Le notizie principali
I consumi continuano a trainare l’economia americana, che è prevista crescere nel quarto trimestre al +3.3%, uno dei livelli più alti di quest’anno.
Il numero di nuovi posti di lavoro aggiunti negli Stati Uniti ha superato le stime degli economisti: i mercati hanno reagito alzando la probabilità di un ulteriore taglio dei tassi a Dicembre, anche se i funzionari della Fed potrebbero pensarla diversamente.
Bitcoin tocca quota 100.000$ per la prima volta nella sua storia segnando un traguardo storico per molti investitori, grazie al supporto di Donald Trump.
La banca centrale indiana ha rivisto al ribasso le stime di crescita del paese, che sta venendo frenato da un calo della produzione industriale.
La settimana passata
Settimana positiva per i titoli tecnologici che corrono, con il NASDAQ che sale del +3.3%, seguito dal S&P500 a +1%, mentre il Dow Jones arranca a -0.6% dopo un Novembre in cui aveva performato positivamente.
Dal 2020 l’economia americana è andata fortissimo, riprendendosi velocemente dallo shock del COVID-19. Nel 2024 l’economia statunitense ha mantenuto un ritmo di crescita del PIL superiore alla media di lungo termine, con tassi annualizzati di crescita del 2.5%.
Secondo le nuove stime della Federal Reserve, l'espansione economica del quarto trimestre si avvicinerà ai massimi raggiunti quest'anno, attestandosi intorno al 3.3%.
La principale forza trainante dell’economia americana resta la spesa dei consumatori, che rappresenta circa il 70% del prodotto interno lordo. Anche con l’inflazione elevata i consumi sono rimasti forti, soprattutto nei settori dei servizi come tempo libero, ospitalità, viaggi e ristorazione.
Il motivo è da trovare nelle disuguaglianze dei redditi: i consumatori con redditi medio-alti hanno beneficiato di un incremento della ricchezza dovuta ai loro investimenti, azionari e immobiliari. I salari reali hanno mostrato segnali positivi, crescendo dal 2023 in poi ad un ritmo superiore rispetto all’inflazione.
Anche se i servizi restano il pilastro dell’economia americana, il comparto manifatturiero, nonostante continui ad essere in contrazione, si sta lentamente riprendendo.
Il mercato del lavoro americano fa correre le borse
Novembre, le foglie cadono dagli alberi, a casa si bevono le tisane e in America si assumono nuovi lavoratori. Tanti nuovi lavoratori.
Solo a Novembre, l’economia degli Stati Uniti ha creato 227.000 nuovi posti di lavoro, registrando un forte recupero dopo che i numeri di Ottobre erano stati penalizzati dagli uragani e dallo sciopero della Boeing.
Sono state superate le stime iniziali di 200.000 posti formulata dagli economisti, con il tasso di disoccupazione che è però cresciuto leggermente, passando dal 4.1% al 4.2%.
La ripresa di Novembre rappresenta un netto miglioramento rispetto alle sole 12.000 nuove posizioni segnalate inizialmente per Ottobre, il peggior dato occupazionale durante l’amministrazione Biden. Questo numero è stato poi rivisto al rialzo a 36.000 nella pubblicazione di venerdì.
Secondo alcuni esperti i dati sono robusti, ma probabilmente non abbastanza da giustificare un ulteriore taglio dei tassi, soprattutto se confrontati con i brutti dati dell’inflazione. Il meeting della Federal Reserve è previsto per il 17-18 Dicembre, dove verrà deciso se procedere con il terzo taglio consecutivo dei tassi d’interesse.
Tuttavia il mercato si aspetta un taglio: i rendimenti dei titoli di Stato americani sono diminuiti, riflettendo una maggiore probabilità di un taglio dei tassi. I features stimano una probabilità di una riduzione all’85%, rispetto al 70% prima della pubblicazione del rapporto.
Per il presidente della Fed, Jay Powell, l’economia è in “ottima forma” e l’inflazione è leggermente più alta del previsto, spingendo verso un approccio prudente alla riduzione dei tassi.
Negli ultimi 12 mesi, l’economia ha aggiunto in media 180.000 posti di lavoro al mese. A Novembre, i settori che hanno trainato la crescita sono stati sanità, tempo libero, ospitalità e amministrazione pubblica, mentre l’industria dei trasporti ha registrato un aumento di 32.000 posti grazie alla fine dello sciopero Boeing.
I 100.000$ di Bitcoin
Ad un certo punto, con l’elezione di Trump, abbiamo iniziato tutti a chiederci se un Bitcoin sarebbe mai arrivato a valere 100.000$. Più il grafico saliva e più quel “se” diventava un “quando”.
Durante questa settimana Bitcoin ha superato per la prima volta la soglia dei 100.000$, registrato giovedì un incremento del 6.1%, raggiungendo 103.800$, per poi calare e continuare a galleggiare intorno alla soglia dei 100.000$.
Mercoledì, l’ex presidente ha scelto Paul Atkins, noto sostenitore delle criptovalute, come guida della Securities and Exchange Commission (SEC), il principale organo di regolamentazione finanziaria, alimentando le aspettative di un contesto normativo più favorevole per il settore.
Trump non ha mai fatto mistero delle sue idee riguardo Bitcoin, promettendo più volte di trasformare gli Stati Uniti nella “superpotenza globale del Bitcoin”. Forse (almeno per chi scrive questo pezzo) questo risultato è ancora più sorprendente se si pensa allo scetticismo che ha fatto precipitare l’asset a 16.000$ nel 2022, dopo il fallimento di FTX.
Anche Binance, il maggiore exchange al mondo, è stato colpito l’anno scorso da una multa di 4,3 miliardi di dollari per mancato contrasto al riciclaggio di denaro. Nel frattempo, Sam Bankman-Fried, ex CEO di FTX, è stato condannato a 25 anni di carcere per frode ai danni dei clienti.
La SEC fino ad oggi era stata molto scrupolosa in merito allo scambio dei cryptoassets. Sotto la guida dell’ex presidente della SEC, Gary Gensler, l’agenzia aveva avviato numerose azioni legali contro giganti del settore come Coinbase, Kraken e Crypto.com, oltre a Ripple e Consensys.
Durante il suo mandato, il 18% delle segnalazioni ricevute dalla SEC riguardava le criptovalute, nonostante queste rappresentino meno dell’1% dei mercati finanziari statunitensi.
Gli ETF varati ad inizio anno stanno raccogliendo ingenti capitali. Dopo la vittoria elettorale di Trump, i flussi verso questi strumenti sono aumentati, superando i 4,4 miliardi di dollari solo a Novembre. L’ETF di BlackRock gestisce ora 45 miliardi di dollari.
L’India crescerà molto di meno del previsto
La banca centrale indiana, la Reserve Bank of India, ha rivisto al ribasso in modo significativo le previsioni di crescita per l’anno in corso. Nonostante ciò ha deciso di mantenere invariato il tasso d’interesse principale al 6.5%, a causa di un'improvvisa fiammata inflazionistica.
La RBI ha indicato che per l’anno finanziario 2024-2025 la crescita sarà del 6.6%, ridimensionando la precedente stima del 7.2%. La revisione arriva dopo gli ultimi dati sul PIL del terzo trimestre, in crescita del +5.4%, il risultato più basso degli ultimi due anni.
L’espansione economica è stata il cavallo di battaglia del primo ministro Narendra Modi, rieletto a Giugno per un terzo mandato. Modi ha promesso di intensificare gli investimenti in infrastrutture e di attrarre nuovi produttori stranieri per mantenere lo slancio economico.
Alcuni analisti si aspettavano una riduzione dei tassi d’interesse del paese per sostenere l’economia, dato che questi rimangono bloccati al 6.5% da inizio 2023. Tuttavia, la banca centrale ha ribadito le sue preoccupazioni sull’inflazione, che a Ottobre ha superato il 6%, oltre la fascia obiettivo del 4-6%.
Nel secondo trimestre dell’anno fiscale, la crescita economica è risultata molto più debole del previsto, a causa del rallentamento dell’industria. Secondo diversi esperti il quarto trimestre dovrebbe essere migliore, segnando così la fine del rallentamento.
La settimana che verrà
Calendario Economico
La prossima settimana sarà decisiva per i mercati perché verranno pubblicati i dati dell’inflazione americana di Novembre, sui quali la Fed deciderà se abbassare o meno i tassi alla sessione di Dicembre. La BCE comunicherà questa settima se ci saranno ulteriori tagli dei tassi prima della fine dell’anno.
Ecco alcuni degli eventi più interessanti della prossima settimana:
Lunedì 9/12
3.30 Tasso d’inflazione Cina (Novembre): Gli economisti si aspettano di leggere un tasso d’inflazione YoY in crescita al +0.5%. Nella situazione in cui si trova ora il paese, un tasso d’inflazione positivo è sicuramente un dato più favorevole rispetto ad altri paesi.
Mercoledì 10/12
13.00 MBA Mortgage Applications (6 Dicembre): Negli Stati Uniti, il sondaggio settimanale sulle richieste di mutui MBA è una panoramica completa del mercato dei mutui a livello nazionale e copre tutti i tipi di operatori del settore, comprese le banche commerciali, gli istituti di credito e le società di mortgage banking. L'intero mercato è rappresentato dall'Indice di mercato, che copre tutte le richieste di mutuo presentate durante la settimana, sia per l'acquisto che per il rifinanziamento. L'indagine copre oltre il 75% di tutte le richieste di mutui residenziali al dettaglio negli Stati Uniti.
15.30 Tasso d’inflazione US (Novembre): Gli analisti si aspettano un ulteriore aumento dell’inflazione YoY al 2.7%, in salita rispetto al dato di Ottobre del 2.6%. L’inflazione core, invece, dovrebbe rimanere stabile al 3.3%.
Giovedì 11/12
15.15 Decisione tassi d’interesse BCE: i mercati scommettono che la BCE possa abbassare i tassi di riferimento di altri 25 punti base, portando il tasso finale al 3.15%.
15.30 US Initial Jobless Claims (7 Dicembre): Le richieste iniziali di disoccupazione hanno un grande impatto sui mercati finanziari perché, a differenza dei dati sulle richieste continuate che misurano il numero di persone che richiedono sussidi di disoccupazione, le richieste iniziali di disoccupazione misurano la disoccupazione nuova ed emergente.
15.30 PPI USA (Novembre): Il PPI è un’ulteriore indicatore dell’inflazione nel paese e viene previsto in crescita dal 2.4% di Ottobre al 2.6% in Novembre YoY.
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