Il PIL europeo cresce con fatica mentre gli Stati Uniti corrono
Ecco tutte le novità sui mercati finanziari della settimana.
Le notizie principali
Per circa il 70% delle aziende del’S&P500, il terzo trimestre del 2024 è stato leggermente superiore alle aspettative, con una crescita degli utili media del +5%. Gli analisti si aspettano una crescita a doppia cifra nel 2025.
L’inflazione in Europa è salita, toccando la soglia del 2% prevista dalla BCE. Questo dato, all’apparenza negativo, in realtà allontana lo spettro della recessione e consente alla Banca Centrale di operare con più tranquillità sui tassi d’interesse.
Il PIL dell’Europa cresce con lentezza ma superando le aspettative, mentre quello degli Stati Uniti, è leggermente più basso di quanto previsto, attestandosi intorno al 2.8% nel terzo trimestre.
Il crollo dei nuovi posti di lavoro registrati nel mese di Ottobre da un importante assist a Trump nella sua corsa alle presidenziali. Con 12.000 nuovi posti di lavoro, si tratta della più bassa lettura negli ultimi 3 anni.
La settimana passata
L’ultima settimana prima delle elezioni presidenziali non è stata positiva per i principali indici americani. Tutti gli indici sono in calo, con il Dow Jones che registra un modesto -0.1% seguito dal S&P500 al -1.4% e dal NASDAQ al -1.5%. Anche il petrolio scende poco sotto i 70$ al barile.
Si sta chiudendo la stagione degli utili del terzo trimestre per le aziende dello S&P 500. Circa il 70% delle aziende ha riportato i risultati, che sono stati moderatamente positivi. Ci si aspettava una crescita degli utili di circa il 4% rispetto all'anno precedente, inferiore alle attese di circa il 7.5% previste a fine Giugno.
Le aziende che hanno già riportato i risultati, hanno mostrato una crescita intorno al 5%, leggermente superiore alle aspettative riviste.
La settimana scorsa è stata particolarmente importante perché hanno pubblicato i risultati cinque Big Tech: Google, Microsoft, Meta, Apple e Amazon.
Complessivamente, le tendenze sono state variabili: la maggior parte delle società ha superato le stime sugli utili e i ricavi, ma le previsioni per il trimestre successivo hanno generato della volatilità su alcuni titoli.
Microsoft e Apple, ad esempio, prevedono una crescita inferiore rispetto alle aspettative degli analisti, mentre altre, come Meta, hanno annunciato un incremento della spesa destinata all’intelligenza artificiale.
Alcuni analisti si domandano quando le aziende cominceranno a generare importanti utili da tutti questi investimenti in IA, con il rischio di vedere ripetersi l’euforia che ha accompagnato l’introduzione del metaverso durante la pandemia.
Per il 2024 si prevede una crescita degli utili intorno al 9% annuo, un dato nettamente superiore all’incremento dell'1% registrato l’anno scorso. Per il 2025, si stima una crescita in doppia cifra, a patto che l’inflazione rimanga intorno al 2% e che i tassi vengano ulteriormente abbassati.
L’inflazione europea torna a crescere
L’inflazione europea è cresciuta, superando le aspettative e centrando l'obiettivo fissato dalla Banca Centrale Europea del 2% annuo. Il mese precedente, l'inflazione era scesa all'1.7%, scendendo sotto l’obiettivo della BCE per la prima volta in oltre tre anni.
Questi risultati, insieme alla crescita economica di cui parliamo in un altro articolo, riducono la probabilità di un taglio drastico dei tassi da parte della BCE.
Dopo la pubblicazione dei dati sull'inflazione, i mercati stimano una probabilità di circa l’80% per un taglio di un quarto di punto, in aumento rispetto al 60% stimato prima della diffusione dei dati sulla crescita.
Il tasso di deposito chiave della BCE si attesta attualmente al 3.25%, con un tasso di disoccupazione che è ai minimi storici del 6.3% a Settembre.
L'inflazione core, che esclude i prezzi di cibo ed energia per la loro volatilità, è rimasta stabile al 2.7%, superando nuovamente l’obiettivo di medio termine della BCE e risultando dello 0.1% sopra le stime degli analisti.
L'inflazione nei prezzi dei servizi si è mantenuta elevata, attestandosi al 3.9%. La BCE prevede che l'inflazione complessiva possa aumentare nei mesi finali dell’anno.
Il PIL europeo cresce con fatica mentre gli Stati Uniti corrono
Stavamo aspettando di leggere i risultati del PIL del vecchio continente e degli Stati Uniti e finalmente possiamo tirare delle considerazioni. L’economia dell'Eurozona è cresciuta dello 0.4% nel terzo trimestre.
Questo dato è leggermente superiore alla previsione dello 0.2% fatta dagli analisti, ma non è sufficiente a salvare un 2024 deludente. L’Europa fa terribilmente fatica a crescere. Nel secondo trimestre, il tasso di crescita si era ridotto allo 0.2%, in calo rispetto allo 0.3% del primo trimestre.
La Banca Centrale Europea, che ha iniziato a ridurre i tassi d’interesse a partire da Giugno, è sempre più preoccupata per la debolezza della produzione economica, in particolare in Germania, centro industriale della regione.
Come europei dobbiamo essere contenti dei risultati perché, da una parte allontanano lo spettro della recessione e dall’altra spingeranno ancora di più la BCE a ridurre i tassi, forse anche di 50 punti base nella riunione di Dicembre.
In Germania, l’economia è cresciuta dello 0.2% nei tre mesi fino a Settembre, contro le aspettative pessimistiche di un calo della stessa entità. Tuttavia sono stati rivisti al ribasso i dati di crescita del secondo trimestre, con un calo definitivo del -0.3%.
La Camera di Commercio e dell'Industria tedesca ha anticipato martedì che la produzione economica si ridurrà dello 0.2% nel 2024, dopo un calo dello 0.1% nel 2023. La Camera ha anche avvertito che non si prevede una crescita del 2025 e che la crisi sembra essere strutturale e non ciclica.
In Francia, la seconda economia dell'area, la crescita è dovuta in parte alle Olimpiadi che hanno fatto crescere il PIL più delle aspettative.
Nonostante abbia beneficiato di tre giorni lavorativi in più rispetto al secondo trimestre, l’economia italiana è rimasta stabile nel terzo trimestre, secondo l’ISTAT.
In Spagna, il PIL è cresciuto del 3.4% nel terzo trimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ponendo il Paese sulla buona strada per diventare l'economia avanzata con la crescita più veloce al mondo quest'anno.
Le alluvioni che hanno colpito Valencia in questo periodo potrebbero però avere un impatto importante nell’ultimo trimestre.
Rimanendo in tema di crescite elevate dobbiamo citare i risultati del PIL statunitense, che ha registrato una crescita annualizzata del 2.8% nel terzo trimestre. I dati mostrano una crescita leggermente inferiore alle previsioni degli economisti, che stimavano un’espansione del 3%.
La spesa al consumo è aumentata del 3.7%, mentre le vendite finali ai privati sono salite al 3.2% dal 2.7% del trimestre precedente. Al contrario, gli investimenti nel settore residenziale hanno registrato un calo del 5.1%.
Gli Stati Uniti stanno sovraperformando rispetto alle altre principali economie globali. Recentemente, il FMI ha previsto una crescita del 2.8% per quest’anno e del 2.2% per il prossimo, a fronte di una crescita globale del 3.2% in entrambi gli anni.
Uragani e scioperi: crollano i nuovi posti di lavoro negli USA
Venerdì sono stati pubblicati alcuni dati sul lavoro americano, che hanno provocato una certa agitazione. L’economia statunitense ha registrato solo 12.000 nuovi posti di lavoro a Ottobre, nel più debole rapporto sull'occupazione dell'amministrazione Biden, influenzato pesantemente dagli uragani e dallo sciopero della Boeing.
Questo dato, ad appena 4 giorni dalle elezioni, è stato prontamente utilizzato da Trump per screditare il proprio avversario politico e potrebbe indirizzare le prossime elezioni. Infatti Trump viene visto come un candidato più solido per quanto riguarda l’economia.
Il presidente Joe Biden ha risposto affermando che, con il proseguire degli sforzi di recupero e ricostruzione post-uragano, "si prevede che la crescita occupazionale rimbalzi a Novembre."
Il numero di posti di lavoro aggiunti è risultato molto inferiore alla previsione media di 100.000 nuovi posti e molto al di sotto rispetto ai 223.000 posti aggiunti a Settembre. Tuttavia, il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 4.1%.
I mercati hanno reagito con un leggero rialzo, guidati dalle aspettative di un taglio dei tassi di interesse di un quarto di punto da parte della Federal Reserve la prossima settimana. Dopo i dati di Ottobre, i mercati vedono come "probabile" un taglio di 25 punti base anche a Dicembre.
Come abbiamo evidenziato prima, i dati sono stati influenzati dagli uragani che hanno colpito il paese: la raccolta dei dati è avvenuta durante la settimana in cui l'uragano Milton ha colpito la Florida e subito dopo l'arrivo dell'uragano Helene nel sud-est degli Stati Uniti.
Anche lo sciopero in corso alla Boeing, che ha visto 33.000 dipendenti fermarsi, ha avuto un impatto negativo sul numero di posti di lavoro. Molti economisti avevano stimato una perdita di circa 40.000 posti a causa delle tempeste.
L’occupazione nel settore manifatturiero è calata di 46.000 unità a Ottobre, la maggior parte delle quali nel settore dei trasporti, direttamente colpito dagli scioperi.
Un altro segnale di raffreddamento del mercato del lavoro è stata la revisione al ribasso della crescita occupazionale di Agosto, ridotta di 81.000 posti a 78.000 nuovi impieghi netti. Questa revisione, insieme a quella di Settembre, sono quantificabili in circa 112.000 posti di lavoro in meno rispetto a quanto inizialmente preventivato.
Questi dati rafforzeranno ancora di più nella Fed l’idea che l’unica strada per l’atterraggio morbido è una riduzione dei tassi d’interesse lenta e costante.
La settimana che verrà
Calendario Economico
La prossima settimana sarà caratterizzata dalle elezioni presidenziali americane, in cui verrà eletto il nuovo presidente degli Stati Uniti. Al momento i sondaggi danno per favorito il candidato repubblicano, Donald Trump, che gode del favore dei mercati.
Trimestrale della settimana
Lunedì 4/11: Berkshire Hathaway, Palantir, Realty Income, Vertex
Martedì 5/11: Ferrari
Mercoledì 6/11: Novo Nordisk, CVS, Teva, Toyota, Qualcomm
Giovedì 7/11: Moderna, Datadog, Draftkings, Airbnb, Pinterest
Ecco alcuni degli eventi più interessanti della prossima settimana:
Martedì 5/11
17.00 ISM Servizi USA (Ottobre): Il Report On Business® dell'ISM non manifatturiero si basa sui dati raccolti dai responsabili degli acquisti e delle forniture a livello nazionale. Le risposte al sondaggio riflettono l'eventuale variazione del mese in corso rispetto al mese precedente. Per ciascuno degli indicatori misurati (attività commerciale, nuovi ordini, ordini arretrati, nuovi ordini di esportazione, variazione delle scorte, sentiment sulle scorte, importazioni, prezzi, occupazione e consegne ai fornitori), questo rapporto mostra la percentuale di risposte e l'indice di diffusione. Una lettura dell'indice superiore al 50% indica che l'economia non manifatturiera in quell'indice è generalmente in espansione; una lettura inferiore al 50% indica che è generalmente in calo. Gli ordini ai produttori di servizi rappresentano circa il 90% dell'economia statunitense. Gli analisti si aspettano di vedere un dato di 54.8, in leggerissimo calo rispetto a Settembre, ma comunque in abbondante espansione.
23.30 Elezioni presidenziali americane: martedì i cittadini americani decideranno se il prossimo presidente sarà il candidato repubblicano, Donald Trump o quello democratico, Kamala Harris. Ci aspettiamo una grande attenzione dei mercati sul risultato delle elezioni.
Mercoledì 6/11
13.00 MBA Mortgage Applications (1 Novembre): Negli Stati Uniti, il sondaggio settimanale sulle richieste di mutui MBA è una panoramica completa del mercato dei mutui a livello nazionale e copre tutti i tipi di operatori del settore, comprese le banche commerciali, gli istituti di credito e le società di mortgage banking. L'intero mercato è rappresentato dall'Indice di mercato, che copre tutte le richieste di mutuo presentate durante la settimana, sia per l'acquisto che per il rifinanziamento. L'indagine copre oltre il 75% di tutte le richieste di mutui residenziali al dettaglio negli Stati Uniti.
Giovedì 7/11
14.00 Vendite retail EU (Settembre): Nell'area dell'euro, le vendite al dettaglio mostrano l'evoluzione dell'importo totale dei beni venduti. Gli analisti prevedono una crescita del 2.2%.
15.30 US Initial Jobless Claims (2 Novembre): Le richieste iniziali di disoccupazione hanno un grande impatto sui mercati finanziari perché, a differenza dei dati sulle richieste continuate che misurano il numero di persone che richiedono sussidi di disoccupazione, le richieste iniziali di disoccupazione misurano la disoccupazione nuova ed emergente.
21.00 Decisione sui tassi d’interesse della Fed US (Novembre): Gli economisti prevedono che la Fed possa abbassare i tassi d’interesse di 25 punti base, portando i tassi base a 4.75%.
Venerdì 8/11
17.00 Michigan consumer sentiment prel USA (Novembre): L'Indice delle aspettative dei consumatori si concentra su tre aree: come i consumatori considerano le prospettive della propria situazione finanziaria, come considerano le prospettive dell'economia generale nel breve periodo e come considerano le prospettive dell'economia nel lungo periodo. Ogni indagine mensile contiene circa 50 domande di base, ognuna delle quali analizza un aspetto diverso degli atteggiamenti e delle aspettative dei consumatori. I campioni per le indagini sui consumatori sono statisticamente progettati per essere rappresentativi di tutte le famiglie americane, escluse quelle dell'Alaska e delle Hawaii. Ogni mese vengono condotte almeno 500 interviste telefoniche. Gli analisti si aspettano una leggera crescita dell’indice, con una previsione di 70.6.
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