Il maxi progetto dell’industria farmaceutica americana
Ecco tutte le novità sui mercati finanziari della settimana.
Le notizie principali
L'S&P 500 perde il 4.5% dai massimi, trascinato dalla correzione dei “Magnifici 7” e dai timori sui dazi di Trump. Neanche la stellare trimestrale di NVIDIA riesce a compensare le altissime aspettative degli investitori.
Il PIL USA Q1 2025 si contrae dell’1.5%, contro le iniziali attese di crescita. Le cause sono da trovarsi nel calo dei consumi e delle esportazioni, mentre l’inflazione resta elevata e le richieste di disoccupazione aumentano.
Il gigante farmaceutico Eli Lilly investe 27 miliardi di dollari in nuovi impianti USA per rafforzare la produzione e affrontare i dazi di Trump. Creerà 13.000 posti di lavoro, puntando su farmaci per diabete e perdita di peso.
Trump minaccia dazi del 25% sull’UE, colpendo auto e agricoltura, mentre Canada e Messico verranno colpiti ad inizio Marzo. La Commissione Europea si dichiara pronta a controbattere per garantire il libero mercato.
La settimana passata
Sicuramente non una settimana semplice per i principali indici azionari americani: Il NASDAQ fa registrare le peggiore performance, perdendo addirittura il 3.5% in una settimana, seguito dal S&P500 al -1% e dal Dow Jones che invece fa registrare un +1%.
La scorsa settimana, l'S&P500 ha annullato i guadagni dell'anno scendendo sotto il livello di chiusura del 2024, registrando un calo del 4.5% dal massimo di Febbraio.
La causa è da trovare nei rendimenti cumulati dei "Magnifici 7", che hanno trainato oltre il 50% dei rendimenti dell’indice negli ultimi due anni, e che ora stanno correggendo dai massimi.
L’incertezza sulle politiche commerciali di Trump è un elemento chiave del calo. Il presidente ha confermato l’introduzione di dazi su Canada e Messico dal 4 Marzo, un’ulteriore imposta del 10% sulle importazioni cinesi e nuove tariffe sull’Unione Europea da Aprile.
L’imposizione di barriere commerciali potrebbe frenare investimenti e consumi, penalizzando la crescita economica nel breve termine: questo spaventa gli investitori di tutto il mondo.
Nel settore tecnologico, l’attenzione era su NVIDIA, che ha riportato un aumento del 78% nelle vendite rispetto all’anno precedente e ha superato le attese di consenso del 3%.
Nonostante i risultati stellari, il titolo è calato dell’8.5% dopo l’annuncio, segno che gli investitori si aspettavano di più e che le valutazioni attuali richiedono l’eccezionalità per poter essere mantenute.
L’incertezza economica si riflette nel sentiment dei consumatori, con l’indice di fiducia del Conference Board in calo per il terzo mese consecutivo. Per i mercati diventa fondamentale, ora più che mai, capire cosa avrà intenzione di fare la Fed nel resto dell’anno.
Crolla il PIL statunitense nel primo trimestre
La pubblicazione dei primi dati del PIL statunitense nel Q1 del 2025 sono stati abbastanza sorprendenti: contro le aspettative del mercato, l’ultima revisione mostra una contrazione dell'1.5% del PIL nel periodo Gennaio-Marzo, un netto peggioramento rispetto alla stima iniziale di crescita del 2.3%.
Queste prime revisioni possono avere un certo grado di errore, quello che è certo è che il calo è dovuto ad una minore spesa dei consumatori, influenzata dalle condizioni meteorologiche avverse di gennaio, e da esportazioni deboli.
Per comprendere la portata di questo dato, ad inizio febbraio GDPNow stimava una crescita nel primo trimestre del 3.9%. Questi dati sono preoccupanti perché potrebbero avere implicazioni importanti sulle prossime mosse della Fed.
Il Dipartimento del Commercio ha riportato che la spesa personale a Gennaio è diminuita dello 0.2%, mentre le previsioni indicavano un lieve incremento dello 0.1%. Il contributo delle esportazioni nette si è ridotto drasticamente, passando da -0.41% a -3.7%.
Mentre gli Stati Uniti rallentano, l’inflazione continua a rimanere elevata, anche se il PCE core, l’indicatore preferita dalla Fed, si è ridotto al 2.6% a Gennaio, in calo di 0.3 punti percentuali rispetto al mese precedente.
Anche il mercato del lavoro ha lanciato segnali di debolezza, con un aumento delle richieste iniziali di disoccupazione, che hanno raggiunto il livello più alto da Ottobre.
L'incertezza economica e politica potrebbe chiudere questi primi due mesi particolarmente positivi per i mercati finanziari.
Le aspettative sui tassi di interesse sono in evoluzione: gli investitori stanno scommettendo su un intervento della Federal Reserve per contrastare il rallentamento. Le probabilità di un taglio di 25 punti base a Giugno sono salite all’80%, e ora i mercati prevedono almeno tre riduzioni dei tassi nel 2025.
Il maxi progetto dell’industria farmaceutica americana
Il gigante farmaceutico Eli Lilly ha annunciato un imponente piano di investimenti da 27 miliardi di dollari negli Stati Uniti, per riportare parte della produzione farmaceutica nel paese, mentre il settore si prepara alle possibili tariffe commerciali imposte dall’amministrazione Trump.
La multinazionale di Indianapolis ha rivelato che costruirà quattro nuovi impianti produttivi, portando il totale degli investimenti dichiarati dal 2020 a 50 miliardi di dollari.
L’industria farmaceutica, come molte altre, deve affrontare l’incertezza dei dazi. Ma come ulteriore elemento a sfavore si ritrova a dover interagire con il nuovo capo delle politiche sanitarie, Robert F. Kennedy Jr., noto per le sue posizioni critiche nei confronti del settore.
Anche altre grandi aziende stanno cercando di allinearsi con la visione economica di Trump. Apple, ha annunciato un piano di investimenti da 500 miliardi di dollari per i prossimi quattro anni, mentre OpenAI ha svelato progetti da 100 miliardi di dollari, con prospettive di espansione fino a 500 miliardi.
I nuovi siti produttivi di Eli Lilly saranno operativi entro cinque anni, generando 10.000 posti di lavoro nel settore edile e altri 3.000 posti di lavoro permanenti. Tre impianti si concentreranno sulla produzione di ingredienti farmaceutici attivi, mentre il quarto potenzierà la capacità di riempimento e finitura per i farmaci iniettabili.
Gran parte delle risorse saranno destinate all’aumento della produzione di farmaci per il diabete e la perdita di peso, come Mounjaro e Zepbound, appartenenti alla classe dei GLP-1.
L’azienda ha già avviato la costruzione di un impianto nel Research Triangle Park, in Carolina del Nord, e sta lavorando a un nuovo distretto dell’innovazione vicino alla sua sede centrale in Indiana.
Le minacce di Trump all’Europa
The Donald continua a fare la voce grossa con tutti i suoi ex alleati e ha rilanciato la minaccia di imporre tariffe del 25% sulle importazioni provenienti dall’Unione Europea, colpevole a detta sua di aver sfruttato per anni gli Stati Uniti.
Trump, alla presenza di Musk, ha dichiarato che l’annuncio ufficiale delle misure arriverà a breve e che i dazi colpiranno in particolare il settore automobilistico (un assist non indifferente al suo amico Elon).
Chiaramente le dichiarazioni di Trump hanno allarmato i mercati, che temono una nuova guerra commerciale transatlantica, con conseguenze potenzialmente pesanti sia per l’economia statunitense che per quella europea.
La Commissione Europea ha risposto con fermezza, affermando che reagirà per difendere il libero scambio: sarà fondamentale capire l’entità della forza commerciale dell’Unione.
Anche Canada e Messico, che per poche settimane erano riuscite a sfuggire all’imposizione delle tariffe, saranno colpite, ma il presidente degli Stati Uniti ha ribadito che la misura sarà collegata alla necessità di contrastare l’immigrazione clandestina e il traffico di fentanyl.
Il segretario al commercio Howard Lutnick ha sottolineato che i due paesi non hanno ancora soddisfatto le richieste statunitensi sul fentanyl, lasciando intendere che l’applicazione delle tariffe potrebbe non essere immediata.
Il presidente USA ha ribadito le sue critiche all’UE, sostenendo che il blocco ostacola le esportazioni statunitensi di automobili e prodotti agricoli con barriere commerciali ingiustificate.
Le nuove misure potrebbero avere un impatto significativo sul settore automobilistico, con le aziende che temono un crollo della domanda a causa dell’aumento dei prezzi, e ritardano gli investimenti strategici in attesa di vedere l’evoluzione della situazione macroeconomica.
Nel corso della stessa riunione, Elon Musk ha difeso le sue politiche di riduzione della spesa pubblica, avvertendo che senza misure drastiche gli Stati Uniti rischiano il fallimento finanziario.
La settimana che verrà
La prossima settimana vedrà, per quanto riguarda il vecchio continente, le stime dell’inflazione di Febbraio e la decisione sui tassi d’interesse della BCE. Gli Stati Uniti pubblicheranno i dati sulla disoccupazione e sul settore manifatturiero, che dovrebbe continuare ad espandersi come già successo a Gennaio.
Calendario Economico
Ecco alcuni degli eventi più interessanti della prossima settimana:
Lunedì 3/3
12.00 Tasso d’inflazione EU Flash (Febbraio): Gli economisti stimano che l’inflazione di Febbraio possa essere in linea con quella di Gennaio al 2.5%.
17.00 ISM Manufacturing PMI USA (Febbraio): Il rapporto ISM sul settore manifatturiero si basa sui dati raccolti dai responsabili degli acquisti e delle forniture a livello nazionale. Le risposte al sondaggio riflettono l'eventuale variazione del mese in corso rispetto al mese precedente. Per ciascuno degli indicatori misurati (nuovi ordini, ordini arretrati, nuovi ordini di esportazione, importazioni, produzione, consegne dei fornitori, scorte, scorte dei clienti, occupazione e prezzi), il rapporto mostra la percentuale di risposte, la differenza netta tra il numero di risposte in senso economico positivo e negativo e l'indice di diffusione. Una lettura del PMI superiore al 50 indica che l'economia manifatturiera è generalmente in espansione; una lettura inferiore al 50 indica che è generalmente in declino. Per il secondo mese consecutivo l’indice è previsto in espansione.
Martedì 4/3
12.00 Tasso di disoccupazione EU (Gennaio): Gli analisti prevedono un tasso di disoccupazione stabile al 6.3%.
Mercoledì 5/3
14.00 MBA Mortgage Applications (28 Febbraio): Negli Stati Uniti, il sondaggio settimanale sulle richieste di mutui MBA è una panoramica completa del mercato dei mutui a livello nazionale e copre tutti i tipi di operatori del settore, comprese le banche commerciali, gli istituti di credito e le società di mortgage banking. L'intero mercato è rappresentato dall'Indice di mercato, che copre tutte le richieste di mutuo presentate durante la settimana, sia per l'acquisto che per il rifinanziamento. L'indagine copre oltre il 75% di tutte le richieste di mutui residenziali al dettaglio negli Stati Uniti.
17.00 ISM Services PMI USA (Febbraio): Il Report On Business® dell'ISM non manifatturiero si basa sui dati raccolti dai responsabili degli acquisti e delle forniture a livello nazionale. Le risposte al sondaggio riflettono l'eventuale variazione del mese in corso rispetto al mese precedente. Per ciascuno degli indicatori misurati (attività commerciale, nuovi ordini, arretrati di ordini, nuovi ordini di esportazione, variazione delle scorte, sentiment sulle scorte, importazioni, prezzi, occupazione e consegne ai fornitori), il rapporto mostra la percentuale che riporta ciascuna risposta e l'indice di diffusione. Una lettura dell'indice superiore al 50 indica che l'economia non manifatturiera in quell'indice è generalmente in espansione; una lettura inferiore al 50 indica che è generalmente in calo. Gli ordini ai produttori di servizi rappresentano circa il 90% dell'economia statunitense. L'indice è stimato in crescita a 52.7.
Giovedì 6/3
15.15 Decisione tassi d’interesse BCE EU (Febbraio): Gli economisti credono che la BCE possa ridurre i tassi di ulteriori 25 punti base, portando il tasso di riferimento al 2.65%.
15.30 US Initial Jobless Claims (1 Marzo): Le richieste iniziali di disoccupazione hanno un grande impatto sui mercati finanziari perché, a differenza dei dati sulle richieste continuate che misurano il numero di persone che richiedono sussidi di disoccupazione, le richieste iniziali di disoccupazione misurano la disoccupazione nuova ed emergente.
Venerdì 7/3
15.30 Tasso di disoccupazione USA (Febbraio): Le stime della disoccupazione statunitense sono in continuità con il dato di Gennaio, al 4%.
15.30 Non Farm payrolls USA (Febbraio) Nonfarm payrolls sono un rapporto sull'occupazione pubblicato mensilmente, di solito il primo venerdì d'ogni mese, e influenzano pesantemente il dollaro USA, il mercato obbligazionario e il mercato azionario. Il programma Current Employment Statistics (CES) dell'Ufficio Statistico del Lavoro del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti, effettua indagini su circa 141.000 aziende e agenzie governative, che rappresentano circa 486.000 siti di lavoro individuali, al fine di fornire dati dettagliati sull'occupazione, le ore e le retribuzioni dei lavoratori non agricoli. Le previsioni degli economisti sono di 180K nuove unità.
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