Le notizie principali
I mercati spesso hanno reagito eccessivamente alle notizie riguardanti attacchi terroristici e guerre.
Il report sull’inflazione rilasciato in settimana non è stato positivo, allontanando la possibilità di assistere ad un taglio dei tassi.
Sono stati rilasciati i verbali FOMC e emergono delle spaccature interna su quale sia la soluzione migliore da intraprendere.
Questo studio del Fondo Monetario Internazionale mette in guardia sul pericolo della frammentazione geopolitica per le materie prime.
La settimana passata
Nonostante le tragiche notizie provenienti da Israele e Palestina, i mercati sembrano aver retto bene durante la settimana. Dei principali indici americani solamente il NASDAQ ha registrato una performance negativa, -0,2%. L’S&P500 ha segnato un +0,4% mentre il più sicuro Dow Jones spadroneggia segnando un +0,8%.
Quanto sta accadendo in medioriente ha condizionato il mercato dei futures sul petrolio, con il brent cresciuto di nuovo sopra i 90$ al barile. Finora non c'è stato alcun impatto sull'offerta globale di petrolio e a meno che il conflitto non si estenda, sembra che le dinamiche di domanda e offerta di petrolio non cambieranno in modo sostanziale
Se guardiamo al mondo delle azioni, la tendenza è chiara: gli investitori tendono a reagire eccessivamente alle notizie riguardanti guerre o conflitti, con le azioni che in media scendono nel giorno seguente all’avvenimento e poi hanno risultati misti nel corso dei mesi successivi.
Sicuramente non aiuta il fatto che l’S&P500 non è mai stato così concentrato in 30 anni nelle prime 10 posizioni (che valgono il 30% dell’indice) come lo è adesso. Il che significa un potenziale rischio maggiore nel caso uno o più eventi negativi andassero a penalizzare una di queste dieci aziende.
Inflazione mia, cosa combini!
I risultati pubblicati giovedì hanno deluso un po’ tutti, provocando discesa su tutti i principali indici, con il Russell 2000 che ha ceduto il 2% sulla paura di ulteriori aumenti dei tassi (che hanno effetti molto più marcati sulle small cap).
L'indice dei prezzi al consumo è aumentato del 3,7% su base annua, come nel mese precedente, e lo 0,1% in più rispetto alle stime iniziali. Su base mensile l'inflazione è rallentata dallo 0,6% allo 0,4%, ma l'inflazione "core", che esclude i prezzi volatili dell'energia e degli alimenti, è rimasta stabile allo 0,3% su base mensile.
L'inflazione "supercore", ovvero l’inflazione core meno i costi relativi alle abitazioni, è salita dallo 0 per cento di Agosto allo 0,6 per cento di Settembre. Gli affitti hanno visto i prezzi crescere mediamente dallo 0,3% mensile allo 0,6%.
Questo dato è sicuramente negativo perché la moderazione in questa categoria è stata una parte importante della narrativa sulla disinflazione.
Alisher Khussainov, responsabile dell’area trading TIPS di Citadel Securities, ha detto riguardo l’inflazione: "I dati che abbiamo ricevuto - crescita, buste paga, inflazione - puntano tutti nella stessa direzione, e indicano un'economia che sta riaccelerando rispetto a un'imminente recessione ... sarà necessaria un'ulteriore vigilanza rafforzata dal punto di vista della banca centrale".
È impossibile ignorare questa crescita economica che ribolle al di sotto dei dati comunicati ogni settimana. La misura GDPNow della Fed di Atlanta indica una crescita del terzo trimestre pari a uno sbalorditivo 5,1%, di cui la metà è rappresentata dalla spesa per consumi. L'errore storico medio in questa fase è di 1,2 punti percentuali, quindi a meno di stravolgimenti veramente eclatanti, stiamo parlando di un trimestre veramente positivo.
I verbali FOMC e la spaccatura interna
Più i tassi vengono alzati e più le voci discordanti all’interno del comitato della Federal Open Market Committee si fanno sentire.
Dopo l’ultima riunione di Settembre, in cui non erano stati annunciati nuovi aumenti, si è fatto strada il dubbio se un ulteriore rialzo fosse necessario prima della fine dell’anno.
Nei verbali si legge che: "La maggioranza dei partecipanti ha ritenuto che un ulteriore aumento del tasso obiettivo sui fondi federali in una prossima riunione sarebbe probabilmente appropriato, mentre alcuni hanno ritenuto probabile che nessun ulteriore aumento sarebbe stato giustificato".
Il rialzo dei rendimenti dei Treasury a lungo termine, iniziato ad Agosto, si è accelerato dopo la riunione del mese scorso. Se sostenuto, l'aumento dei rendimenti potrebbe rendere superfluo un nuovo aumento dei tassi da parte della Fed nel corso dell'anno, perché nel frattempo stanno aumentando i tassi sui mutui, sui prestiti auto e sul debito delle imprese, con effetti di contrazione per l’economia.
Quello che maggiormente interessa a noi investitori riguarda la prossima riunione che si terrà a fine Ottobre. Alcuni alti funzionari hanno indicato che, se il recente aumento dei costi di finanziamento sarà sostenuto, tali aumenti potrebbero sostituire ulteriori rialzi del tasso sui fed-funds.
Quindi i funzionari della Fed sembrano essere pronti a mantenere i tassi fermi nella prossima riunione. Potrebbero aspettare di vedere gli sviluppi economici e finanziari del mese prossimo prima di decidere se aumentare i tassi a Dicembre.
Mai così ricchi, mai così lontani
Abbiamo espresso già durante la newsletter la nostra idea riguardo a come la guerra che sta scoppiando in Israele potrebbe influenzare il prezzo del greggio, ma questo è solo un piccolo tassello nello scacchiere globale di spaccature sul fronte delle materie prime.
La guerra tra Russia e Ucraina ha palesato quanto l’Europa fosse dipendente dal gas russo e di quanto i paesi più poveri necessitassero del grano ucraino. La paura è che l'economia mondiale sia frammentata in una battaglia a somma zero per le scarse materie prime e il cibo, dove anche approvvigionarsi dei materiali utili alla transizione energetica sarà sempre più difficile.
Nell’ultima valutazione effettuata dal Fondo Monetario Internazionale, gli economisti del Fondo hanno cercato di stimare gli effetti di un mondo diviso sulle materie prime, spaccato in due grandi blocchi. Da una parte i paesi che hanno votato come la Cina nelle Nazioni Unite, dall’altro quelli che hanno votato come gli Stati Uniti e l’Europa.
Per alcune materie prime, gli shock sarebbero drammatici. I prezzi dell'olio di palma e dei semi di soia nel blocco centrato sulla Cina aumenterebbero di oltre il 500%, con aumenti simili dei costi dei minerali raffinati nell'area USA-Europa.
Questo avverrebbe solo nel caso in cui il Brasile, principale produttore mondiale di soia che per il 70% viene esportata in Cina, decidesse di sospendere completamente l’esportazione verso questo paese. Ovviamente parliamo di una situazione ipotetica, ma questo studio cercava di mettere in luce la forte frammentazione geografica sui mercati delle materie prime
I Paesi a basso reddito, spesso dipendenti dalle importazioni di prodotti alimentari, subirebbero un calo del prodotto interno lordo dell'1,2%, ma il PIL globale diminuirebbe solo dello 0,3%.
Molti governi stanno correndo al riparo da questa situazione. Nel 2015, la Cina ha prodotto oltre l'80% delle terre rare del mondo. Nel 2021, la massiccia espansione dell'attività estrattiva in altri Paesi, tra cui Stati Uniti e Australia, ha fatto scendere la quota al 58%.
La settimana che verrà
La prossima settimana sarà incentrata sull’Europa, con l’uscita di due dati importanti, quello sull’inflazione di Settembre, che finalmente dovrebbe scendere sotto al 5% e l’indice ZEW sulla fiducia nell’attività economica.
Calendario Economico
Ecco alcuni degli eventi più interessanti della prossima settimana:
Martedì 17/10
11.00 ZEW Economic sentiment index (Ottobre): Nell'area euro, l'indice ZEW Economic Sentiment misura il livello di ottimismo degli analisti sugli sviluppi economici previsti per i prossimi 6 mesi. L'indice è costruito come differenza tra la percentuale di analisti ottimisti e quella di analisti pessimisti sullo sviluppo dell'economia. Pertanto, l'indicatore ZEW misura la fiducia su una scala da -100 (tutti gli analisti prevedono un peggioramento dell'economia) a 100 (tutti gli analisti prevedono un miglioramento). Il valore 0 indica la neutralità. Negli ultimi mesi l’indice è rimasto piuttosto piatto poco al di sotto dello 0.
14.30 Vendite retail MoM (Settembre): Il rapporto sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti fornisce una misura aggregata delle vendite di beni e servizi al dettaglio in un periodo di un mese. Gli analisti si aspettano una modesta crescita delle vendite al +0,2% rispetto al mese precedente, comunque in territorio positivo.
Mercoledì 18/10
11.00 Core Inflation Rate YoY Finale EU (Settembre): Le previsioni degli analisti sono positive. L’inflazione europea potrebbe finalmente allinearsi con quella statunitense, scendendo fino al 4,5%, ben più in basso del 5,3% registrato ad Agosto.
13.00 MBA Mortgage Applications (13 Ottobre): Negli Stati Uniti, il sondaggio settimanale sulle richieste di mutui MBA è una panoramica completa del mercato dei mutui a livello nazionale e copre tutti i tipi di operatori del settore, comprese le banche commerciali, gli istituti di credito e le società di mortgage banking. L'intero mercato è rappresentato dall'Indice di mercato, che copre tutte le richieste di mutuo presentate durante la settimana, sia per l'acquisto che per il rifinanziamento. L'indagine copre oltre il 75% di tutte le richieste di mutui residenziali al dettaglio negli Stati Uniti.
14.30 Permessi di costruzione preliminari (Settembre): I permessi di costruzione si riferiscono alle approvazioni rilasciate dalle giurisdizioni locali prima che la costruzione di un edificio nuovo o esistente possa avvenire legalmente. Non tutte le aree degli Stati Uniti richiedono un permesso di costruzione.
Questo indicatore può essere particolarmente interessante perché permette di anticipare l’offerta di immobili sul mercato.
Giovedì 12/10
14.30 US Initial Jobless Claims (14 Ottobre): Le richieste iniziali di disoccupazione hanno un grande impatto sui mercati finanziari perché, a differenza dei dati sulle richieste continuate che misurano il numero di persone che richiedono sussidi di disoccupazione, le richieste iniziali di disoccupazione misurano la disoccupazione nuova ed emergente. Le nuove richieste di disoccupazione sono state in calo per diversi mesi a dimostrazione di un mercato del lavoro estremamente forte dove la domanda superava l’offerta. Un mercato di questo tipo spinge i salari verso l’alto aumentando notevolmente l’inflazione. Ad oggi gli effetti degli aumenti dei tassi non si vedono ancora in modo marcato nel mercato del lavoro (con un tasso di disoccupazione molto basso) perché le initial jobless claims restano sotto le 300 K unità.
Ultimi video usciti sul mio canale Youtube
A inizio anno avevo scommesso con Darko una cena, vedendo chi riusciva a prevedere dove sarebbe arrivato l’S&P500 entro fine anno (o chi si avvicinava di più). Per adesso sta vincendo lui e in questo video, vorrei rivedere la situazione del mercato americano analizzando l'evoluzione dei tre mesi passati e la situazione econonomica attuale.
Terzo appuntamento della rubrica "Rispondo alle domande più interessanti di Reddit Italia Personal Finance". In questo video ho selezionato le domande più votate di questo mese, ed ho risposto alle domande che mi hanno colpito di più. Sono tanti i quesiti interessanti da andare a snocciolare.
Il tema della rendita finanziaria e' uno dei maggiori e piu' discussi argomenti, che abbracciano svariati motivi. In questo video andremo a vedere un caso reale di un cliente, delle dinamiche associate e degli approcci possibili per poter al meglio pianificare una rendita futura, con un tasso di prelievo concreto e sostenibile. Affronteremo sia l'approccio del Safe Withdrawal Rate, che quello definito Bucket Approach (approccio a secchielli).