Cosa è stato detto a Jackson Hole
Ecco tutte le novità sui mercati finanziari della settimana.
Le notizie principali
Per la Fed l’inflazione resta troppo elevata e c’è ancora spazio per alzare i tassi d’interesse.
A differenza del 2008, la crisi dell’immobiliare cinese difficilmente si propagherà al settore finanziario.
L’immobiliare statunitense continua a vivere momenti difficili a causa del forte aumento dei mutui.
La nuova imposta sui buyback è più una mossa politica che economica.
Nvidia ha riportato dei risultati stellari, ma la crescita non può essere infinita. Rispettare le attese sarà difficile.
La settimana passata
Questa settimana, i principali listini americani non si sono mossi in modo univoco. Il NASDAQ ha registrato il risultato migliore, segnando un +2,3% seguito dal S&P500 al +0,8% dal Dow Jones al -0,4%. Il petrolio ha visto una leggera flessione del -0,7% rispetto alla scorsa settimana, ma resta comunque saldo sugli 80$ al barile.
Cosa è stato detto a Jackson Hole
Per comprendere l’importanza del convegno annuale di Jackson Hole, bisogna fare un passo indietro all’anno scorso.
Jackson Hole è uno dei principali raduni per quanto riguarda la finanza istituzionale: accademici, presidenti delle banche centrali più potenti al mondo (Giappone, UK, BCE e Fed), managers e tanti altri si riuniscono per discutere la situazione in cui si trova l’economia globale e cercare di adottare politiche che vadano verso una stessa direzione.
L’anno scorso il discorso di Powell, presidente della Fed, aveva stupito molti analisti del settore per la sua aggressività. Il presidente si era fermamente impegnato a fermare l'inflazione, avvertendo che la banca centrale avrebbe continuato ad aumentare i tassi di interesse in modo da causare "qualche dolore" all'economia statunitense.
In quella situazione le borse avevano registrato giornate negative a seguito delle dichiarazioni. Quest’anno, Powell ha avvertito che l'inflazione "rimane troppo alta", sollevando la prospettiva di ulteriori aumenti dei tassi di interesse se le pressioni sui prezzi dovessero persistere.
Tuttavia le condizioni dell’economia sono molto migliori rispetto ad un anno fa, con l’inflazione intorno al 3,2%, un tasso di disoccupazione molto basso e una buona crescita del Pil nei primi due trimestri dell’anno.
Powell, tuttavia, ha anche aggiunto che la Fed è ora concentrata non solo sul rischio di inasprire troppo poco la politica monetaria ma anche di aumentare troppo i tassi. "Fare troppo potrebbe anche danneggiare inutilmente l'economia".
Evergrande: un’analisi approfondita dei parallelismi con il 2008
Nella scorsa Newsletter abbiamo parlato della situazione del settore immobiliare cinese e fatto un parallelismo con il 2008. Oggi però vogliamo analizzare le differenze con la grande crisi finanziaria.
All’epoca il grande problema furono la cartolarizzazione del debito e le pratiche di finanza creative associate. I tassi d’interesse bassi tra il 2002 e il 2004 avevano spinto verso l’alto il mercato immobiliare. In questo possiamo trovare un parallelismo con la condizione della Cina degli ultimi 10 anni, che ha visto una crescita vertiginosa del settore del real estate.
Negli Stati Uniti le case venivano concesse anche a individui senza garanzia, creando un’enorme quantità di mutui subprime. Qui c’è la prima grande differenza con il contesto cinese. Nella cultura cinese il possesso di una casa è un fattore molto importante, e quindi i compratori hanno spesso solide garanzie acquistando l’immobile con una grossa parte di capitale proprio. A mandare in crisi il settore immobiliare oggi in Cina è stato il drammatico calo della domanda di nuovi immobili, mettendo in difficoltà costruttori e intermediari.
L’altra grande differenza riguarda appunto la cartolarizzazione del debito. In America, durante il 2008, moltissimi istituti finanziari avevano acquistato prodotti contenenti mutui subprime ricercando un rendimento più alto di quello ottenibile investendo in obbligazioni governative. L’aumento dei tassi della Fed portato avanti dopo il 2006 aveva reso insostenibile il debito per molti mutuatari con poche garanzie e fatto crollare il prezzo degli immobili.
A questo dobbiamo aggiungere anche un grande utilizzo della leva su questi strumenti, come nel caso di Lehman Brothers, che ha portato al contagio del settore finanziario e al fallimento o crisi di tanti istituti finanziari.
In Cina questa situazione non si sta verificando proprio per l’assenza di questo fenomeno di cartolarizzazione. Il crollo della domanda di immobili colpisce direttamente solo le aziende del settore: tuttavia il settore immobiliare contribuisce per il 30% al Pil cinese: è ovvio quindi che potrebbe essere una crisi molto dolorosa per l’economia del paese, ma al momento non si può prevedere che questo diventi un fenomeno a larga scala.
Come procede il real estate negli Stati Uniti
Dopo diverse settimane dall’ultimo articolo sul mercato immobiliare statunitense, torniamo a parlarne, cercando di fornire un quadro completo della situazione in cui ci troviamo.
Il mercato immobiliare ha vissuto delle forti turbolenze negli ultimi mesi, tuttavia è significativo come il prezzo delle azioni dei principali costruttori di immobili sia salito da Gennaio ad oggi, segnando un forte fiducia degli investitori nel mercato.
Questo è anche dovuto alla carenza strutturale di case negli Stati Uniti, che nasce dalla grande crisi finanziaria del 2008. Infatti, l’attività di costruzione non si è mai completamente ripresa e sul mercato si stima ci sia una carenza di circa 3.8 milioni di immobili.
I tassi dei mutui sono saliti questa settimana a un nuovo massimo da vent’anni, con una media per un mutuo a tasso fisso a 30 anni del 7,23%. Alcuni mutuatari stanno pagando tassi ancora più alti. Una settimana fa il tasso era del 7,09%, per la prima volta al di sopra del 7% dallo scorso autunno, e lontano anni luce dal 3% di due anni fa, uno dei minimi storici.
È facile intuire come le richieste di mutui per l'acquisto di una nuova casa sono scese ai livelli più bassi dal 1995. A Luglio le vendite di case esistenti sono diminuite per la quarta volta in cinque mesi, calando del 2,2% rispetto al mese precedente.
La combinazione tra alti tassi dei mutui e un inventario ristretto rendono difficile acquistare una casa. Il prezzo mediano nazionale delle case esistenti è aumentato dell'1,9% a Luglio rispetto a un anno prima, raggiungendo i 406.700 dollari. Secondo la NAR, è la quarta volta che questo dato supera i 400.000 dollari.
La nuova imposta sui buyback
Il governo americano ha cercato di mettere un limite al fenomeno dei buyback molto in voga tra le aziende dell’S&P500, introducendo una tassa del 1%.
L’imposta non ha un peso particolarmente gravoso per le aziende: Booking Holdings stima un onere fiscale di 47 milioni di dollari per il semestre conclusosi il 30 Giugno. PayPal prevede un conto di 24 milioni di dollari legato ai riacquisti per lo stesso periodo, mentre MetLife prevede un impatto fiscale di 13 milioni di dollari.
L'imposta, entrata in vigore il 1° Gennaio, costerà alle società dell'S&P500 1,6 miliardi di dollari nel secondo trimestre. Tuttavia questa cifra non sembra particolarmente rilevante se confrontata con i ricavi per il secondo trimestre di 458 miliardi.
Molte aziende stanno riducendo l’entità dei loro buyback quest’anno, ma l’imposta non è tra le motivazioni principali che hanno portato a questa scelta. Sono state piuttosto la mancanza di liquidità e il rafforzamento della situazione patrimoniale a guidare la riduzione.
La trimestrale della settimana: Nvidia
I mercati azionari, si sa, sono spesso difficili da capire. Alcune azioni scendono per anni a causa di aspettative molto negative e risultati deludenti, altre salgono in modo esponenziale sull’onda dell’euforia degli investitori.
Nvidia è sicuramente la reginetta di questa prima parte del 2023, con il prezzo dell’azione che è quadruplicato dai minimi raggiunti lo scorso anno.
Durante il boom del mercato crypto, l’azienda era diventata molto popolare tra gli investitori per via della grande vendita di schede grafiche usate dai miner. Con lo sgonfiarsi della bolla crypto, anche le valutazioni di Nvidia si erano abbassate, per poi tornare a correre sull’onda di ChatGPT e dell’intelligenza artificiale.
Parliamo quindi di un’azienda molto suscettibile al futuro, per via del suo business diversificato. Da una parte il gaming, che ha registrato una fortissima crescita durante la pandemia, e che nell’ultimo trimestre ha segnato una crescita del 22% per l’azienda, toccando ricavi per 2,49 miliardi di dollari.
Questa crescita è stata trainata principalmente dal successo delle GPU GeForce RTX 40 Series, progettate per soddisfare sia i laptop che i desktop.
Un altro importantissimo segmento è quello relativo ai data center, che ha registrato una crescita del 141% rispetto al Q1 e del 171% su base annua. Di solito quando si leggono queste percentuali, il primo pensiero è quello di credere che si tratti di pochi milioni di dollari di ricavi. Ma in questo caso parliamo del cuore dell’azienda, con 10,32 miliardi di dollari realizzati.
Questo valore fa mettere tutto in una diversa prospettiva. Nvidia si trova sicuramente sulla frontiera tecnologica di un mercato che sta accelerando in questi anni. Il principale catalizzatore di questa impennata della domanda è stata l'adozione accelerata della piattaforma HGX di NVIDIA.
Si tratta della soluzione più potente per l'IA generativa e i modelli linguistici di grandi dimensioni. La piattaforma HGX ha suscitato un notevole interesse da parte dei fornitori di servizi cloud e delle principali società di Internet di consumo.
Dopo aver presentato questi numeri è chiaro perché gli investitori sono diventati così euforici riguardo a questo titolo. Rispetto ad altre aziende nel settore dei semiconduttori, l’azienda appare “cara” in tutti i suoi multipli. Ovviamente i risultati di Nvidia le consentono di avere un premium rispetto alle altre società, ma questo premium potrebbe includere già importanti aspettative per il futuro. Ne abbiamo avuto una piccola prova anche dopo quest’ultima trimestrale, dove, malgrado risultati strabilianti, il titolo si è mantenuto sui prezzi delle ultime settimane.
La settimana che verrà
La prossima settimana sarà scoppiettante. Dopo Jackson Hole usciranno i dati relativi al PCE e quelli sulla disoccupazione, che forniranno agli analisti e agli investitori gli strumenti per capire quanto può spingersi ancora la Fed nella sua politica monetaria restrittiva. Inoltre verrà rilasciato il dato Flash sull’inflazione europea, utile per farsi un’idea di cosa aspettarsi nel prossimo mese.
Calendario Economico
Ecco alcuni degli eventi più interessanti della prossima settimana:
Martedì 29/8
16.00 CB Consumer Confidence (Agosto): Il Conference Board (CB) Consumer Confidence misura il livello di fiducia dei consumatori nell'attività economica. Si tratta di un indicatore anticipatore in quanto può prevedere la spesa dei consumatori, che svolge un ruolo importante nell'attività economica complessiva. Letture più elevate indicano un maggiore ottimismo dei consumatori. Gli analisti si aspettano per agosto un valore di 116, in leggerissimo calo rispetto al 117 di Luglio.
Mercoledì 30/8
13.00 MBA Mortgage Applications (25 Agosto): Negli Stati Uniti, il sondaggio settimanale sulle richieste di mutui MBA è una panoramica completa del mercato dei mutui a livello nazionale e copre tutti i tipi di operatori del settore, comprese le banche commerciali, gli istituti di credito e le società di mortgage banking. L'intero mercato è rappresentato dall'Indice di mercato, che copre tutte le richieste di mutuo presentate durante la settimana, sia per l'acquisto che per il rifinanziamento. L'indagine copre oltre il 75% di tutte le richieste di mutui residenziali al dettaglio negli Stati Uniti.
14.30 Stime di crescita del Pil US QoQ (2Q): Le stime sono di un’economia ancora piuttosto forte, che registra un +2,6%, in crescita rispetto al mese precedente.
16.00 Pending Home Sales YoY (Luglio): L'indice Pending Home Sales, è un indicatore anticipatore dell'attività immobiliare, e misura l'attività dei contratti immobiliari. Si basa sui contratti immobiliari firmati per case unifamiliari, condomini e cooperative esistenti. La maggior parte delle vendite in sospeso si trasforma in transazioni di vendita, in genere da uno a due mesi dopo. A Giugno l’indice era diminuito del 15,6% rispetto all’anno scorso.
Giovedì 31/8
11.00 Inflazione YoY flash UE (Agosto): Gli analisti si aspettano un’inflazione in discesa al 5,1% rispetto al 5,3% di Luglio, con un’inflazione core più alta al 5,3%. L’inflazione in Europa continua a scendere, anche se ad un ritmo più basso rispetto agli scorsi mesi.
14.30 Indice PCE US (Luglio): Dopo il dato negativo sul CPI americano, guidato dall’aumento dei prezzi dei carburanti verificatosi nell’ultimo periodo, non possiamo aspettarci molto di diverso per quanto riguarda il PCE. Gli analisti stimano un PCE al 3,3% in forte risalita rispetto al 3% di Giugno, e un PCE core di 4,2%, più alto di 0,1% rispetto al dato di Giugno.
14.30 US Initial Jobless Claims (26 Agosto): Le richieste iniziali di disoccupazione hanno un grande impatto sui mercati finanziari perché, a differenza dei dati sulle richieste continuate che misurano il numero di persone che richiedono sussidi di disoccupazione, le richieste iniziali di disoccupazione misurano la disoccupazione nuova ed emergente. Le nuove richieste di disoccupazione sono state in calo per diversi mesi a dimostrazione di un mercato del lavoro estremamente forte dove la domanda superava l’offerta. Un mercato di questo tipo spinge i salari verso l’alto aumentando notevolmente l’inflazione. Ad oggi gli effetti degli aumenti dei tassi non si vedono ancora in modo marcato nel mercato del lavoro (con un tasso di disoccupazione molto basso) perché le initial jobless claims restano sotto le 300 K unità.
Venerdì 25/8
14.30 Non-farm payrolls (Agosto): I Nonfarm payrolls sono un rapporto sull'occupazione pubblicato mensilmente, di solito il primo venerdì di ogni mese, e influenzano pesantemente il dollaro USA, il mercato obbligazionario e il mercato azionario. Dopo un mese di Gennaio fuori dal trend degli ultimi mesi, che aveva visto una costante diminuzione delle buste paga dei lavoratori non agricoli, il mese di Agosto dovrebbe confermarsi in discesa, con 170K unità, in calo di 17K rispetto al mese precedente.
14.30 Tasso di disoccupazione US (Agosto): Il tasso di disoccupazione americano si tiene a livelli eccezionalmente bassi al 3,5%. Per la Fed questo dato vuol dire che c’è ancora spazio per premere sul freno dei tassi d’interesse, perché l’economia va ancora troppo veloce.
16.00 ISM Manufacturing PMI (Agosto): Il rapporto ISM sul settore manifatturiero si basa sui dati raccolti dai responsabili degli acquisti e delle forniture a livello nazionale. Le risposte al sondaggio riflettono l'eventuale variazione del mese in corso rispetto al mese precedente. Per ciascuno degli indicatori misurati (nuovi ordini, ordini arretrati, nuovi ordini di esportazione, importazioni, produzione, consegne dei fornitori, scorte, scorte dei clienti, occupazione e prezzi), il rapporto mostra la percentuale di risposte, la differenza netta tra il numero di risposte in senso economico positivo e negativo e l'indice di diffusione. Una lettura del PMI superiore a 50 indica che l'economia manifatturiera è generalmente in espansione; una lettura inferiore a 50 indica che è generalmente in declino. Le stime sono di un leggero rialzo dell’indice a 47 (rispetto al 46,4 di Luglio), ma sempre in zona contrazione.
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