lungo periodo. Ogni indagine mensile contiene circa 50 domande di base, ognuna delle quali analizza un aspetto diverso degli atteggiamenti e delle aspettative dei consumatori. I campioni per le indagini sui consumatori sono statisticamente progettati per essere rappresentativi di tutte le famiglie americane, escluse quelle dell'Alaska e delle Hawaii. Ogni mese vengono condotte almeno 500 interviste telefoniche. Il dato preliminare ci dice che il sentimento dei consumatori potrebbe essere in calo.
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