Il Regno Unito esce dalla recessione
Ecco tutte le novità sui mercati finanziari della settimana.
Le notizie principali
Si sta chiudendo la stagione degli utili, con le aziende che hanno superato le aspettative degli analisti del 8,5%.
Il PIL del Regno Unito cresce dello 0,6% battendo le stime: UK finalmente fuori dalla recessione
L’amministrazione Biden vuole quadruplicare le tariffe sull’importazione di auto elettriche cinesi.
L’effetto lock-in dell’immobiliare fa salire il prezzo delle case anche con i tassi alti.
La settimana passata
Si è chiusa una settimana di guadagni per i principali indici americani. A prendersi la corona di reginetta dei mercati è stato il Dow Jones, che è salito del 2,2% seguito dal S&P500 a +1,9% e dal NASDAQ al +1,1%. Il petrolio torna sotto gli 80$ dando respiro all’economia e all’inflazione di Maggio.
La stagione degli utili si sta chiudendo, con il 90% delle aziende appartenenti all'S&P 500 che ha rilasciato i dati sugli utili del primo trimestre. I risultati hanno sorpreso positivamente gli analisti, superando le attese dell'8,5%, come non si vedeva dal terzo trimestre del 2021, e mostrando un incremento degli utili del 5,5% su base annua.
I ricavi sono cresciuti di quasi il 4% e la redditività ha visto un miglioramento, recuperando dopo che i margini si erano contratti nel 2022 e all'inizio del 2023, a causa dell’inflazione sui costi di produzione.
Tra i settori che sono cresciuti di più troviamo i servizi di comunicazione, i beni di consumo discrezionali e il settore tecnologico in generale. Tuttavia, anche altri ambiti hanno mostrato performance solide, in particolare quelli industriali, finanziari e di beni di prima necessità.
Rispetto all’anno scorso abbiamo invece assistito ad un peggioramento dei risultati per l’industria energetica, mineraria e della sanità.
Le proiezioni per la restante parte del 2024 indicano una crescita degli utili di poco oltre il 10%. Tipicamente, gli analisti tendono ad eccedere con l’ottimismo all’inizio dell’anno (circa il 4% in più in media) per poi correggersi nei trimestri successivi.
Quest'anno le revisioni degli utili per il 2024 non hanno subito i consueti tagli e sono rimaste costanti, nonostante le incertezze legate ai tassi di interesse e alla salute economica generale.
Il Regno Unito esce dalla recessione
Il Regno Unito, dopo essere scivolato nella recessione durante il 2023, a causa anche di una forte inflazione che è rimasta più elevata rispetto a quella delle principali economie mondiali, ha iniziato il 2024 in modo positivo, registrando una crescita del PIL di 0,6% nel primo trimestre, superando le stime iniziali dello 0,4% fatte dalla Banca d'Inghilterra.
Questa accelerazione, la più marcata dal 2021, è stata sostenuta dalla produzione automobilistica e da un aumento significativo nel settore dei servizi.
In modo speculare ma inverso rispetto al 2023, la crescita dello 0,6% posiziona il Regno Unito in testa tra i Paesi del G7 per performance economica nel periodo considerato, surclassando sia la zona euro, cresciuta dello 0,3%, che gli Stati Uniti, con uno 0,4%, nonostante il reddito pro capite dei cittadini sia sceso di circa 300 sterline durante il mandato di Sunak.
La crescita è stata trainata principalmente da un incremento dello 0,7% nel settore dei servizi, mentre il settore manifatturiero ha mostrato un solido aumento dell'1,4%, con la produzione automobilistica in espansione per il sesto trimestre di fila.
Gli investitori ora prevedono una probabilità del 45% di un taglio dei tassi da parte della Banca d'Inghilterra entro Giugno, parallelamente ai dati dell’inflazione.
Chiaramente la crescita registrata in questo trimestre non è sufficiente per dire che l’economia del Regno Unito è fuori da tutti i problemi. L'economia è aumentata solo marginalmente rispetto ai primi tre mesi dell'anno scorso, ed è ancora piuttosto debole, tuttavia i primi indicatori suggeriscono che la crescita è continuata in Aprile.
Un dato che fa riflettere in questo senso è la crescita del paese dal 2019: appena 1,7% in 4 anni, estremamente più bassa di quella registrata dagli Stati Uniti al +8,7% e anche dall’Europa al +3,4%.
La mega-tassa americana sull’elettrico
L'amministrazione Biden si prepara a sparare le grandi cannonate prima delle elezioni. Una di queste, che rientra nel tentativo di contenere lo strapotere cinese nel settore tech, è quella di quadruplicare le imposte sulle importazioni di auto elettriche dalla Cina, portandole dal 25% al 100%.
Fonti vicine (consultate da Bloomberg) riferiscono che l'annuncio di questa decisione e di ulteriori dazi sui beni legati all'energia rinnovabile è atteso per martedì.
Le tariffe imposte precedentemente da Donald Trump durante la guerra commerciale iniziata nel 2018 sono state oggetto di revisione per tre anni dall'amministrazione Biden, che vuole inasprirle ancor di più.
Biden ha espresso il desiderio di triplicare i dazi su acciaio e alluminio importati dalla Cina. Un’altra manovra che ha fatto molto discutere nei giorni passati è stata l’approvazione da parte del senato di una disposizione che obbligherebbe l’azienda che possiede Tiktok, Byte Dance, a vendere la sua divisione americana.
L'incremento dei dazi sui veicoli elettrici si verifica in un momento di particolare preoccupazione per i rapidi progressi della Cina nel settore delle tecnologie ambientali, inclusa la produzione di pannelli solari.
L'amministrazione Biden vuole evitare che l'industria automobilistica americana subisca lo stesso destino del settore solare americano, devastato dalle importazioni cinesi di prodotti sottocosto. Le quote di mercato di Tesla in Cina si sono contratte con l’emergere di nuovi competitors, passando dal 10% al 7,5% in un anno e lo stesso potrebbe accadere anche negli Stati Uniti.
Uno degli obiettivi del governo di Biden è stato quello di rivitalizzare le catene del valore statunitensi e i distretti industriali tecnologici grazie a sussidi ingenti, come parte di un piano per ridurre le emissioni e limitare la dipendenza dalle catene di approvvigionamento cinesi.
Dopo recenti dichiarazioni congiunte, USA e Cina, i due maggiori emettitori globali, hanno espresso l'intenzione di "intensificare" la collaborazione su questioni climatiche, inclusa l'espansione dell'energia verde.
La straordinaria tenuta del mercato immobiliare americano
La tenuta del settore immobiliare residenziale ha sorpreso molti investitori ma c’è una precisa spiegazione dietro a questo fenomeno controintuitivo.
Nonostante un notevole aumento dei tassi di interesse i prezzi delle abitazioni sono aumentati, grazie alle particolarità del sistema ipotecario statunitense.
La diffusione dei mutui a tasso fisso trentennali ha permesso a molti americani di assicurarsi rate mensili vantaggiose durante il periodo di bassi tassi di interesse, scoraggiandoli però a cambiare casa. Questa situazione ha causato una riduzione dell’offerta di case, che ha permesso ai proprietari di tenere alti i prezzi.
La Federal Housing Finance Agency ha analizzato e quantificato questa dinamica, definita come "effetto lock-in", in un report di Marzo, recentemente portato alla luce da Torsten Sløk di Apollo.
Negli USA, la grande maggioranza dei 50 milioni di mutui attivi sono a tasso fisso, con interessi ben al di sotto dei tassi di mercato attuali. La crisi immobiliare del 2006 ha cambiato le abitudini dei proprietari di casa facendo propendere per questo tipo di mutuo.
Il report scopre che ogni aumento di un punto percentuale nei tassi ipotecari di mercato rispetto al tasso originale riduce del 18,1% la probabilità di vendere una casa. Questo blocco ha causato una diminuzione del 57% delle vendite di case con mutui a tasso fisso nel quarto trimestre del 2023, impedendo 1,33 milioni di transazioni tra il secondo trimestre del 2022 e il quarto del 2023.
La scarsità di offerta ha portato a un aumento del 5,7% nei prezzi delle case, superando l'effetto diretto dell'incremento dei tassi, che è stato del 3,3%. Anche con una moderata riduzione dei tassi di interesse, questi effetti potrebbero persistere negli anni a venire.
Si potrebbe trovare una soluzione a questa situazione se fosse possibile rendere i mutui americani trasferibili o assumibili dal nuovo acquirente.
La settimana che verrà
Come ogni settimana in cui vengono pubblicati i dati relativi all’inflazione, anche la prossima viene accompagnata dal grande interesse dei mercati. La pubblicazione di questi dati avverrà tra martedì e mercoledì, mentre venerdì saranno pubblicati i dati definitivi sull’inflazione europea di Aprile.
Trimestrali
Martedì 14/5: Alibaba, Home Depot, Sony
Mercoledì 15/5: Cisco
Giovedì 16/5: Walmart, Baidu, JD.com
Calendario Economico
Ecco alcuni degli eventi più interessanti della prossima settimana:
Martedì 14/5
11.00 ZEW economic sentiment index (Maggio): Nell'area euro, l'indice ZEW Economic Sentiment misura il livello di ottimismo degli analisti sugli sviluppi economici previsti per i prossimi 6 mesi. L'indagine copre fino a 350 analisti finanziari ed economici. L'indice è costruito come differenza tra la percentuale di analisti ottimisti e quella di analisti pessimisti sullo sviluppo dell'economia. Pertanto, l'indicatore ZEW misura la fiducia su una scala da -100 (tutti gli analisti prevedono un peggioramento dell'economia) a 100 (tutti gli analisti prevedono un miglioramento). Il valore 0 indica la neutralità. Gli analisti prevedono un risultato di 46,1 che rappresenterebbe un grande incremento rispetto ai 43,9 registrati ad Aprile.
14.30 PPI MoM (Aprile): Negli Stati Uniti, l'inflazione dei prezzi alla produzione al mese per la domanda finale misura le variazioni mese su mese dei prezzi delle merci vendute per i consumi personali, gli investimenti di capitale, la pubblica amministrazione e le esportazioni. Gli analisti prevedono per il mese di Maggio un incremento del 0,2% rispetto al mese precedente, in linea con l’incremento visto a Marzo.
Mercoledì 15/5
13.00 MBA Mortgage Applications (10 Maggio): Negli Stati Uniti, il sondaggio settimanale sulle richieste di mutui MBA è una panoramica completa del mercato dei mutui a livello nazionale e copre tutti i tipi di operatori del settore, comprese le banche commerciali, gli istituti di credito e le società di mortgage banking. L'intero mercato è rappresentato dall'Indice di mercato, che copre tutte le richieste di mutuo presentate durante la settimana, sia per l'acquisto che per il rifinanziamento. L'indagine copre oltre il 75% di tutte le richieste di mutui residenziali al dettaglio negli Stati Uniti.
14.30 Inflazione USA (Aprile): L’inflazione negli Stati Uniti è prevista scendere dal 3,5% di Marzo al 3,4% con un calo anche per quanto riguarda l’inflazione core.
14.30 Vendite retail USA MoM (Aprile): Il rapporto sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti fornisce una misura aggregata delle vendite di beni e servizi al dettaglio in un periodo di un mese. Esistono tredici tipi principali di rivenditori. Le vendite retail dovrebbero crescere del 0,4% mese su mese, in calo rispetto alla crescita di Marzo ma pur sempre positiva.
Giovedì 16/5
14.30 US Initial Jobless Claims (11 Maggio): Le richieste iniziali di disoccupazione hanno un grande impatto sui mercati finanziari perché, a differenza dei dati sulle richieste continuate che misurano il numero di persone che richiedono sussidi di disoccupazione, le richieste iniziali di disoccupazione misurano la disoccupazione nuova ed emergente. Le nuove richieste di disoccupazione sono state in calo per diversi mesi a dimostrazione di un mercato del lavoro estremamente forte dove la domanda superava l’offerta. Un mercato di questo tipo spinge i salari verso l’alto aumentando notevolmente l’inflazione. Ad oggi gli effetti degli aumenti dei tassi non si vedono ancora in modo marcato nel mercato del lavoro (con un tasso di disoccupazione molto basso) perché le initial jobless claims restano sotto le 300 K unità.
14.30 Building Permits Prel (Aprile): I permessi di costruzione si riferiscono alle approvazioni rilasciate dalle giurisdizioni locali prima che la costruzione di un edificio nuovo o esistente possa avvenire legalmente. Non tutte le aree degli Stati Uniti richiedono un permesso di costruzione. Sono previsti 1,48 Milioni di permessi, leggermente in rialzo rispetto a Marzo.
Venerdì 3/5
11.00 Tasso di inflazione Europa (Aprile): venerdì si prevede di comunicare il risultato finale dell’inflazione nella zona Euro che dovrebbe essere pari al 2,4% con un’inflazione core del 2,7%, entrambi dati molto vicini alla soglia della BCE del 2%.
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