I risultati dell’Inflazione in Unione Europea
Ecco tutte le novità sui mercati finanziari della settimana.
Le notizie principali
Inflazione europea più calda di quanto previsto: sarà difficile abbassarla senza una forte recessione.
Il PCE americano da segnali positivi alla Fed per una pausa a Settembre nell’aumento dei tassi.
Il mercato del lavoro si sta raffreddando, ora più che mai. Meno margine di manovra per la Fed.
Novo Nordisk diventa l’azienda europea a più alta capitalizzazione e la sua crescita impatta l’economia danese.
La settimana passata
La settimana passata è stata molto positiva per le principali borse americane. Il NASDAQ ha registrato un +3,2% seguito dal S&P500 al +2,5% e dal Dow Jones al +1,4%. Il tasso di rendimento del decennale americano è al 4,18%, in leggero calo rispetto alla settimana precedente, mentre il prezzo del petrolio è schizzato verso l’alto, superando quota 85$ al barile e segnando un +7,6% sulla settimana.
A guidare i mercati questa settimana sono stati i dati del PCE e del mercato del lavoro, che sembrano indicare un’alta probabilità di una pausa nei rialzi dei tassi d’interesse al prossimo meeting della Fed.
Il risultato dell'indice “Consumer Confidence” di Agosto si è attestato a 106,1, in netto calo rispetto al risultato di Luglio, rivisto al ribasso, di 114 e ben al di sotto della stima di 116 che gli analisti avevano previsto.
Anche il sentiment dei consumatori nei confronti della salute a breve termine dell'economia statunitense ha vacillato, con le aspettative che sono scese a 80,2 in Agosto da 88 del mese precedente. Le preoccupazioni maggiori in questo caso riguardano l’impennata dei prezzi dell’energia, che potrebbero mettere a dura prova i risparmi delle famiglie, già erosi da un anno di forte inflazione.
I risultati dell’Inflazione in Unione Europea
L’uscita dei risultati flash per l’inflazione di Agosto era stata accompagnata da dati non esaltanti provenienti dalla Spagna e dalla Germania, che facevano presagire un risultato superiore alle attese. In particolare, i dati riportati hanno fatto registrare un’inflazione al 5,3%, di 0,2% più alta delle attese, e un’inflazione core del 5,3%, in calo rispetto al mese precedente.
Risultati misti che non accontentano nessuno e che arrivano proprio prima della riunione della BCE del 14 Settembre, quando la banca centrale dovrà prendere una decisione molto complicata: rischiare di spingere l'economia dell'eurozona in una dolorosa recessione aumentando ulteriormente i tassi o permettere che l'inflazione si consolidi ben oltre il suo obiettivo del 2%.
Purtroppo non sembrano esserci i presupposti per una discesa sensibile dell’inflazione senza un ulteriore rialzo e gli investitori scommettono su una pausa, con l'euro che ha esteso la sua caduta contro il dollaro, scivolando dello 0,5%.
L'inflazione nell'eurozona è scesa più lentamente rispetto agli Stati Uniti, dove si è attestata al 3,2% a Luglio, ma più velocemente rispetto al Regno Unito, dove l'ultima lettura è stata del 6,8%.
Altri dati sull’inflazione, il PCE americano
Come per gli ultimi dati del CPI anche questo diverso indice, il PCE, ha mostrato un aumento sostanziale dell’inflazione nel mese di Luglio, come risposta di una serie di fattori.
I risultati hanno combaciato con le aspettative dichiarate degli analisti, registrando un inflazione del 4,2%, in aumento del 0,1% rispetto al mese precedente, e un’inflazione core del 3,3%, in crescita del 0,3% rispetto al mese precedente. Cerchiamo di andare più in profondità nei dati.
I servizi sono aumentati dello 0,4% guidando il risultato dell'inflazione complessiva di Luglio, mentre i beni sono diminuiti dello 0,3% nonostante i prezzi dei prodotti alimentari e dell'energia siano leggermente aumentati nel corso del mese. I beni sono scesi per quattro degli ultimi cinque mesi.
Tuttavia, la febbre da vacanza si è fatta sentire a Luglio. Il rapporto del Bureau of Economic Analysis ha registrato un aumento di 144,6 miliardi di dollari nella spesa dei consumatori a Luglio rispetto al mese precedente. Le spese per i consumi personali sono cresciute complessivamente dello 0,8%, rispetto allo 0,7% previsto dagli economisti.
Gli investitori al momento stanno scommettendo sul fatto che, a Settembre, la Fed non aumenti i tassi d’interesse. Lo strumento FedWatch del CME, che traccia il sentiment sulla direzione che potrebbe prendere la politica monetaria della Fed, è ora all'89% di possibilità di mantenere i tassi di interesse fermi a Settembre.
Nuovi dati sul mercato del lavoro statunitense
A differenza degli scorsi mesi, con dati del lavoro che nel miglior caso potevano dirsi “misti”, ad Agosto abbiamo assistito ad un sensibile peggioramento dei risultati. Sebbene possa inizialmente sembrare un controsenso, questo è positivo in ottica macroeconomica, perché è un disincentivo alla Fed ad aumentare ulteriormente i tassi d’interesse.
La scorsa settimana, i dati JOLTS (Job Openings and Labor Turnover Survey) per Luglio sono scesi a circa 8,8 milioni, al di sotto dei 9,5 milioni previsti e dei 9,2 milioni di Giugno. Si tratterebbe della lettura più bassa da Marzo 2021.
Un minor numero di posti di lavoro aperti e di lavoratori che lasciano il lavoro implica generalmente una minore fiducia nel mercato del lavoro, perché se i lavoratori non sono sicuri di poter trovare un nuovo impiego, sono meno propensi a lasciare quello attuale.
I salari non agricoli degli Stati Uniti per il mese di Agosto sono stati pari a 187.000 unità, più in alto rispetto alle aspettative di 170.000 unità, ma inferiore alla media di quest'anno di 236.000.
Il tasso di disoccupazione è salito dal 3,5% al 3,8%, un rialzo importante, con il tasso di partecipazione alla forza lavoro è salito al 62,8%, il livello più alto dell'era post-pandemia.
Per quanto riguarda la retribuzione oraria media, questa andrebbe confrontata con i risultati del report ADP. Questi risultati ci dicono che i lavoratori che rimangono in azienda hanno registrato un aumento dei salari del 5,9% su base annua, la crescita più lenta dall'Ottobre 2021. Per chi cambia lavoro, la crescita dei salari è scesa al 9,5%, il valore più basso da Luglio 2021.
La retribuzione oraria media è aumentata del 4,3% su base annua, in linea con le aspettative ma al di sotto del 4,4% di Luglio. La Fed probabilmente preferirebbe che questo dato scendesse sotto il 4% per allinearsi al suo obiettivo generale di inflazione del 2%.
Il caso di Novo Nordisk
Novo Nordisk, l’azienda farmaceutica danese più grande del paese, è anche diventata l’azienda con la più alta market capitalization in Europa, superando LVMH dopo due anni di dominio incontrastato in questa speciale classifica.
Le sue azioni sono aumentate di circa il 17% da quando, l'8 Agosto, ha annunciato che un ampio studio aveva dimostrato che Wegovy aveva anche un chiaro beneficio cardiovascolare, con potenzialità miliardarie per questo farmaco.
Alla chiusura di venerdì, Novo Nordisk aveva una capitalizzazione di mercato di circa 424,7 miliardi di dollari, comprese le azioni non quotate, contro i 420,1 miliardi di dollari di LVMH. Ma intorno a Novo Nordisk ci sono molti più discorsi da fare.
Novo Nordisk è particolarmente famosa per i suoi farmaci contro il diabete e per il controllo del peso. In particolare, Ozempic, un farmaco nato per il diabete, come effetto collaterale può portare alla rapida perdita di peso. Questa caratteristica l’ha fatto velocemente diventare molto comune tra le persone affette da obesità o in sovrappeso, ma anche tra attori e personaggi influenti.
La forte richiesta di questo farmaco ha spinto l’azienda a creare una versione apposita per la perdita di peso, chiamata Wegovy, con lo stesso principio attivo di Ozempic.
La crescita di Novo Nordisk ha avuto un impatto importante anche sull’economia danese. Jonas Dan Petersen, un consulente dell’Agenzia statistica danese, ha detto al New York Times che nel 2022 due terzi della crescita economica della Danimarca erano attribuibili al settore farmaceutico, di cui Novo Nordisk è di gran lunga il principale rappresentante. Il PIL danese è cresciuto del 1,9% nei primi 3 mesi, di questi 1,7% dipende dalla crescita del settore farmaceutico.
Novo Nordisk ha avuto anche impatti sui rapporti tra Danimarca e Unione Europea. La forte richiesta dei suoi farmaci ha portato l’azienda a dover convertire moltissimi dollari in corone danesi. Tale necessità ha causato un forte aumento della richiesta di valuta locale, e di conseguenza il valore della corona è aumentato.
Il tasso di cambio tra UE e Danimarca è fisso e non può oscillare più del 2,25%. Per rispondere all’aumento del valore della valuta nazionale, la Banca centrale danese ha alzato i tassi d’interesse più lentamente della BCE, per rendere meno appetibile l’investimento nel paese e far abbassare il valore della moneta.
La settimana che verrà
La prossima settimana sarà abbastanza tranquilla, con pochi eventi rilevanti sul piano macro. Un dato importante sarà sicuramente la previsione del PIL nel terzo trimestre per la zona euro, che potrebbe riservare alcune sorprese nel dato finale, con diversi paesi, tra cui l’Italia, che stanno rivedendo al ribasso le proiezioni di fine anno.
Calendario Economico
Ecco alcuni degli eventi più interessanti della prossima settimana:
Mercoledì 30/8
13.00 MBA Mortgage Applications (1 Settembre): Negli Stati Uniti, il sondaggio settimanale sulle richieste di mutui MBA è una panoramica completa del mercato dei mutui a livello nazionale e copre tutti i tipi di operatori del settore, comprese le banche commerciali, gli istituti di credito e le società di mortgage banking. L'intero mercato è rappresentato dall'Indice di mercato, che copre tutte le richieste di mutuo presentate durante la settimana, sia per l'acquisto che per il rifinanziamento. L'indagine copre oltre il 75% di tutte le richieste di mutui residenziali al dettaglio negli Stati Uniti.
16.00 ISM servizi USA (Agosto): Il Report On Business® dell'ISM non manifatturiero si basa sui dati raccolti dai responsabili degli acquisti e delle forniture a livello nazionale. Le risposte al sondaggio riflettono l'eventuale variazione del mese in corso rispetto al mese precedente. Per ciascuno degli indicatori misurati (attività commerciale, nuovi ordini, arretrati di ordini, nuovi ordini di esportazione, variazione delle scorte, sentiment sulle scorte, importazioni, prezzi, occupazione e consegne ai fornitori), il rapporto mostra la percentuale che riporta ciascuna risposta e l'indice di diffusione. Una lettura dell'indice superiore al 50% indica che l'economia non manifatturiera in quell'indice è generalmente in espansione; una lettura inferiore al 50% indica che è generalmente in calo. Gli analisti si aspettano un valore di 52,5 in calo rispetto al 52,7 registrato a Luglio, ma ancora in territorio di espansione.
Giovedì 31/8
11.00 Stime crescita del PIL UE (Q3): Gli analisti si aspettano una crescita del Pil nel 3 trimestre positiva, sia trimestre su trimestre (+0,3%) sia rispetto all’anno scorso (+0,6%) sebbene l’attività produttiva in Europa stia sensibilmente rallentando.
14.30 US Initial Jobless Claims (2 Settembre): Le richieste iniziali di disoccupazione hanno un grande impatto sui mercati finanziari perché, a differenza dei dati sulle richieste continuate che misurano il numero di persone che richiedono sussidi di disoccupazione, le richieste iniziali di disoccupazione misurano la disoccupazione nuova ed emergente. Le nuove richieste di disoccupazione sono state in calo per diversi mesi a dimostrazione di un mercato del lavoro estremamente forte dove la domanda superava l’offerta. Un mercato di questo tipo spinge i salari verso l’alto aumentando notevolmente l’inflazione. Ad oggi gli effetti degli aumenti dei tassi non si vedono ancora in modo marcato nel mercato del lavoro (con un tasso di disoccupazione molto basso) perché le initial jobless claims restano sotto le 300 K unità.
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