Il fallimento di First Republic Bank
Ecco tutte le novità sui mercati finanziari della settimana.
Le notizie principali
Il Pil statunitense rallenta rispetto ai trimestri precedenti e gli altri dati macroeconomici fanno pensare ad una recessione lieve.
First Republic Bank, dopo aver annunciato la fuoriuscita di 72 miliardi in depositi è destinata a fallire.
Eurovita è il primo grande caso italiano di crisi nel settore assicurativo da molti anni.
Bed,Bath and Beyond, dopo 50 anni si è appellata al Chapter 11 per dichiarare bancarotta.
La trimestrale di Microsoft è stata eccezionale, ma il valore raggiunto dalla società è difficile da giustificare.
La settimana passata
La settimana appena trascorsa è stata positiva per i mercati. Il Nasdaq guida questa speciale classifica con un +1,3% seguito da S&P 500 e Dow Jones entrambi al +0,9%. Il petrolio continua a scendere questa settimana, toccando i 76,6 dollari al barile.
L'ultimo rapporto sul PIL degli Stati Uniti, pubblicato la scorsa settimana, ha confermato che l'economia sta perdendo slancio, con un rallentamento del PIL all'1,1% nel primo trimestre, rispetto al 2,6% del trimestre precedente e al 3,2% del Q3 del 2022.
Con questi risultati si rafforza l’idea che gli Stati Uniti siano destinati ad entrare in una lieve recessione quest’anno.
La spesa delle famiglie è aumentata a un tasso del 3,7% nello scorso trimestre, con una notevole accelerazione rispetto al periodo precedente e ben al di sopra della media dell'1,7% nei quattro trimestri precedenti. Questo dato è ottimo, perché i consumi sono la base di ogni economia.
Ci sono stati altri segnali di rallentamento più marcati. Gli investimenti delle imprese sono diminuiti in modo sostanziale, anche a causa di un forte rallentamento delle scorte. Inoltre, gli investimenti residenziali sono diminuiti nel primo trimestre, sebbene vi siano segnali di stabilizzazione del mercato immobiliare.
Il fallimento di First Republic Bank
Nell’ultima comunicazione di lunedì, First Republic Bank aveva riportato un deflusso netto di depositi di 72 miliardi di dollari nel trimestre. Questa notizia, ha fatto crollare il titolo del 50% in un primo momento, per poi continuare a crollare una volta che l’autorità di controllo bancario ha deciso di mettere in liquidazione amministrativa coatta la First Republic Bank.
Una delle possibilità che erano state ventilate inizialmente era l’acquisto, da parte di alcuni istituti bancari, dei prestiti "sommersi" della banca, al di sopra del loro valore di mercato, in modo da permettere a First Republic di raccogliere nuovo capitale.
Questa soluzione sembra ormai improbabile e First Republic si appresta a diventare il terzo istituto bancario americano a fallire. Le cause sono da ricercare in una certa somiglianza con il business di SVB.
In entrambi i casi le banche sono cresciute incredibilmente nell’arco di pochi anni e, in parte aiutate dalle politiche introdotte dal governo Trump, non sono riuscite a gestire in modo ottimale la crescita dei depositi.
Primi segni di collasso anche in Italia: la situazione Eurovita
Eurovita è una compagnia assicurativa specializzata in polizze vita, che a fine Marzo è stata posta in amministrazione straordinaria a causa di un buco in bilancio di circa 400 milioni. Si tratta del primo grande caso italiano di questo genere da diversi anni, e le motivazioni del fallimento di Eurovita sono molto simili a quelle di SVB e First Republic Bank.
Eurovita infatti, ha investito parte dei premi ottenuti dagli assicurati in titoli di stato a lunga scadenza, che con i rialzi dei tassi d’interesse, si sono svalutati velocemente. Le polizze vita sono particolarmente indicate per investire in questo tipo di strumenti, perché i riscatti anticipati sono di solito rari e costosi, e gli eventi verso cui le polizze proteggono sono rari.
Insieme al governo e alle autorità di vigilanza, il commissario straordinario Alessandro Santoliquido sta cercando acquirenti che vogliano farsi carico delle perdite di Eurovita. Tuttavia l’affidabilità di Eurovita è ormai compromessa e se anche venisse risanata, l’azienda si troverebbe a dover fronteggiare i ritiri di tutte le altre polizze.
La possibilità più realistica al momento sembrerebbe quella di chiudere l’azienda e far cessare il marchio Eurovita per venderla in parti ad altre compagnie di assicurazioni, che quindi assorbirebbero solo alcune polizze e alcuni dipendenti.
Finché la compagnia assicurativa sarà in amministrazione straordinaria i suoi clienti non potranno riscattare le loro polizze e questa situazione potrebbe protrarsi fino a Giugno.
Un nuovo fallimento già annunciato (quello di Bed, Bath and Beyond)
Domenica scorsa, il management di Bed, Bath and Beyond ha pubblicato un comunicato stampa sul sito web dell'azienda in cui annunciava che l'azienda aveva presentato "volontariamente" un'istanza di fallimento ai sensi del Capitolo 11.
Il crollo di questo gigante americano è in realtà un lento declino, che ha visto l’azienda fare l’ultimo utile netto nel 2017. Ma le mosse pessime prese dal management durante questi anni hanno contribuito a distruggere l’azienda.
L’errore più significativo riguarda la decisione dell'azienda di riacquistare azioni per un valore di 574,9 milioni di dollari nel 2021. A ciò ha fatto seguito un riacquisto di azioni per 40,4 milioni di dollari nei primi nove mesi del 2022.
Ma questa scelta di riacquistare azioni proprie, che spesso viene vista in modo molto positivo dagli azionisti, ha origini più profonde. Dal dicembre 2004 a oggi, la società ha stanziato 11,73 miliardi di dollari per riacquistare 265 milioni di azioni sul mercato. A ben guardare, si è trattato di un monumentale spreco di capitale.
Per quanto riguarda il futuro, nessuno sa esattamente cosa accadrà. Gli azionisti saranno chiaramente colpiti maggiormente. Un aspetto interessante, tuttavia, è che l'azienda sta perseguendo una bancarotta attraverso il Chapter 11, che normalmente serve per permettere all’azienda di continuare le proprie attività e riassestarsi finanziariamente.
Tuttavia BBBY sta parlando di cessare le sue attività. Normalmente, una chiusura completa comporterebbe la presentazione di un'istanza di fallimento appellandosi al Capitolo 7.
L’utilizzo del Chapter 11 è probabilmente l’ultima spiaggia per cercare di recuperare un po’ di valore commercializzando alcune delle attività con i marchi Bed Bath & Beyond e buybuy BABY.
La trimestrale di Microsoft
Microsoft ha rilasciato i risultati del Q3 dell’anno fiscale 2023 e ancora una volta, i discorsi sull’IA l’hanno fatta da padrona.
Satya Nadella ha iniziato la conferenza stampa parlando di Azure OpenAI Service. Il messaggio che hanno voluto far trasparire è stato che nel 2023 sta per riprendere la cloudificazione e la digitalizzazione delle aziende, con risvolti ottimi per il business di Microsoft.
Secondo quanto detto durante la conferenza: “L'utilizzo di Teams è ai massimi storici e ha superato i 300 milioni di utenti attivi mensili in questo trimestre, e ancora una volta abbiamo conquistato quote in ogni categoria, dalla collaborazione alla chat, dalle riunioni alle chiamate.”
Microsoft ha impressionato nel terzo trimestre battendo le stime degli analisti (51 miliardi) di quasi 2 miliardi di dollari. Questo dato è ancora più incredibile se si pensa che il fatturato aggiuntivo copre da solo il 40% del dividendo trimestrale che la società si è impegnata a versare agli azionisti.
Nell’ultimo trimestre i margini di free cash flow di Microsoft sono diminuiti dell’11%. Nonostante questo l’azienda ha un margine del 33%. In altre parole, per ogni dollaro di fatturato, Microsoft è in grado di generare 33 centesimi di liquidità. Una cifra sbalorditiva.
E a differenza di altre aziende tecnologiche in cui il management si remunera con forti stock-based compensation, l'85% del flusso di cassa libero di Microsoft è ''flusso di cassa libero effettivo'', dopo i compensi basati su azioni, per gli azionisti.
Infine i lati negativi.
Il "More Personal Computing" , ovvero il segmento composto da Windows, dispositivi (Surface ecc.), giochi e da Bing. Il fatturato complessivo di questo segmento è diminuito del 9%, con Windows e i dispositivi in calo di quasi il 30%. Un segnale incoraggiante è dato dal fatto che il segmento Ricerca e notizie ha registrato un aumento del 10% del fatturato.
Se vuoi vedere le mie reazioni alle trimestrali di giovedì, ti suggerisco di guardare questa live sul mio canale.
La settimana che verrà
Calendario Economico
La prossima settimana sarà caratterizzata da molti eventi importanti per i mercati. La Fed e la BCE decideranno se aumentare o meno i tassi d’interesse mentre venerdì verranno rilasciati i dati sul mercato del lavoro. Durante la settimana verranno pubblicati anche dati importanti per l’economia manifatturiera.
Le prossime trimestrali:
1/5: Sofi
2/5: Uber, Pfizer, Match,
3/5: CVS, Qualcomm, Etsy, Mercadolibre
4/5: Datadog, Apple, Shopify, Block, Coinbase
Ecco alcuni degli eventi più interessanti della prossima settimana:
Lunedì 1/5
16.00 ISM Manufacturing PMI (Aprile): Il rapporto ISM sul settore manifatturiero si basa sui dati raccolti dai responsabili degli acquisti e delle forniture a livello nazionale. Le risposte al sondaggio riflettono l'eventuale variazione del mese in corso rispetto al mese precedente. Una lettura del PMI superiore al 50% indica che l'economia manifatturiera è generalmente in espansione; una lettura inferiore al 50% indica che è generalmente in declino.
Gli analisti si aspettano un valore di 46,7, in risalita rispetto al dato di Marzo.
Martedì 2/5
11.00 Dati preliminari inflazione EU (Aprile): Gli analisti si aspettano un’inflazione core costante al 5,7% mentre il tasso complessivo potrebbe aumentare di 0,1% rispetto al 6,9% di Marzo.
Mercoledì 3/5
13.00 MBA Mortgage Applications (28 Aprile): Negli Stati Uniti, il sondaggio settimanale sulle richieste di mutui MBA è una panoramica completa del mercato dei mutui a livello nazionale e copre tutti i tipi di operatori del settore, comprese le banche commerciali, gli istituti di credito e le società di mortgage banking. L'intero mercato è rappresentato dall'Indice di mercato, che copre tutte le richieste di mutuo presentate durante la settimana, sia per l'acquisto che per il rifinanziamento. L'indagine copre oltre il 75% di tutte le richieste di mutui residenziali al dettaglio negli Stati Uniti.
16.00 ISM Services PMI (Aprile): Il Report On Business® dell'ISM non manifatturiero si basa sui dati raccolti dai responsabili degli acquisti e delle forniture a livello nazionale. Le risposte al sondaggio riflettono l'eventuale variazione del mese in corso rispetto al mese precedente. Una lettura dell'indice superiore al 50% indica che l'economia non manifatturiera in quell'indice è generalmente in espansione; una lettura inferiore al 50% indica che è generalmente in calo. Gli ordini ai produttori di servizi rappresentano circa il 90% dell'economia statunitense.
Gli analisti si aspettano un valore di 51,8 in risalita rispetto al dato di Marzo anche in questo caso.
20.00 Decisione della Fed sui tassi: La Fed dovrà decidere se continuare la propria politica monetaria restrittiva oppure se fermarsi. Gli analisti si aspettano che la Fed possa aumentare di altri 25 punti base, specialmente dopo i dati dell’inflazione di aprile che non hanno esaltato i mercati.
Giovedì 4/5
14.15 Decisione della BCE sui tassi: Gli analisti si aspettano in questo caso un aumento di 25 punti base, sulla scia di quanto fatto dalla Fed. Mentre per la Fed ci sono dei dubbi sulla politica che verrà adottata, la strada per la BCE sembra molta più segnata.
14.30 US Initial Jobless Claims (29 Aprile): Le richieste iniziali di disoccupazione hanno un grande impatto sui mercati finanziari perché, a differenza dei dati sulle richieste continuate che misurano il numero di persone che richiedono sussidi di disoccupazione, le richieste iniziali di disoccupazione misurano la disoccupazione nuova ed emergente. Le nuove richieste di disoccupazione sono state in calo per diversi mesi a dimostrazione di un mercato del lavoro estremamente forte dove la domanda superava l’offerta. Un mercato di questo tipo spinge i salari verso l’alto aumentando notevolmente l’inflazione. Ad oggi gli effetti degli aumenti dei tassi non si vedono ancora in modo marcato nel mercato del lavoro (con un tasso di disoccupazione molto basso) perché le initial jobless claims restano sotto le 300 K unità, in netta discesa nelle ultime 3 settimane.
Venerdì 5/5
14.30 Non Farm Payrolls (Aprile): I Nonfarm payrolls sono un rapporto sull'occupazione pubblicato mensilmente, di solito il primo venerdì di ogni mese, e influenzano pesantemente il dollaro USA, il mercato obbligazionario e il mercato azionario. Gli analisti si aspettano 180K nuove unità, in drastico calo dalle 236K.
14.30 Tasso di disoccupazione US (Aprile): Negli Stati Uniti, il tasso di disoccupazione misura il numero di persone che cercano attivamente un lavoro come percentuale della forza lavoro.
Gli analisti si aspettano un valore di 3,6% in leggero aumento rispetto al 3,5% di Marzo.
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