Il “maxi pacchetto” di stimoli cinese fa volare le borse
Ecco tutte le novità sui mercati finanziari della settimana.
Le notizie principali
Storicamente le elezioni hanno aumentato la volatilità dei mercati, ma hanno anche portato rendimenti positivi fino alla fine dell’anno. Quest’anno probabilmente la volatilità potrebbe perdurare a causa del poco distacco nei sondaggi tra i due candidati.
Il dato del PCE di Agosto è stato inferiore alle aspettative, alimentando la narrativa di una riduzione dei tassi d’interesse più rapida di quanto inizialmente preventivato.
Le borse cinesi continuano a volare dopo l’annuncio dell’importante pacchetto di stimoli che il governo garantirà per sostenere l’economia. Siamo ancora lontani dalle manovre del 2008, ma si intensificano gli sforzi contro la deflazione.
L’incremento vertiginoso del tasso di povertà in Argentina, unito alla recessione che sta affrontando il paese e alla forte inflazione stanno riducendo il consenso del presidente Milei, accusato di portare avanti politiche troppo drastiche.
La settimana passata
La settimana che si è appena chiusa è stata moderatamente positiva per i principali indici americani: il NASDAQ è cresciuto del +1%, mentre Dow Jones e S&P500 con un più moderato 0.6%. Il petrolio è sceso del -3.5% a 68.5$ al barile.
La storia e i dati ci insegnano che non sono le elezioni politiche ad influenzare l’andamento dei mercati, quanto più i fondamentali. Ci sono due considerazioni basate su come si sono comportati storicamente i mercati dopo le elezioni.
La prima è che probabilmente i prossimi mesi soffriranno una turbolenza derivante dalle elezioni, ma questa passerà.
Le elezioni sono incerte e i mercati detestano l’incertezza. Storicamente, la volatilità di mercato tende ad aumentare prima delle elezioni e a diminuire successivamente. La possibilità di un Congresso diviso riduce la probabilità che politiche estreme, sia da parte di Harris che di Trump, vengano attuate.
Questo potrebbe essere il motivo per cui il mercato non ha reagito finora in modo eccessivo alle proposte elettorali. L’incertezza e i pochissimi punti che separano i due candidati prolungheranno la volatilità oltre la norma.
Dalla Seconda Guerra Mondiale, la volatilità è diminuita in media del 16% nel mese successivo alle elezioni presidenziali. Più di recente, l'indice VIX (che misura la volatilità del mercato azionario) è sceso del 36% nei 10 giorni successivi alle elezioni del 2020 tra Trump e Biden.
Il secondo punto è che storicamente i mercati hanno avuto buone performance dopo le elezioni, quindi conviene restare investiti.
Negli ultimi 80 anni, nel mese che precede le elezioni presidenziali, il mercato azionario è stato positivo in poco più della metà degli anni. Tuttavia, dal giorno delle elezioni fino alla fine dell'anno, il mercato è stato positivo in tutti gli anni tranne tre.
Non sembra neanche esserci un collegamento con il colore del partito: nei 10 maggiori guadagni post-elettorali (fino alla fine dell'anno) ci sono state cinque vittorie repubblicane e cinque democratiche.
L’inflazione americana è arrivata alla soglia del 2%
I risultati riportati dal PCE di Agosto hanno sorpreso tutti gli analisti. L'indicatore d'inflazione preferito dalla Federal Reserve, ha registrato un calo maggiore del previsto, raggiungendo il 2.2% su base annua ad Agosto, contro la previsione del 2.3%.
Si tratta di un risultato importante, perché potrebbe rappresentare il giusto carburante nelle macchina della Fed. La settimana scorsa, la Fed ha deciso di ridurre i tassi di mezzo punto percentuale, il primo taglio dal periodo della pandemia, segnalando inoltre che potrebbero esserci ulteriori diminuzioni in futuro.
I futures sui Fed funds, che riflettono le aspettative per la prossima riunione della banca centrale a novembre, indicano che gli investitori si aspettano con cautela un ulteriore abbassamento di mezzo punto, anche se il 45% prevede un taglio più moderato di un quarto di punto.
Tuttavia i risultati positivi del PCE sono stati leggermente offuscati dal dato core che è cresciuto al 2.7%, in linea con le previsioni degli analisti. Sicuramente l’andamento dell’inflazione sta migliorando, e la Fed dovrebbe essere nella posizione di abbassare i tassi di un ulteriore quarto di punto nella sessione di Novembre.
Il PCE core su base annua è superiore al dato complessivo, soprattutto perché non include il calo dei prezzi dell'energia nell'ultimo anno. Tuttavia, gli esperti ritengono che sia influenzato dall’inflazione persistente nel mercato immobiliare.
In politica, avvicinandoci alle elezioni, ogni candidato cerca di tirare acqua al proprio mulino. Mentre Trump accusa il governo di Biden di aver gestito male la fiammata inflazionistica, il presidente degli Stati Uniti ha commentato positivamente i dati, affermando che l'inflazione è tornata a livelli “simili a quelli pre-pandemici”, con dei dati sull’economia americana più forti di quanto ci si aspettasse.
Un ulteriore segnale di maggiore ottimismo tra i consumatori americani è arrivato con l’indice di fiducia dell'Università del Michigan, che ha superato le aspettative, raggiungendo il livello più alto da aprile, con un punteggio di 70.1.
Il “maxi pacchetto” di stimoli cinese fa volare le borse
Il governo cinese ha finalmente tirato fuori il coniglio dal cappello, promettendo di aumentare il sostegno fiscale e accendendo le speranze dei mercati per un maggiore intervento statale, pochi giorni dopo che la banca centrale ha introdotto il più grande pacchetto di stimoli monetari dai tempi della pandemia.
Il Politburo, il secondo organo decisionale cinese, ha annunciato giovedì l'intenzione di "emettere e utilizzare" titoli di Stato per potenziare "il ruolo propulsivo degli investimenti pubblici", per aiutare la Cina a raggiungere il suo obiettivo ufficiale di crescita economica per l'anno in corso.
Di solito, il Politburo non convoca riunioni economiche a Settembre, il che indica una crescente urgenza riguardo alle pressioni deflazionistiche. Tuttavia il governo non è ancora arrivato a mettere in campo misure emergenziali per sostenere l’economia.
I media statali non hanno fornito dettagli sulle cifre dello stimolo fiscale proposto, né hanno chiarito se supererà i piani attuali di emissione di obbligazioni a lungo termine da parte del governo centrale e delle amministrazioni locali.
L’annuncio non soltanto ha sospinto gli indici cinesi (come prevedibile) ma anche quelli europei e americani, con la speranza che il rafforzamento dell’economia cinese possa far aumentare le esportazioni verso il paese.
Queste decisioni sono arrivate dopo le recenti misure della banca centrale, tra cui tagli ai tassi d'interesse e miliardi di dollari destinati a sostenere il mercato azionario e incentivare l’acquisto di azioni.
Non bisogna però confondere queste misure con un “whatever it takes” draghiano. Il governo non ha ancora introdotto un massiccio pacchetto fiscale simile a quello del 2008, quando furono stanziati 4.000 miliardi di Rmb (570 miliardi di dollari), scatenando un boom economico che influenzò il panorama globale.
Ad oggi, per replicare una manovra come quella del 2008, la Cina dovrebbe spendere fino a 10.000 miliardi di Rmb in due anni per rilanciare completamente l'economia, concentrando gli aiuti alle famiglie piuttosto che in grandi progetti industriali o infrastrutturali.
Alcuni esperti avvertono che la Cina potrebbe scivolare in una spirale deflazionistica, a causa del crollo del settore immobiliare che sta riducendo i consumi interni.
Quanto in là può spingersi l’Argentina?
Difficilmente c’è stato e ci sarà un presidente più controverso di Milei in Argentina. Con la sua politica ultraliberista sta conseguendo alcuni risultati rilevanti per l’economia nazionale, causando tuttavia dei forti sconquassamenti nel tessuto sociale del paese.
Il tasso di povertà in Argentina ha raggiunto il 52.9%, un effetto delle misure di austerità attuate dal governo. I dati indicano il peggior risultato degli ultimi vent'anni e un incremento di 11.2 punti percentuali rispetto alla seconda metà del 2023, quando il tasso era al 41.7%.
Questo significa che altri 3.4 milioni di argentini sono scivolati nella povertà durante quest'anno.
La “medicina” Milei, ha portato a tagliato le spese pubbliche nel tentativo di contenere l'inflazione, che ad Aprile ha raggiunto quasi il 300%, riducendo drasticamente il potere d'acquisto di lavoratori e pensionati.
Da cosa deriva un’inflazione così elevata? Gli esperti sostengono che la causa sia da trovare nell’emissione di denaro per coprire le spese dei precedenti governi peronisti di sinistra. Tuttavia, anche la rimozione dei controlli sui prezzi e la svalutazione del peso, attuate da Milei, hanno contribuito alla crisi economica.
Il governo ha faticato a risollevare l'economia dal baratro della recessione, caratterizzata dal crollo dei consumi, dalla contrazione dell'industria e dal calo delle costruzioni, tutti aggravati dall'austerità e dall'inflazione.
Milei sta perdendo rapidamente il consenso popolare per via delle sue politiche draconiane. Fin da Novembre, la popolarità del presidente era stata intorno al 50%. L'indice di fiducia nel governo, elaborato dall’università Torcuato Di Tella, è sceso del 14.7% a Settembre, segnando la maggiore variazione dell’anno.
Milei ha anche posto il veto sull’aumento delle pensioni approvato dal Congresso ad Agosto. Questa mossa gli ha inimicato gran parte dei pensionati che prima lo sostenevano. Dall’insediamento di Milei, si stima che siano stati persi almeno 136.000 posti di lavoro.
Tuttavia, i dati economici ufficiali pubblicati mercoledì hanno mostrato una crescita dell'attività economica dell'1.7% su base mensile a Luglio, superiore alla previsione dello 0.6% secondo un sondaggio di Bloomberg. Su base annua, l'attività è calata dell'1.3%, ma meno del previsto.
La settimana che verrà
Calendario Economico
I prossimi sette giorni saranno ricchi di dati provenienti dal mercato del lavoro, sia europeo che americano, e dalla produzione industriale e dei servizi, attraverso la pubblicazione dei report ISM.
Trimestrale della settimana:
Martedì 1/10: Nike
Ecco alcuni degli eventi più interessanti della prossima settimana:
Martedì 1/10
11.00 tasso d’inflazione flash EU (Settembre): Gli analisti si aspettano un valore flash dell’inflazione nell’area euro in caduta libera sotto al 2%. la stima per il mese di Settembre dovrebbe assestarsi al 1.8% in discesa rispetto al 2.2% di Agosto.
16.00 ISM manifatturiero PMI USA (Settembre): Il rapporto ISM sul settore manifatturiero si basa sui dati raccolti dai responsabili degli acquisti e delle forniture a livello nazionale. Le risposte al sondaggio riflettono l'eventuale variazione del mese in corso rispetto al mese precedente. Per ciascuno degli indicatori misurati (nuovi ordini, ordini arretrati, nuovi ordini di esportazione, importazioni, produzione, consegne dei fornitori, scorte, scorte dei clienti, occupazione e prezzi), il rapporto mostra la percentuale di risposte, la differenza netta tra il numero di risposte in senso economico positivo e negativo e l'indice di diffusione. Una lettura del PMI superiore al 50% indica che l'economia manifatturiera è generalmente in espansione; una lettura inferiore al 50% indica che è generalmente in declino. Gli analisti si aspettano una crescita del dato a 48.3, ancora in territorio di contrazione.
16.00 JOLTS job openings USA (Agosto): Negli Stati Uniti, le offerte di lavoro si riferiscono a tutte le posizioni aperte (non occupate) l'ultimo giorno lavorativo del mese. Le posizioni aperte fanno parte del Job Openings and Labor Turnover Survey (JOLTS). L'indagine raccoglie dati da circa 16400 aziende non agricole, tra cui rivenditori e produttori, nonché enti governativi federali, statali e locali nei 50 Stati e nel Distretto di Columbia. Il JOLTS valuta la domanda di lavoro non soddisfatta nel mercato del lavoro statunitense e ha guadagnato attenzione nel 2014 come indicatore del mercato del lavoro preferito dalla presidente della Federal Reserve Janet Yellen. Gli analisti prevedono una crescita del dato a 7.65M.
Mercoledì 2/10
13.00 MBA Mortgage Applications (27 Settembre): Negli Stati Uniti, il sondaggio settimanale sulle richieste di mutui MBA è una panoramica completa del mercato dei mutui a livello nazionale e copre tutti i tipi di operatori del settore, comprese le banche commerciali, gli istituti di credito e le società di mortgage banking. L'intero mercato è rappresentato dall'Indice di mercato, che copre tutte le richieste di mutuo presentate durante la settimana, sia per l'acquisto che per il rifinanziamento. L'indagine copre oltre il 75% di tutte le richieste di mutui residenziali al dettaglio negli Stati Uniti.
Giovedì 26/9
14.30 US Initial Jobless Claims (26 Settembre): Le richieste iniziali di disoccupazione hanno un grande impatto sui mercati finanziari perché, a differenza dei dati sulle richieste continuate che misurano il numero di persone che richiedono sussidi di disoccupazione, le richieste iniziali di disoccupazione misurano la disoccupazione nuova ed emergente. Le nuove richieste di disoccupazione sono state in calo per diversi mesi a dimostrazione di un mercato del lavoro estremamente forte dove la domanda superava l’offerta. Un mercato di questo tipo spinge i salari verso l’alto aumentando notevolmente l’inflazione. Ad oggi gli effetti degli aumenti dei tassi non si vedono ancora in modo marcato nel mercato del lavoro (con un tasso di disoccupazione molto basso) perché le initial jobless claims restano sotto le 300 K unità.
16.00 ISM servizi PMI USA (Settembre): Il Report On Business® dell'ISM non manifatturiero si basa sui dati raccolti dai responsabili degli acquisti e delle forniture a livello nazionale. Le risposte al sondaggio riflettono l'eventuale variazione del mese in corso rispetto al mese precedente. Per ciascuno degli indicatori misurati (attività commerciale, nuovi ordini, arretrati di ordini, nuovi ordini di esportazione, variazione delle scorte, sentiment sulle scorte, importazioni, prezzi, occupazione e consegne ai fornitori), il rapporto mostra la percentuale che riporta ciascuna risposta e l'indice di diffusione. Una lettura dell'indice superiore al 50% indica che l'economia non manifatturiera in quell'indice è generalmente in espansione; una lettura inferiore al 50% indica che è generalmente in calo. Gli ordini ai produttori di servizi rappresentano circa il 90% dell'economia statunitense. Gli analisti si aspettano un ulteriore calo del ISM servizi a 51.3.
Venerdì 4/10
14.30 Non farm payrolls US (Settembre): I Nonfarm payrolls sono un rapporto sull'occupazione pubblicato mensilmente, di solito il primo venerdì di ogni mese, e influenzano pesantemente il dollaro USA, il mercato obbligazionario e il mercato azionario. Il programma Current Employment Statistics (CES) dell'Ufficio Statistico del Lavoro del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti, effettua indagini su circa 141.000 aziende e agenzie governative, che rappresentano circa 486.000 siti di lavoro individuali, al fine di fornire dati dettagliati sull'occupazione, le ore e le retribuzioni dei lavoratori non agricoli. Sono previste 130K nuove unità, in calo rispetto al mese precedente.
14.30 Tasso di disoccupazione US (Settembre): Gli analisti si aspettano un leggero aumento del tasso di disoccupazione al 4.3%. Se la crescita dovesse essere superiore, la Fed potrebbe accelerare i tagli dei tassi nei prossimi 12 mesi.
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